1 dicembre 2025

Davide Nicola: "La qualità e la velocità di esecuzione diventano importanti. Sarà fondamentale essere rapidi e ribaltare l'azione"

Posticipo questa sera al Dall'Ara contro un Bologna in grande salute, per la sfida valida per la 13ª giornata del campionato di Serie A 2025/26. Mister Davide Nicola ha presentato la sfida contro i rossoblù, analizzando le insidie della trasferta e chiedendo ai suoi uomini continuità di prestazioni e concretezza dopo la buona prova offerta contro la Roma.

Sull'approccio alla gara contro una formazione reduce da una lunga striscia positiva, il tecnico ha dichiarato: "Intanto io sono contentissimo di incontrare il Bologna in questo momento, perché nelle ultime gare abbiamo sfidato o affronteremo Juventus, Roma e Bologna, tre squadre che ti portano a fare degli step importanti. Il Bologna non perde al Dall’Ara da settembre e viene da 12 risultati utili consecutivi: è una squadra veloce, aggressiva e che gioca. Sono una formazione forte che ci permette di continuare a capire che contro certi avversari la qualità e la velocità di esecuzione diventano importanti, sarà fondamentale essere rapidi nel riposizionarsi e ribaltare l’azione".

Facendo il punto sui rientri in gruppo e sulle possibili chiavi tattiche del match, Nicola ha spiegato: "Per questa partita abbiamo potuto recuperare Zerbin, Silvestri e Moumbagna, che clinicamente è a posto e si sta allenando con noi anche se gli servirà un’altra settimana ad altra intensità dato che è fermo da un po’. Lo portiamo con noi perché a livello mentale è importante che riassapori il nostro campionato. Abbiamo provato diverse cose: secondo me il discorso è legato ad una squadra che gioca in modo diverso rispetto agli ultimi avversari, forse come il Como ma con più velocità e attacco allo spazio. Dovremo essere abili a capire come adattarci quando loro hanno la palla, ma allo stesso tempo noi abbiamo acquisito un’identità che cerchiamo di portare avanti con maggior convinzione: dico sempre che il percorso per arrivare al nostro obiettivo è lungo 10 mesi e 38 partite, non sono due o tre risultati positivi o negativi a definirlo. La lucidità sta nel capire che serviranno sempre la giusta energia ed entusiasmo, perché ci dobbiamo costruire tutto. Questa partita può darci una dimensione diversa di velocità".

Analizzando la capacità realizzativa della squadra e il peso degli episodi, l'allenatore ha osservato: "Come sapete non parlo mai di fortuna e sfortuna perché non saprei da che parte iniziare e soprattutto sono cose che non si possono controllare. A volte capita di non tradurre in gol ciò che si costruisce, ma a lungo andare non diventa questione di fortuna ma di determinazione, capacità di farsi trovare nel posto giusto al momento giusto. Devo dire che anche contro squadre molto più forti siamo riusciti a fare gol, dobbiamo capire che siamo riusciti anche a portare a casa punti e risultati quando siamo riusciti ad essere efficaci, che le partite sono una somma di episodi e di quarto d’ora in quarto d’ora cambiano le dinamiche psicologiche, per noi e per gli avversari. Capire che in certi momenti il vantaggio può spostare le dinamiche è importante, nelle ultime partite non abbiamo fatto gol subito quando ne abbiamo avuto l’occasione, ma ci avrebbe permesso di fare un altro tipo di partita. Per questo dobbiamo avere attenzione, ambizione e fame: serve peculiarità sui passaggi chiave, sui gesti tecnici, nel prendersi la giusta responsabilità e capire che in una zona di campo la palla può essere più pericolosa. Fa tutto parte di una consapevolezza che stiamo cercando di costruirci. E anche se è brutto da dire, a volte pagare dazio può essere il modo migliore di imparare. Ad oggi servono grandissima attenzione ed umiltà nel capire che le partite si giocano sull’errore tecnico o un posizionamento sbagliato, su questo dobbiamo crescere ancora".

Riguardo alla pericolosità offensiva e alla profondità della rosa avversaria, il mister ha aggiunto: "Partiamo dicendo che il Bologna è attrezzato per fare un campionato diverso e con obiettivi diversi, non possiamo definirli degli outsider dato che da anni sono tra i primissimi in classifica. Quando cambiano un giocatore ne hanno altri adatti al loro livello, questo non mi sorprende: a sorprendermi è la fame che hanno nell’attaccare gli spazi, una cosa che vorrebbe qualsiasi allenatore. Lo scopo delle partite di calcio è il divertimento, quindi la velocità del gioco e la capacità di preparare un’azione per finalizzare. Noi stiamo cercando di far entrare questa mentalità ai ragazzi, il nostro percorso è un po’ diverso da quello del Bologna e lo sono anche i tempi di miglioramento, ma questa è la partita ideale per confrontarci da questo punto di vista perché ci costringe a ragionare con più velocità".

