6 febbraio 2023

Giacchetta: "Mercato con più uscite che entrate? Abbiamo voluto compattare la rosa"

Il giorno di riposo concesso alla squadra, è coinciso anche con la conferenza stampa del D.S. grigiorosso Simone Giacchetta, che ha avuto modo di parlare con la stampa della finestra di mercato appena conclusa e di fare il punto sul prosieguo della stagione. 

Sulla contestazione di domenica scorsa a fine partita: ‘La sconfitta con il Lecce è più importante per la classifica che per il malumore espresso da alcuni tifosi in Curva Sud, perché una contestazione è cosa diversa. Un malumore che però si giustifica per la partita e per la classifica, speriamo serva per le prossime partite’.

Sul mercato appena concluso:’ Non siamo completamente soddisfatti per come si è concluso il mercato, c’era la necessità di fare degli inserimenti per migliorare la qualità della rosa, in certi ruoli. Cercavamo ancora un centrocampista ed un attaccante, oltre agli inserimenti di Ferrari e Benassi, un’idea condivisa anche dal nuovo allenatore. Abbiano cercato di portare avanti delle soluzioni, alcune andate a buon fine altre no. Noi avevamo puntato diversi giocatori, poi la  sicuramente la concorrenza c’era, magari qualche prestazione della squadra non ha ci favorito, se andiamo nella fattispecie con i nomi che sono usciti, con Shomorudov avevamo la sua disponibilità, avevamo parlato con lui personalmente, poi alcune dinamiche dell’entourage del calciatore hanno fatto cambiare la situazione, che prima era favorevole anche per il nuovo allenatore, che l’aveva allenato in passato. Con Alvini si sono cercate certe caratteristiche, giocatori fisici, aggressivi, di corsa, e quindi abbiamo cercato questa tipologia di calciatori. Con Ballardini è cambiata la filosofia di calcio, quindi abbiamo cercato giocatori di palleggio e meno fisici. Con l’arrivo di Ballardini abbiamo cercato di condividere l’idea di gioco, anche se  il mercato di gennaio non offre quasi mai grande disponibilità’.

Pochi ingressi, tante uscite: ‘All’inizio in campionato quando fai una rosa di giocatori da mettere a disposizione devi farla profonda perché pensi di agire meglio in estate che non a gennaio. Poi strada facendo non tutti si sono rivelati adeguati alle esigenze del campionato, non tutti hanno trovato spazio. Quindi si è pensato di snellire questa rosa di 31 giocatori, di renderla più compatta, più unita in modo che tutti potessero essere coinvolti e che l’allenatore avesse più margini per coinvolgere e gestire i restanti giocatori. Per questo sono state più le uscite delle entrate’.

La logica dell’esonero di Alvini: ‘La sconfitta di Empoli ha bruciato molto, però la prestazione c’era stata. Quello che abbiamo vissuto e fatto, è stato riconosciuto da tutti: alla Cremonese mancavano i punti ma non le prestazioni. Considerato il gruppo nuovo in una categoria nuova e le difficoltà di adattamento, abbiamo voluto premiare l’idea che stava portando avanti l’allenatore perché pensavamo che con la sosta si potesse amalgamare di più il gruppo, in modo efficace, sapendo che saremmo dovuti andare sul mercato. Anche alla ripresa del campionato con la Juve, c’è stata una prestazione positiva, ma quelle negative con Verona e Monza hanno fatto venire meno la certezza che avevamo avuto fino a quel momento. Abbiamo preso questa decisione, poi oggi a posteriori è più semplice, ma questa è stata la logica utilizzata’.

Sull’investimento di Felix Afena-Gyan: ‘Alcuni giocatori ti dicono di sì, altri di no. Felix è un giocatore dalle enormi potenzialità ed è un 2003, rientra nell’idea di fare patrimonio, cosa che la Cremonese non ha mai fatto. In passato le critiche che venivano fatte erano legate al fatto che non avevamo giocatori di proprietà, siamo saliti in A con un sacco di giocatori in prestito e senza una base solida. Ora la Cremonese ha 20 giocatori di proprietà tra cui Felix, poi il costo è relativo all’età, alle presenze fatte con la Roma ed alle sue potenzialità. Se uno pensava che Felix potesse essere considerato il salvatore della patria quello no, ma che sia considerato una risorsa della Cremonese oggi e domani, questo sì’.

Sulla cessione temporanea di Milanese: ’Milanese non stava giocando ed è un peccato, perchè è uno dei migliori under 21 che ci sono in Italia, ha fatto un campionato da protagonista all’Alessandria, è stato uno dei primi acquisti per fare patrimonio. Abbiamo provato anche con altri che però sono rimasti nei loro club. Milanese è una risorsa futura della Cremonese, e su di lui crediamo molto, ma piuttosto di non giocare meglio fare un altro campionato di B’.

