31 dicembre 2022

La Cremonese saluta un 2022 davvero memorabile, sognando un 2023 in paradiso

Il 2022, per la Cremonese e per tutti i suoi tifosi, resterà un anno memorabile: dopo 26 anni di sofferente attesa, la società grigiorossa è tornata a calcare il massimo palcoscenico del calcio nazionale. 

Indubbiamente tutti i tifosi grigiorossi, avrebbero voluto salutare quest’anno sportivo con ben altre prospettive: l’impatto della squadra con la serie A, non è stato sicuramente all’altezza delle aspettative, ragion per cui potrebbe essere di buon auspicio assaporare i ricordi  sportivi più belli, prima di metterli nel cassetto e voltare pagina. 

Parlando di auspici, fu proprio nel gennaio di quest'anno che la Cremonese di Pecchia, dopo un girone di andata altalenante, si decise a mettere la freccia e diventare una delle protagoniste indiscusse del campionato, tanto da restare in vetta alla classifica per ben 8 giornate senza mai scendere sotto i primi 3 posti, fino al fatidico 6 maggio 2022.  Dopo la salvezza conquistata nella stagione sportiva precedente, l'obiettivo dichiarato della  società era raggiungere i playoff, ma il lavoro di Pecchia si concretizza in un gruppo  affiatato, un mix tra giovani e giocatori più esperti, che va oltre le più rosee aspettative. Per la verità, quella che sembrava essere una cavalcata inarrestabile, nelle ultime giornate di  campionato quando l'obiettivo sembrava ad un passo, si trasforma in un incubo. Le sconfitte a Frosinone, Crotone ed in casa con l’Ascoli, sembravano celare un’imminente beffa, ma  evidentemente il destino aveva già deciso le sorti del campionato e con la vittoria di Como, grazie alla doppietta di Di Carmine, il giocatore grigiorosso più discusso della stagione, i grigiorossi tagliano il traguardo come secondi dietro il Lecce, guadagnandosi cosí il lasciapassare diretto per la serie A, ai danni del Monza sconfitto al ‘fotofinish’ dal Perugia di Alvini. 

Il resto è storia, o meglio migliaia di storie ognuna diversa che ogni tifoso grigiorosso potrà ricordare e raccontare ai figli e nipoti, tra chi ebbe la grande fortuna (e la grande fiducia) di essere tra gli oltre milletrecento tifosi che seguirono la squadra al Sinigaglia, e chi si ritrovò incredulo a festeggiare in una Cremona in preda al delirio assoluto, culminata con la festa in una Piazza Duomo stracolma fino a notte inoltrata. 

La Cremonese chiude così il suo campionato seconda con 69 punti (1.82 di media a partita)  frutto di 20 vittorie, 9 pareggi e 9 sconfitte con 57 gol fatti e 19 subiti e l’11 maggio lo ZIni si colora ancora una volta di grigiorosso per festeggiare la promozione. A guastare la festa e  risvegliare bruscamente tifosi e società, ci pensa Pecchia (a cui vanno tutti i ringraziamenti del caso) con una lettera al giornale dove rende pubbliche le sue dimissioni. Ma la freddezza delle parole e la fumosità dei concetti, hanno solo il merito, dopo l’iniziale e comprensibile smarrimento, di far voltare pagina velocemente all’ambiente, quasi come una sorta di liberazione. 

La società, seppur frastornata e delusa, non si perde d’animo ed inizia a vagliare le soluzioni più appetibili, mentre tra i tifosi la febbre del ‘totoallenatore’ provoca allucinazioni e visioni di ogni tipo ed in ogni dove. Ma è proprio a questo punto che il destino pare chiudere il cerchio: dopo un corteggiamento con tanto di indennizzo a favore della società umbra, arriva la fumata bianca tanto agognata: sarà Massimiliano Alvini a vestire i panni di allenatore per la Cremonese nella imminente stagione di serie A. Proprio colui che lo stesso destino aveva chiamato in causa per fermare  il Monza ad un passo dal traguardo, favorendo i grigiorossi.

Risolto il problema dell’allenatore segue quello non meno complesso della costruzione della squadra: i giovani in prestito che si erano messi in mostra nella vetrina grigiorossa, guadagnandosi anche diverse convocazioni in azzurro, tornano alle società di provenienza, rendendo un calciomercato già di per sé complicato, decisamente logorante ed ostico.  I grigiorossi sbrigano la pratica Coppa Italia vincendo contro la Ternana, una vittoria che fa  ben sperare per il via del campionato, dove la consapevolezza che non si tratterà di una passeggiata trova subito le sue conferme ancor prima di cominciare, attraverso un calendario anche a definirlo in salita pare ottimistico. L’esordio a Firenze è degno di un  copione di un film di Alfred Hitchcock, i grigiorossi perdono all’ultimo secondo dell’ultimo  minuto per un ‘infortunio’ di Radu, ma escono tra gli applausi. Seguono quelle con Roma, Torino ed Inter, dove però si comincia fare largo l’idea che forse il 3-5-2 di Alvini, non sia adatto a contrastare squadre ben piû attrezzate e scaltre rispetto a quella grigiorossa. 

Con Sassuolo ed Atalanta Alvini schiera una formazione più accorta ed arrivano i primi punti. Con la Lazio allo ZIni arriva la prima memorabile batosta (4-0), pareggio stretto a Lecce e poi il Napoli cala un altro poker allo ZIni (4-1). Alvini comincia a sentire qualche spiffero di troppo, ma la buona prestazione a La Spezia (2-2) e la vittoria in Coppa Italia contro il Modena di Tesser per 3-2, caricano la squadra in vista del primo vero scontro salvezza con  la Samp allo Zini. Entrambe le squadre non hanno mai vinto, e la Cremonese, dopo aver sbagliato clamorosamente un rigore con Dessers, mette in campo quanto di peggio abbia a disposizione. I blucerchiati ringraziano, calano la briscola con Colley e si portano a casa i 3  punti. I tifosi, sempre tanti e calorosi, non arrivano alla contestazione, ma la delusione serpeggia.

I tre pareggi successivi con Salernitana, Udinese e MIlan, fanno ben sperare per l’ultima trasferta in programma prima della lunga sosta ad Empoli, dove Alvini e la Cremonese si giocano credibilità ed una buona fetta di speranze di restare in corsa. Ne esce una partita che è lo specchio della stagione fin qui giocata: un attacco inconsistente ed una difesa solo apparente. Finiscono tutti sotto accusa, giocatori e soprattutto allenatore, la società nicchia, ma alla fine rinnova la fiducia, consapevole di dover andare a rinforzare la rosa sul mercato. 

I grigiorossi la chiudono cosí la prima parte di stagione al terz’ultimo posto con 7 punti, frutto di 7 pareggi, 8 sconfitte e zero vittorie. 11 gol segnati e 26 subiti. Si ricomincia mercoledí 4 gennaio allo Zini (completo in ogni settore) contro la Juve e come si suol dire ‘chi ben comincia è a metà dell’opera'. 

Non nascondo che l’aver ripercorso seppur brevemente attraverso i ricordi quest'anno sportivo, mi ha emozionato e dato un po' di speranza per l’anno che verrà, per dare modo alla Cremonese, di regalare una gioia tanto grande quanto inaspettata ai suoi tifosi. 

Buon 2023 alla Cremonese ed a tutti voi lettori di Cremona Sera.

Daniele Gazzaniga


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti