26 ottobre 2025

I tifosi della Cremo al settimo cielo: “Non svegliateci, la profezia di Domenico si avvera di nuovo”. Tutto grazie a patron Arvedi!

Narrano le antiche leggende grigiorosse di storie che si tramandano da nonno a nipote, da madre in figlio da oltre 120 anni. Tra le tante ne spicca una, che ancora oggi vede avverarsi una antica profezia. C'era una volta una piccola squadra di calcio che vegetava tra serie C e quarta serie. Più volte aveva rischiato di fallire affogando nelle sabbie mobili dell'anonimato ma sempre i migliori tra i cremonesi l'avean salvata dai perigli. Una volta attingendo a quell'industriale, quell'altra con una raccolta fondi diffusa. Un'altra volta ancora con l'aiuto del Municipio. Da oltre 40 anni però, dopo aver vissuto momenti epici, se n'eran quasi perse le tracce e solo pochi testardi continuavano a salire gli spalti in terra dell'antico Stadio Giovanni Zini. La Cremonese, questo il nome del sodalizio, era la passione più grande per il giovane Attilio, figlio prediletto del Signor Domenico che aveva una impresa di materiali elettrici. Ma il ragazzo ancora nel pieno della sua giovinezza una sera morì ucciso in un incidente. Domenico aveva un conto aperto con la società, la Unione Sportiva Cremonese, per aver dotato il campo dell'impianto di illuminazione ma i pagamenti tardavano ad arrivare. Si apriva di nuovo lo spettro del fallimento. Era tutto in mano di Domenico. Scelse allora, ripensando al suo figliolo, a rilevare la squadra e a vedere se da quel debito potesse uscire qualcosa di buono. E i vecchi raccontano di una profezia del vecchio presidente giurata sulla memoria di Attilio. "Farò della Cremonese la più piccola tra le grandi, e la più grande tra le piccole". E riuscì nel suo intento, la profezia si era avverata e la Cremonese tornò coi suoi colori negli scintillanti stadi delle grandi, lei piccola ma con una storia antica da raccontare. Che ancora oggi si tramanda da padre in figlio. E che si è avverata, incredibile a dirsi, ieri sera dopo 30 anni dall'ultima volta. Come la fenice che risorge dalle sue ceneri e che appare una al massimo due volte nella vita dei mortali. Finchè vivremo”.

Così postarono sulla pagina social Milano Grigiorossa…
E se oggi, i tifosi grigiorossi sognano, il merito è del generoso patron Giovanni Arvedi. 


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