Sul rapporto con Braida:’Con Ariedo c’è un bellissimo rapporto e personalmente, al di là dei ruoli che sono distinti, c’è grande ammirazione e c’è grande disponibilità nel ricevere consigli e ascoltare le sue esperienze. C’è un bel rapporto, buono e positivo, non c’è nessuna situazione negativa in particolare. Poi nel ruolo specifico Ariedo è consigliere strategico della proprietà, quindi tutto quello che magari viene deciso dal direttore sportivo viene passato al consigliere strategico che lo riferisce alla proprietà. Il confronto con lui c’è sempre, credo sia anche una forma di rispetto per l’età e per l’esperienza che ha lui’.

Sul silenzio persistente della società:Parlo a titolo personale che ero qui anche nella passata stagione e non mi sembra di essere andato in televisione o che abbia rilasciato molte interviste. Non lo facevo dopo le vittorie, così come ora e non perché perdiamo, personalmente sono questo. Non mi piace apparire molto, non voglio fare il protagonista nelle interviste o sulle prime pagine. Cerco con le mie capacità, buone o meno buone, in silenzio, di dare opportunità alla società per cui lavoro e non fare lo ‘showman’. La comunicazione quando è necessaria non è mai mancata. Poi per quanto riguarda il club penso che sia una filosofia del club, ma io rispondo per quello che faccio io’.

‘Il dopo’ il 6 maggio 2022: ’Mister Pecchia a fine stagione è andato via e non è dipeso dalla Cremonese, ma penso che da parte vostra, ci sia stato tempo per parlarne con lui direttamente. Dopo il 6 maggio, con il suo viaggio a Londra, il Mister ci ha comunicato che il suo lavoro era giunto al termine e la Cremonese, con rispetto e a malincuore, ha dovuto prendere un’altra strada. Poi già ad inizio stagione sapevi che Okoli non era tuo, Fagioli e Gaetano nemmeno. Tutto era in funzione del risultato sportivo di quella  stagione. Poi la Cremonese ha cercato di fare proprietà con quelli dello scorso anno, come Sernicola e Zanimacchia. Carnesecchi doveva fare un mercato importante con l’Atalanta, poi l’infortunio alla spalla ci ha permesso di inserirci. Okoli, Fagioli e Gaetano sono rimasti nella loro società; ci abbiamo parlato quest’estate perché volevamo riproporre il gruppo dello scorso anno. Ci avrebbe fatto piacere riaverli, ma non è stato possibile. Sul fronte allenatore abbiamo fatto diversi colloqui, poi ha preso sempre più peso l’idea di Alvini perché è un emergente, ha qualità, e siamo partiti per questo viaggio sapendo che le difficoltà ci sarebbero state fin dall’inizio, che davanti ci aspettava un percorso non semplice. Non è stato facile cambiare allenatore, cambiare tanti giocatori, capire che il mercato italiano offre poco e costringendoci a cercare al di fuori, partendo dall’idea di gioco di Alvini’.

L’arrivo di Ballardini: ‘Mancano 17 partite alla fine del campionato, la classifica è quella che è, siamo in fondo e la casella delle vittorie è a zero, ed è la realtà. Così com’è un’altra realtà che la Cremonese è in semifinale di Coppa Italia con gli stessi giocatori. Quindi non è tutto nero neppure il nero. Ballardini ha avuto un impatto molto positivo, ha un contratto per questa stagione e per la prossima, ma noi siamo concentrati sull’oggi e sapendo che dobbiamo risollevarci in classifica per portare dignità alla Cremonese in Serie A, alla proprietà, alla città ed ai tifosi. Siamo consapevoli di essere al di sotto dei valori dimostrati in campionato e di quello che abbiamo fatto vedere in Coppa Italia, dove abbiamo eliminato Napoli e Roma quindi qualcosa abbiamo. In campionato è andata male fino ad adesso, ma crediamo ancora di poter dare di più, ed in 17 partite di campionato abbiamo la possibilità e la volontà di dimostrarlo’.

Le difficoltà della serie A: ‘Quando parti lo fai con le migliori  idee e i migliori propositi. Il campionato di A è difficile, severo e competitivo: abbiamo perso diverse partite per degli episodi che non abbiamo saputo gestire o leggere. Non dico nulla di diverso da quello che hanno sempre detto tutti, ovvero che la Cremonese propone un bel gioco, meritando più punti di quelli che ha e qualche vittoria’.

Sul mancato ritorno di Okoli: ‘Non penso che sia dipeso dall’infortunio di Palomino, che sicuramente ha contribuito a creare rallentamenti e ragionamenti da parte del club. l’Atalanta alla fine ha deciso di tenere Okoli, che sta giocando poco, che avrebbe desiderato giocare di più’.

