14 marzo 2025

Il Vescovo di Cremona all'Opera Pia di Castelverde in occasione della visita pastorale. "La vicinanza preziosa dei nostri familiari e dei nostri operatori ci permette di guardare al futuro"

Non è la prima volta che il Vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni, varca la soglia della Fondazione Opera Pia Ss. Redentore di Castelverde, ma è la prima volta che lo fa nell’ambito della visita pastorale alle parrocchie di Castelverde programmata dal 14 al 16 marzo.

Il presule, nella mattinata di venerdì 14, dopo aver celebrato le lodi mattutine nella chiesa di S. Archelao, introdotto dal presidente, don Claudio Rasoli, ha incontrato il Consiglio di Amministrazione e lo staff dirigenziale della struttura di via Gardinali. Dopo i saluti di rito ha preso la parola il direttore generale, dottor Fabio Bertusi, che ha tracciato un lusinghiero bilancio dei suoi tre anni di operato rilevando il pressocché azzeramento dei debiti preesistenti e il netto consolidamento economico-finanziario: risultati importanti che serviranno a coprire diverse spese non incluse nei lavori del bonus 110, tra di essi anche l’arredamento interno dalla nuova sala polifunzionale e della nuova palestra di fisioterapia. Bertusi ha poi illustrato brevemente il grande cantiere per l’efficientamento energetico e sismico, ormai in via di conclusione, che prevede anche l’installazione di nuovi serramenti e di pannelli fotovoltaici su tutte le coperture degli immobili. 

Il direttore sanitario, dottor Andrea Visigalli, si è soffermato sulla nuova riorganizzazione del lavoro interno che permette di puntare, in maniera decisa e convinta, sulla qualità dell’assistenza agli ospiti.

Da parte sua il presidente ha evidenziato la necessità del rinnovo del contratto fermo da oltre 12 anni e di una maggiore sinergia con le strutture sorelle al fine di abbattere i costi di gestione sempre più alti e ha rimarcato con soddisfazione come la Fondazione sia estremamente efficace nel campo dell’animazione e dell’apertura al territorio grazie a sinergie sempre più intense con le associazioni di volontariato e le istituzioni del territorio.

Mons. Napolioni ha insistito sull’importanza della cura integrale della persona e ha spronato a continuare quell’apertura al territorio coinvolgendo sempre più anche le parrocchie e gli oratori così da trasformare l’Opera Pia in un vero e proprio laboratorio pastorale dove insegnare il valore della gratuità e della fragilità, soprattutto alle nuove generazioni.

Intorno alle 10 il Vescovo, alla presenza anche del sindaco di Castelverde, dottoressa Graziella Locci, ha incontrato gli ospiti dell’Opera Pia nell’atrio di ingresso della RSA. Durante il breve ma intenso momento di preghiera, incentrato sulla speranza, tema centrale del Giubileo, il presule ha benedetto una preziosa statua della Madonna del Carmelo, di scuola napoletana, donata dalle famiglie di Palmiro, Mauro e Massimo Fanti, amici della Fondazione e munifici benefattori.

Il Vescovo è stato salutato da Iva, una residente della casa di riposo, che gli ha chiesto: “Ci aiuti a capire che le nostre preghiere e l’offerta a Gesù crocifisso delle nostre sofferenze sono realtà preziose ed essenziali per la diffusione del Santo Vangelo”.  E quindi ha continuato: “A volte lo scoraggiamento e la tristezza prendono il sopravvento, ma poi la vicinanza preziosa dei nostri familiari e dei nostri operatori e la fede in Dio ci permettono di guardare con fiducia al futuro”. E così ha concluso: “Non vediamo l’ora di vedere terminato questo cantiere che ci restituirà una struttura più bella e funzionale, con anche nuovi locali per lo svago e la fisioterapia: sappiamo anche dalle volontà del Consiglio di amministrazione di rinnovare gli ambienti interni, ne siamo felici!”.

Nella breve riflessione il Vescovo ha invitato tutti i presenti, visibilmente emozionati, a non vivere tanto in un cantiere edile, ma in un cantiere della speranza, che è dono prezioso del Cielo e che permette all’uomo di guardare al futuro con la serena certezza che Dio conduce le sorti del mondo e di ogni singola persona.

Prima della conclusione della preghiera, dopo i ringraziamenti del presidente don Rasoli, è stato consegnato a mons. Napolioni un semplice dono: un libretto con i pensieri e i disegni degli ospiti, una piccola e delicata testimonianza di affetto per il Vescovo che con la sua immediatezza e calda umanità ha entusiasmo tutti.


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