3 maggio 2024

Tezenis ha chiuso, settima vetrina vuota su corso Campi. Il negozio si trasferisce al CremonaPo. La crisi del cuore cittadino sembra irreversibile

Tezenis ha chiuso da ieri il suo negozio in corso Campi. E' la settima vetrina spenta su questo tratto di strada. La crisi del commercio cittadino si fa sentire anche in questa strad a che è sempre stata una delle coronarie del cuore cittadino, ovviamente se la crisi è arrivata alle coronarie, questo vuol dire che il cuore rischia davvero l'infarto e che non bastano iniziative sporadiche a tenerlo in vita (come quella che sta partendo in queste ore). Quando Renzo Zaffanella nel settembre 1989 inaugurò la nuova pavimentazione di corso Campi sognava di farlo diventare "la rambla di Cremona" secondo il modello Barcellona. E pensate a come descriveva corso Campi il professor Gianfranco Taglietti nel suo libro "Le Strade di Cremona": "E' il corso per eccellenza, su cui si affacciano i negozi più eleganti, con molte insegne di ditte prestigiose in campo nazionale e, addirittura, mondiale; è la strada più frequentata della città, meta del passeggio serale dei giovani e dei meno giovani". Cosa è successo? Supermercati e centri commerciali lungo le tangenziali, mancanza di parcheggi, degrado del centro città, arrivo di catene che poi optano per il via vai dei centri commerciali, caldi d'inverno, freschi d'estate e con parcheggi sempre disponibili, caro affitti. Tezenis mantiene aperto il negozio al Cremona2 di Gadesco e a giorni aprirà nella galleria del CremonaPo. Il negozio sul corso è stato smantellato. E' la settima vetrina che si spegne. Le altre sono tutte prima della curva verso corso Garibaldi, altra zona disastrata in questi anni dalla crisi del commercio. 

Si vota a Cremona. Speriamo che la crisi del commercio in centro città entri nei programmi e che non restino idee e progetti solo sulla carta. Per fermare il declino di una città che senza commercio muore.


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti


ANTONIO SIVALLI

3 maggio 2024 12:02

mi rivolgo a voi con il cuore pesante per condividere una triste notizia riguardante la chiusura del negozio Tezenis in corso Campi. Questo evento non solo rappresenta la settima vetrina spenta lungo questa strada, ma è anche un sintomo tangibile della crisi che affligge il commercio cittadino, un commercio che una volta era fiorente e vibrante.

Corso Campi, un tempo considerato la "rambla di Cremona" con i suoi negozi eleganti e prestigiosi, ha perso il suo antico splendore. Le parole del professor Gianfranco Taglietti nel suo libro "Le Strade di Cremona" risuonano amaramente oggi, quando corso Campi non è più la meta del passeggio serale dei cittadini.

Cos'è successo? Supermercati e centri commerciali lungo le tangenziali hanno sottratto clienti al centro città, mentre la mancanza di parcheggi, il degrado del centro e il caro affitto hanno reso difficile per i piccoli negozi competere. Il risultato è evidente: le vetrine si spengono una dopo l'altra, e l'intera città rischia di perdere il suo cuore pulsante.

Tezenis ha trasferito il suo negozio altrove, ma questa è solo una delle tante vetrine chiuse. La soluzione non può essere solo spostare le attività altrove, ma occorre agire per ridare vita al centro città.

In vista delle elezioni a Cremona, auspico che la crisi del commercio in centro diventi una priorità nei programmi politici. Non possiamo permetterci di vedere idee e progetti rimanere solo sulla carta mentre la nostra città perde pezzi preziosi di sé stessa.

Per invertire questa tendenza, occorrono azioni concrete. Propongo tre misure urgenti: parcheggi gratuiti per incentivare l'afflusso di clienti, riduzione delle tasse comunali per alleggerire il carico fiscale sui negozianti e incentivi fiscali per chi decide di investire e aprire un'attività nel centro storico di Cremona.

È il momento di agire per fermare il declino e riaccendere la vitalità del nostro centro cittadino. Spero che le vostre pagine possano essere uno spazio per sollevare questa importante questione e per promuovere il cambiamento necessario.

PierPiero

3 maggio 2024 16:56

Quoto tutto, al mille per cento.

Michele de Crecchio

3 maggio 2024 23:39

Antonio Sivalli giustamente lamenta come, nell'attuale momento preelettorale, il dibattito tra le forze politiche locali stranamente trascuri
quasi del tutto l'epocale fenomeno della crisi del commercio nel centro cittadino e ne propone alcuni rimedi.
Condivido in pieno la sua considerazione, ma osservo che tale crisi deriva, e potrebbe persino farsi ancora più grave in un prossimo futuro, soprattutto a causa dall'attuale ed errato strumento urbanistico comunale (Piano di Governo del Territorio), strumento che purtroppo persino contiene, ancora non attuate, non poche previsioni grossolanamente sovradimensionate di ulteriore sviluppo commerciale e logistico!
La tremenda attuale crisi del commercio nel centro storico cittadino si è chiaramente evidenziata sin dall'inizio del terzo millennio. Inutilmente non pochi cittadini, sin da allora, invocarono dalle forze politiche cittadine i provvedimenti urbanistici che, con un minimo di coraggio amministrativo, si sarebbero potuti facilmente assumere per controllare il fenomeno o, quanto meno, per limitarne i danni, in particolare riducendo l'estensione delle aree sulle quali era (e, in misura notevole, lo sarebbe ancora) possibile la realizzazione di nuovi insediamenti commerciali e logistici.
In particolare non riesco proprio a spiegarmi il singolare silenzio che, ancora oggi, quasi tutte le forze politiche cittadine sembrano voler mantenere su tale epocale fenomeno, anche in un momento così particolare come quello delle imminenti elezioni amministrative!
Certo, danni terribili, temo irreversibili, sono stati già apportati alla organizzazione del commercio cittadino, nonché, di conseguenza, anche alla funzionalità della viabilità tangenziale urbana (e sarà difficile e costoso rimediarvi!), ma siamo sicuramente però ancora in tempo, se si manifestasse la necessaria volontà politica, per operare amministrativamente al fine di evitare, quantomeno, ulteriori gravi danni ("errare umanum est, perseverare diabolicum"!). E' dunque, a mio personale e convinto parere, indispensabile che nel programma della futura nuova amministrazione venga finalmente inserito l'impegno a variare radicalmente l'attuale strumento urbanistico comunale, eliminandone ogni residua previsione, ancora non attuata, di nuovi insediamenti commerciali e logistici.
In parallelo andrebbe finalmente concordata con i comuni vicini una strategia comune per fare sì che tale "prudenza" urbanistica venga condivisa anche da essi.

Manuel

4 maggio 2024 11:02

Caro architetto,
senza entrare in analisi storico/sociali lunghe, noiose e fuori luogo, limito il mio intervento ad assecondare le sue considerazioni, quant’anche i suggerimenti rivolti alla prudenza, ma premesso ciò, secondo lei, Portesani (considerando la coalizione) potrà apportare modifiche così rivoluzionarie?
Il consumo di suolo, in Italia, nonostante l’altalenante rallentamento, procede senza interruzioni. Il problema è economico e culturale: cioè enorme ed epocale.
Sivalli o non ci arriva (vedremo di catechizzare) o la fa da furbo per conclamate ragioni di parte... ma Morisi era di altro livello.

Michele de Crecchio

4 maggio 2024 22:46

Caro Manuel, La ringrazio per il tempo che ha voluto dedicare alla mia ennesima "predica inutile" (si licet...!). Purtroppo non conosco di persona (o almeno così credo) né Lei, né Portesani, né Morisi e nemmeno l'ottimo Antonio Sivalli e non sono, di conseguenza, in grado di fare valutazione alcuna in merito al loro futuro comportamento. Per quanto concerne le prossime elezioni amministrative, sono molto pessimista, soprattutto per la evidente e crescente disaffezione dei cittadini ad esercitare il loro sacrosanto diritto/dovere di partecipare, anche solo votando, alle imminenti consultazioni elettorali, atteggiamento che, a mio parere, non agevola di certo il rinnovamento critico e culturale del, purtroppo qualitativamente modestissimo, dibattito politico-amministrativo locale.

Anna

6 maggio 2024 06:12

La leggo sempre con piacere, vorre isolo puntualizzare che Paola Tacchini, candidata 5 stelle a Cremona, è sempre sul pezzo anche per quanto riguarda questa situazione, anche se magari non sembra che si esprima perché i giornali locali paiono allergici a riportarne le esterazioni e gli incontri, se non con trafiletti che scompaiono dopo poche ore dalle homepage. In ogni caso i cittadini, quest'anno, hanno una scelta alternativa e valida per non lamentarsi per i prossimi 5 anni.

Giuseppe Alquati

5 maggio 2024 21:33

Va ridotta la ZTL, aprendo Corso Garibaldi, Corso Mazzini, .....


Manuel

6 maggio 2024 16:33

Persino nelle città del sud Italia, provano a limitare un po’ gli epicentri dei centri storici. Nelle città del Maghreb e del medio oriente ci sono le casbah che, di fatto impediscono l’accesso al traffico veicolare. Tra non molti anni proveranno anche in Africa sub sahariana e tu vorresti riportare indietro le lancette della storia?
Prova a pensare il traffico in corso Campi, magari a doppio senso, con gente che strombazza o prova a parcheggiare... che bello!