Il dopo Lecce: ‘La partita con il Lecce è arrivata in un momento nel quale non doveva venire, abbiamo avuto pochissimo tempo per recuperare la partita di Roma, siamo tornati in nottata e siamo arrivati alla gara di sabato con la tensione giusta, ma con la stanchezza nelle gambe. Fino allo 0-1 la partita, dal punto di vista tattico, stava in piedi, il loro gol ci ha tagliato le gambe e siamo andati in difficoltà fisica e psicologica. Ogni punto è importante perché vogliamo fare più punti possibili, perchè ci meritiamo soddisfazioni sul campo e anche perchè è un campionato che potrebbe avere risvolti extracalcistici particolari. Nelle prossime 17 partite dobbiamo fare il meglio che potremo. Dobbiamo dimenticare subito Lecce, perchè non ci deve far crollare il castello della serie A: il campionato non è finito ed è lungo’

Una rosa da sostenere: ‘La rosa è questa, i giocatori sono questi, ci crediamo e ci dobbiamo credere. Dobbiamo dargli sostegno, forza, coraggio, entusiasmo nell’allenarsi e nel giocare. Possiamo fare tanto, ottenere quello che fino ad oggi non abbiamo ottenuto. Abbiamo preso Ferrari e Benassi che hanno tantissime presenze in Serie A, sono giocatori validi per cercare di fare quei punti che non abbiamo fatto fino ad adesso’ .

Tanti, troppi, errori: ‘Gli errori sono stati tanti, perché se giudichi il tutto guardando la classifica non puoi dire diversamente. La Cremonese mancava da 26 anni in A, poi le difficoltà di un mercato che è stato spietato nei confronti di una neopromossa come noi; a differenza del Monza e del Lecce che era stato già in A due anni fa quindi ha potuto mantenere una base solida e che  ha fatto pochi investimenti mirati. A noi è mancata l’esperienza, la non conoscenza del mercato di A da neopromossa. Si pensava che il campionato di B della Cremonese, potesse essere un riferimento per tanti giocatori e tanti club importanti, perché un ambiente solido e positivo come il nostro può migliorare il percorso e la crescita di tanti calciatori; abbiamo ricevuto consensi all'estero e ci aspettavamo anche un consenso in Italia da squadre, giocatori e agenti, che non c’è stato ed ha generato altre scelte’.

Rapporto tra società e tifosi: ‘A me dispiace questo umanamente parlando, la Cremonese non chiude le porte a nessuno e non stia in silenzio per non coinvolgere l’esterno. Noi viviamo, l’esterno, grazie al sostegno della proprietà, che se non ci fosse non ci sarebbe la Cremonese e non si farebbero tante cose, e grazie ai tifosi. Il cancello è sempre aperto, la società è aperta, c’è grande stima e rispetto per voi giornalisti e per i nostri tifosi. I nostri tifosi li reputo una grande tifoseria che manca da tanti anni alla Serie A. Questa categoria qualcuno non l’ha mai vissuta, altri l’avranno vista da bambini, in questi due anni è stata una delle migliori in assoluto. Ognuno ha un carattere diverso dall’altro, le comunicazioni di lavoro sono una cosa, quelle personali sono altre. Non c’è chiusura, anzi. C’è grande disponibilità e una riflessione per crescere tutti quanti insieme, negli ultimi due anni siamo cresciuti molto in fretta. I ricordi della Serie C sono recenti in  tutti, siamo passati dalla serie B alla A in un attimo, è un modo per crescere, per riflettere. A livello nazionale siamo apprezzati da parte di tutti per la nostra comunicazione e per la nostra immagine’.

Sull’operazione Zanimacchia: ‘La Cremonese quest’estate ha cercato di avere più giocatori di proprietà possibile, sia di quelli che erano già stati qui che per i nuovi. Gli investimenti fatti per Zanimacchia e Sernicola sono stati voluti fortemente, e la società crede molto in questa scelta. Zanimacchia è partito titolare con Alvini, che ha puntato subito su di lui. Ha fatto 9 partite da titolare, però la Serie A è diversa dalla Serie B, ci sono adattamenti diversi, poi a un certo punto ha perso il posto. A gennaio la Cremonese aveva detto a Zanimacchia che non si voleva privare di lui, perchè oltre ad essere un bravo giocatore è un bravo ragazzo. La Cremonese l’ha invitato a cercare di non mollare e lavorare per riprendersi il posto, ma il ragazzo ha preferito andare a giocare altrove, in una categoria inferiore, dove c’è Pecchia, allenatore che conosce. La Cremonese non ne perde il controllo, anzi, dispiace che abbia preferito andare a giocare via piuttosto che rimanere qui e soffrire per cercare di riguardagnarsi il posto’.

Sul mercato degli svincolati: ‘Se c’è qualche giocatore funzionale bene, prendere tanto per prendere non ha senso. Lo stiamo guardando, ma non so se ci sono quei giocatori che ci possono aiutare’.

 

Daniele Gazzaniga


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