Se n'è andato Vito Raina, storico tifoso della Cremonese degli anni d'oro
Se ne è andato nel pomeriggio di oggi all’età di 83 anni Vito Raina, dopo una breve malattia che purtroppo non gli ha lasciato scampo.
Cremona e la Cremonese piangono un testimone e un protagonista di quella società di calcio ‘pane e salame’ dei miracoli, in cui bastava una parola ed una stretta di mano per capirsi ed accordarsi, e dove sono passati veri uomini ancor prima che protagonisti e professionisti.
Vittorino Raina nasce nel 1940 nel pavese e si trasferisce a Cremona a cui legherà per sempre la sua storia e le sue passioni, carrozziere per professione -apre anche una carrozzeria di fronte alla Cavalli e Poli -alla fine degli anni 70 diventa presidente del club Attilio Luzzara - lo era tuttora - la cui sede era al Bar Dante dove, oltre alla vendita dei biglietti ed all’organizzazione delle trasferte, ogni giovedì si susseguiranno incontri tra tifosi, giocatori e dirigenti tra i quali ovviamente Favalli, Miglioli e Luzzara, con il quale instaurerà un rapporto quasi fraterno.
Successivamente il club si sposterà al bar di piazza Cittanova dove proseguiranno gli incontri, ma dal 1977 anche l’annuale organizzazione della festa ‘Sport e solidarietà’ - l’ultima si è svolta lo scorso aprile al centro sportivo Stradivari alla presenza dello stesso Raina - dove vengono premiati sportivi e tifosi legati non solo ai colori grigiorossi, ma a tutto il mondo dello sport cremonese, attraverso il quale vengono devoluti aiuti alle associazioni del territorio.
Raina è stato anche presidente del Centro Coordinamento Club grigiorossi, quando se ne contavano a decine con migliaia di soci, e sempre in prima linea per organizzare trasferte, una su tutte quella di Wembley nel 1993. Nominato Cavaliere della Repubblica Raina era un uomo dal carattere forte, ma sempre disponibile di fronte alle necessità di chi aveva di fronte.
Sempre presente in tribuna allo Zini, anche in quest’ultima sfortunata stagione non ha mancato di seguire la sua Cremonese: “Sinceramente ero convinto che non avrei più rivisto la Cremonese in serie A, mi ero rassegnato. Ho già rinnovato l’abbonamento, sono pronto e carico per questa nuova avventura della nostra Cremonese. Non so come andrà a finire, sarà un campionato durissimo ma già il fatto di esserci tornati dopo 26 anni è già un grande successo. Io ho ancora nella mente la Cremonese di Luzzara, Miglioli e Favalli, quella che veniva chiamata ‘pane e salame’. Il calcio è cambiato ma la Cremonese ha ancora la voce per farsi sentire”.
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