12 ottobre 2023

Sarr: dobbiamo crescere e maturare sia individualmente che come squadra. La curva ti fa dare sempre qualcosa in più

Mouhamadou Sarr, protagonista a Como con il rigore parato a Cutrone e di tante altre buone prestazioni in questo inizio di campionato, è intervenuto stamane in conferenza stampa per parlare della squadra al termine dell’allenamento del mattino:

Titolare dopo una lunga attesa: “Sì in qualche modo possiamo dire così, però fa parte del ruolo, ci sono aspetti che non possiamo controllare, l’unica cosa da fare è lavorare molto in attesa della propria opportunità”.

Costruzione dal basso: “Sì, il mister vuole costruire anche da dietro e chiede una partecipazione più attiva in fase di costruzione dell’azione, questo cambia molto il nostro modo di giocare, e di aiutare i compagni in area di rigore nella gestione dello spazio e delle palle alte”.

Sul rigore e sulle sfide con Di Carmine:Ho testato questo aspetto negli anni, nella stagione della promozione, poi, con Di Carmine mi sono allenato per ore per questa situazione anche grazie alla sua grande esperienza: Samuel, giocatore di grande esperienza, mi ha trasmesso tanti trucchi, quegli allenamenti con lui oggi evidentemente si stanno rivelando molto utili. Oggi tutti quanti studiano l’avversario, vedi come ha tirato gli ultimi rigori, se ha segnato o no. poi puoi prepararti fin che vuoi, ma sul momento vince l’istinto”.

La parata più difficile: “La parata più difficile è stata quella sulla deviazione di Bianchetti sul tiro di Mantovani a Terni: quando vedi la palla uscire lentamente dal campo tiri un sospiro di sollievo. In generale però le situazioni più difficili sono le letture delle palle alte”.

Vittoria importante: “Vincere è mentalmente la spinta migliore per affrontare la settimana. Fare due settimane di pausa dopo aver conquistato i tre punti ci permette di mettere più entusiasmo e concentrazione in vista dei prossimi impegni che cominceranno presto”.

Compagni di reparto: “Il rapporto è di massima professionalità. Fare il portiere è un ruolo molto particolare, non concede molte opzioni come negli altri ruoli: gioca sempre solo uno di noi, il ruolo è questo, si lavora aspettando le proprie opportunità come ho fatto io e come fanno tutti. Bisogna accettarlo e essere professionista vuol dire anche lavorare anche quando non si gioca. Andiamo tutti molto d’accordo, loro sono dei bravissimi ragazzi”.

Una vittoria che manca:Servirebbe una vittoria per sbloccarsi. Dobbiamo raggiungere il risultato come facciamo fuori casa, ci siamo sempre andati vicino, anche con l’Ascoli la vittoria, seppur in dieci, è sfuggita soltanto per un dettaglio.”

Maturazione: “La Serie B è un campionato difficile, si può vincere e perdere con tutti. Dobbiamo essere bravi a spezzare il ritmo agli avversari o rallentare i minuti di difficoltà nei quali l’avversario reagisce dopo il nostro vantaggio. Abbiamo bisogno di maturare individualmente e come squadra, dobbiamo migliorare tutti i giorni su questo aspetto, analizzando i problemi per completare il nostro percorso di crescita e acquisire una solidità che ci farà diventare un avversario scomodo, non c’è un'altra strada”.

In continua crescita: “Sono cresciuto a livello tecnico, si può crescere grazie alla costanza del lavoro anche senza giocare. Naturalmente la partita ti aiuta a crescere e la differenza principale è la velocità di acquisizione delle nozioni per perfezionarsi, è sicuramente anche una questione di leadership che si assume giocando e. La base è sempre lavorare durante la settimana, perché la partita è solo lo specchio del lavoro settimanale”.

Con la curva alle spalle: “Ti dà una grande carica, avere una curva che ti appoggia e sostiene sempre ti permette di tirare fuori qualcosa in più. Questa è una condizione che non puoi allenare: è il sostegno di una città intera che ti permette di fare quello sforzo in più ed è molto bello poi festeggiare insieme”.

 

Daniele Gazzaniga


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