"Tumori al seno e al pancreas: incrementi dovuti alla pessima aria“. I medici Bottini e Cavalli sulla correlazione cancro-inquinamento al convegno "Territorio, Democrazia e Salute"

Un lungo pomeriggio di suggestioni su Territorio, Democrazia e Salute, quello organizzato in sala Zanoni dal Coordinamento Stati Generali Clima Ambiente e Salute. Ad introdurre l'incontro Carla Bellani che ha parlato dell'importanza di "Mettere a fuoco il rapporto tra democrazia territorio e salute e come ci si muove all’interno di questi ambiti. Non ci sono soldi per finanziare la sanità, però ci sono sempre soldi per finanziare le armi. Bisognerebbe chiedere a un cittadino se si sente più sicuro ad avere un caccia f35 in più o dei posti in più di terapia intensiva. Il 42% degli italiani a reddito basso non accede ai servizi per le sue disfunzioni." ha commentato prima di cedere la parola al dott. Alberto Bottini e al dott. Pietro Cavalli che hanno sollecitato la platea parlando di tumori e della loro correlazione dimostrata con l'inquinamento ambientale. 

"Abbiamo cercato di valutare quali siano le situazioni che ci esaltano e quelle che ci affliggono. Le mutazioni sono ambientali, ereditarie o da fattori casuali o stocastici. - hanno spiegato i due medici nell'intervenuto congiunto.-I Paesi con una mortalità ridotta sono tutti paesi del nord Europa, un dato su cui vale la pena riflettere. I numeri se analizzati correttamente servono molto più di certi discorsi. Diamo per esempio uno sguardo in Italia. Perché al sud si muore meno di tumore anche se statisticamente le persone fumano di più, sono più sedentarie e mangiano molta più carne che al nord? Quello che cambia da nord a sud è l’inquinamento ambientale. Dai dati  pubblicati su Science (più autorevole rivista del pianeta) si riesce a comprendere la correlazione tra diversi fattori ambientali e l'incidenza di tumori come l'uso di erbicidi, aree coltivate, qualità dell’aria. Per esempio si è dimostrata a Cremona la correlazione tumore del pancreas e la presenza di impianti industriali. O quella del tumore alla mammella all’indice qualità dell’aria. Abbiamo un problema. Crediamo che da parte dei cittadini la consapevolezza sia fondamentale. Se nessuno cerca il problema,  nessuno cerca le soluzioni. - e il Dott. Cavalli si sbilancia anche sul nuovo ospedale 

"È importante una struttura edilizia?  O è importante essere curati? Il migliore ospedale in Italia è il Policlinico Gemelli, poi viene il Niguarda. Sono stati costruiti in epoche antecedenti al nostro. La funzione di un ospedale è forse diversa dalla struttura. Durante la pandemia Bertolaso lo ha costruito in fiera. Cosa deve avere un ospedale per funzionare? Il personale. E deve essere motivato. Si deve essere in un luogo in cui si è in condizioni di svolgere la propria attività. Ci deve essere supporto informatico, accoglienza, organizzazione di lavoro. Ci sono tanti elementi su cui bisogna intervenire. Perché non pensare di mettere a norma quello che c’è? Fare un nuovo ospedale accanto a quello vecchio significa esporre i ricoverati a un cantiere per dieci anni. E poi a un altro per abbattere quello precedente. Se avessi un problema, non vado in un cantiere a farmi operare. Non abbiamo tanti soldi in sanità, è il 6,5% del pil, la Germania per esempio è sopra l’8. I nostri problemi sono garantire assistenza sanitaria, accorciare le liste d’attesa, non costruire un nuovo ospedale. Quest’anno è bastata l’influenza a far scoppiare di ricoveri l’ospedale."
Al termine di questo intervento Michele Arisi ha integrato l'argomento dell'incidenza tumorale cittadina parlando dell'indagine epidemiologica in corso con una notizia che ha scosso la sala: "Nello studio epidemiologico locale non è stato inserito lo studio delle sorgenti inquinanti locali. Non potremo quindi leggere chi in città contribuisce alla qualità dell’aria e all’incidenza tumorale."

Sul nuovo ospedale sono seguiti diversi interventi di dibattito. È stato chiesto: "Chi sono i principali stakeholder di un ospedale? Chi lo paga o i cittadini che lo devono usufruire? Come mai non vengono interpellati i veri stakeholder?" Una provocazione accolta da un applauso. Antonella Licauso è poi intervenuta parlando dell’inquinamento elettromagnetico, con particolare riferimento alla nuova maxi antenna sorta in via Flaminia, per la quale sta nascendo un comitato. "Nessuno è stato informato di questa antenna. come è stato possibile autorizzare questa installazione? Nessuno si è posto il problema sull'impatto che questi campi elettromagnetici possono avere sulla nostra salute?" A chiudere il lungo pomeriggio è intervenuto anche Luigi Lipara del Comitato BiometaNo che ha ripercorso tutti i passaggi della vicenda Impianto a Biometano. "Se Picenengo ha ormai fatto un’iniativa di grande umanità, di elaborazione del lutto per così dire, noi invece sul caso biometano abbiamo ancora molto da fare prima che il delitto sia compiuto." Lipara ha argomentato con dovizia di particolari ogni passo compiuto dal Comitato BiometaNo per ostacolare la costruzione del nuovo impianto industriale "camuffato da impianto agricolo per intercettare i soldi del PNRR, i nostri soldi. Casualmente però a costruire questo impianto agricolo sarebbe un'azienda che si occupa solo di energia e di trarre profitto dallo smaltimento di rifiuti." 

Un nuovo appuntamento sui temi caldi ambientali sarà sabato 20 aprile, sempre in Sala Zanoni, ancora una volta con il Coordinamento Stati Generali Clima Ambiente e Salute.