25 febbraio 2024

Il Pagellone di Cremonese-Palermo: Bianchetti, Castagnetti, Coda. E la Cremo non si piega

Prima di tutto e tutti un doveroso ringraziamento ai tifosi delle due squadre, che hanno dato vita ad una sfida nella sfida, a suon di cori senza mai insultarsi e che si sono accomunate nel pregara nel ricordo del tifoso grigiorosso Emiliano Magni, scomparso tragicamente nei giorni scorsi. Due striscioni, uno in Curva Sud ed una in Curva Nord che hanno unito lo stadio Zini in un lungo e commuovente applauso e che hanno ancora una volta ricordato, per chi se lo fosse dimenticato, dove ancora vengono custoditi i valori (che non siano quelli economici) di questo sport e della fede per i colori di una squadra.

Corini, nella conferenza stampa post partita, strappa quasi un sorriso (se non una risata) quando si lamenta per lo scarso recupero finale (3’) a fronte dei numerosi cambi avvenuti. A fronte di ciò vien da chiedersi cosa avrebbe dovuto dire Stroppa (e che non ha detto se non in modo anche troppo educato), dell’arbitraggio di Massa (arbitro internazionale) che fa il paio a Fabbri (quello di Cremonese-Reggiana), entrambi spediti a Cremona forse ad espiare qualche fatto e misfatto di troppo, concesso in massima serie.

Detto questo il Palermo, al netto dei nuovi inserimenti di Ranocchia e Diakite, non è parso tanto meglio di quello visto all’andata (sconfitta con gol annullato a Coda con richiamo Var e valutazione al micron): tanto attacco, difesa colabrodo.

Nonostante tutto la Cremonese ha dimostrato di essere più squadra, di avere più carattere e determinazione, tanto da far dimenticare che abbia giovato in 10 contro 11 per oltre 75’. Più che un punto guadagnato, una beffa evitata ed il piacere di guardare ancora i rosanero dall’alto verso il basso.

Prestazione sontuosa della Cremonese, di cuore, ma anche di qualità messa in campo: Bianchetti stile ‘Il Gladiatore’, Castagnetti il ‘giustiziere’ e Coda il ‘Terminator’. A loro si accodano tanti altri, che Stroppa in stile ‘Braveheart’ ha rispedito in campo, facendo a brandelli un Palermo ancora avvolto dal tepore degli spogliatoi dello Zini, mentre cullava una vittoria ben lunga dal venire.

Le insufficienze di Jungdal e Sernicola, non sono certo bocciature, ma dettate dall’episodio che ha armato la mano di Massa in versione ‘Voldemort’ con un fischietto al posto di una bacchetta.

A proposito di dichiarazioni, nell’immediato post partita Stroppa è apparso sinceramente appagato dalla gara generosa e coraggiosa dei suoi uomini,

LE PAGELLE DI CREMONESE-PALERMO:

JUNGDAL 5.5: ha sulla coscienza il rigore e la conseguente espulsione di Sernicola. Poi tra i pali se la cava, ma sulle uscite...

ANTOV 6.5: Di Francesco gli crea qualche problema, ma non gli concede quasi nulla. Si danna l’anima sulla fascia e sfiora il gol della vittoria nel finale.

RAVANELLI 6: ha vissuto momenti migliori in termini di prestazioni. Brunori è un osso duro da masticare, ma alla fine il capitano rosanero segna solo su rigore.

BIANCHETTI 8: il capitano suona la carica e la squadra lo segue. Difende, rilancia ed attacca fino al triplice fischio.

SERNICOLA 5.5: Dopo un inizio promettente, paga per tutti l’eccesso di protagonismo di Massa. Salterà la Sampdoria.

PICKEL 6: nella prima parte di gara gira a vuoto, concede troppo agli avversari e fallisce una palla clamorosa di Coda a tu per tu con Pigliacelli. Nella seconda parte di gara mette in campo tutto il suo carattere e la sua fisicità. Suo l’assist per il gol di Casta.

CASTAGNETTI 7.5: mantiene la freddezza in un momento difficile della gara, che riapre ad inizio ripresa con un colpo da bigliardo. Ammonito salterà la Sampdoria. 80’ MAJER s.v.

JOHNSEN 6: parte interno, poi l’espulsione di Sernicola lo obbliga ad allargarsi in un ruolo che lo limita molto. Splendida la palla servita di prima in occasione del primo gol. 74’ GHIGLIONE s.v.

ZANIMACCHIA 7: schierato a destra fa la differenza, sia in fase di conclusione che di percussione. 74’ QUAGLIATA 6: a sinistra deve tenere a bada Diakite che spesso porta palla. Pericoloso in un paio di inserimenti nel finale di gara.

VAZQUEZ 7: mezzo punto in più per l’assist del pareggio di Coda. In tanti lo criticano, ma piaccia o no (al netto di errori evitabili) da metà campo in su porta a spasso avversari e crea spazi per i compagni. 80’ FALLETTI s.v.

CODA 8: a differenza di Brunori che segna su rigore, lui segna un gol da vero bomber. Anche nella prima parte di gara, in svantaggio, non molla un centimetro ed offre un assist a Pickel con un errore che grida ancora vendetta. Stroppa lo toglie a ragion veduta dei prossimi impegni. 74’ TSADJOUT 6: l’unica alternativa a Coda (a parte l’ormai dimenticato Ciofani) non riesce ad incidere, ma quantomeno tiene impegnata la difesa avversaria.

STROPPA 7: alla vigilia predica calma e spensieratezza, in partita però dimostra di aver preparato a dovere i suoi uomini per conquistare la vittoria, che non arriva certo per demeriti dei suoi giocatori. Un altro tassello importante che cementa il rapporto tra il gruppo e l’allenatore.

Daniele Gazzaniga


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