Sulle condizioni fisiche di Payero, uscito acciaccato dall'ultimo turno, arrivano rassicurazioni: "Fortunatamente ha preso solo una botta, non abbiamo perso troppo tempo e dopo un giorno di recupero si è allenato regolarmente".

Interrogato sulle contromisure da adottare contro gli esterni avversari, in particolare Orsolini, Nicola ha risposto: "Contro certe squadre si incontrano sempre giocatori del genere, con uno status alle spalle. Chiaramente noi non sempre riusciamo a contrapporre quel tipo di status, ma partita dopo partita anche i nostri giocatori se lo creano e sono proprio questi confronti a farti migliorare. Al di là del fatto che in fase di non possesso l’interpretazione è di squadra, credo che la capacità numero uno in questo calcio sia accettare i duelli individuali, sono discorsi che hanno a che fare con la conoscenza della tattica individuale, capacità emotive e di coraggio per limitare il più possibile l’avversario. Laddove non ci si riesca allora serve l’aiuto di reparto da parte di un compagno, ma credere in sé stessi fa parte di un percorso che porta ad una crescita, anche se ogni tanto dovesse capitare di pagare dazio".

In merito al possibile impiego dal primo minuto di Grassi, Pezzella e Sanabria, il tecnico ha chiarito: "Pezzella e Grassi avevano lavorato con la squadra già un paio di settimane e per aiutarli a trovare la forma il modo migliore era reinserirli in campo. Cercheremo di fare così anche con gli altri, ad eccezione di Moumbagna che tornerà del tutto la prossima settimana. Questo ci ha permesso di avere alternative anche in allenamento, cose che in precedenza non avevamo avuto. Se ci sono due giocatori per ruolo c’è sana competizione e la partita può restare a certi livelli, e noi abbiamo bisogno di questo".

Soffermandosi sul percorso di crescita e sulle caratteristiche tecniche di Johnsen, l'allenatore ha commentato: "A me piace molto per caratteristiche, interpretazione e l’equilibrio che ha, che a prescindere dal minutaggio è focalizzato su di sé e si allena con entusiasmo. Nel modo in cui si sta in campo lui ha bisogno di fare step diversi, nasce con un ruolo chiaro che però nel calcio moderno non viene interpretato allo stesso modo. Parliamo di un giocatore che sa aprire la partita in corso d’opera, forse lo step migliorativo può essere nell’essere più concreto in ciò che fa. Quest’anno ha libertà diverse allo scorso anno, ma giocatori del genere possono essere un’opportunità per una squadra come la nostra. Deve andare avanti con questo carattere e questa solarità, che è un suo grande punto di forza".

Confrontando il percorso europeo con quello di campionato del Bologna, per individuare i punti deboli avversari, Nicola ha risposto: "Il campionato italiano si differenzia dalle coppe europee, dove è più probabile che gli avversari accettino tranquillamente gli uno contro uno e quando si supera quella pressione si creano spazi importanti. L’Italia è diversa da questo punto di vista, anche se le differenze sono meno nette rispetto al passato. La nostra grande qualità starà nel capire che il Bologna è una squadra che gioca per il piacere di farlo e quindi può concedere spazi, perciò diventa fondamentale trovare le occasioni da gol e soprattutto farlo. Il Salisburgo ha avuto le sue occasioni, ma è finita 4-1 per il Bologna".

Infine, commentando il rendimento offensivo della Cremonese contro le big e la necessità di adattamento, il mister ha concluso: "La Cremonese ama giocare, non è una squadra predisposta solo a togliere spazi agli altri. Ma dobbiamo capire che in certi momenti quegli spazi vanno comunque tolti, abbiamo bisogno di fare una fase difensiva e offensiva di squadra. Nell’ultimo periodo abbiamo incontrato diverse squadre importanti, al di là di questo dobbiamo essere umili e cercare di fare il nostro gioco contro qualunque avversario. Contro squadre che hanno il nostro obiettivo il gioco diventa più nervoso e fisico, e quindi serve saper indossare diversi vestiti, almeno due. Quando avremo la capacità di vestirci e svestirci con grandissima velocità significherà che siamo squadra a tutti gli effetti".


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