Premio Telli: in Aula Magna dell'Ospedale le migliori tesi in Fisioterapia (che migliora la vita dei pazienti oncologici)
La fisioterapia è una preziosa alleata della salute, anche per chi affronta un tumore. Questo il tema della quindicesima edizione del premio in memoria di Roberto Telli, giovane studente e sportivo cremonese scomparso prematuramente nel 2008. Un appuntamento ormai consolidato, quest'anno dedicato al ruolo della Fisioterapia in ambito oncologico.
Il direttore generale dell'Asst di Cremona Ezio Belleri ha aperto la cerimonia salutando tutti i presenti: «È bello vedere un'aula gremita di giovani – ha affermato - La presenza degli studenti nella nostra realtà è fondamentale, con l'auspicio che una volta terminato il percorso di formazione decidano di rimanere all'interno di questo territorio e della nostra azienda». Il tema trattato questo pomeriggio è estremamente importante e delicato ha precisato Belleri «la vostra professione oggi offre possibilità iper-specialistiche e inaspettate sino a qualche tempo fa. Penso alla presenza del fisioterapista in terapia intensiva al letto del paziente o in sala operatoria».
Belleri ha sottolineato l'importanza della relazione con l'Università degli Studi di Brescia, «con cui condividiamo l'obiettivo di potenziare questo percorso condiviso, sia per quanto riguarda le professioni sanitarie sia per le specialità di medicina e chirurgia». Ha ringraziato tutte le persone che consentono l'organizzazione di questa bellissima iniziativa: «Ho letto molte cose che riguardano Roberto ed è molto coinvolgente vedere quante persone mantengono in vita il suo ricordo in modo costruttivo, anche questa è una forma di cura».
I lavori sono stati introdotti dall'intervento di Angelo Mazzali (presidente Ordine interprovinciale Fisioterapisti di Milano Como Cremona Lecco Lodi Monza Brianza, Sondrio, Varese) e Cristian Carubelli (direttore del Corso di Studi in Fisioterapia – Sede di Cremona, che ha sottolineato la profonda evoluzione della professione e le nuove prospettive di sviluppo in ambito clinico e riabilitativo. «Il ruolo della fisioterapia – ha affermato - è sempre più trasversale all'attività di cura. Lo dimostra la collaborazione ormai consolidata con tutti i reparti ospedalieri, dove il fisioterapista lavora quotidianamente con le diverse équipe di specialisti in tutte le fasi del percorso di cura dei pazienti. Negli ultimi anni, è stata dimostrata l'importanza dell'esercizio fisico e terapeutico per i pazienti oncologici, con benefici sia per una migliore ricezione delle terapie farmacologiche sia per affrontare meglio gli interventi chirurgici».
La parola è passata a Valentina Conti (Fisioterapista BSC, MSC, Università Bicocca di Milano) con la lectio magistralis sull'"importanza della fisioterapia nel percorso di cura dei pazienti oncologici: tra ricerca e nuovi progetti". La giornata è stata l'occasione per presentare le più recenti evidenze cliniche e scientifiche, supportate dalle testimonianze di due specialisti che, in qualità di pazienti oncologici, hanno sperimentato in prima persona l'efficacia del trattamento precoce.
«HO IMPARATO AD AFFIDARMI AGLI ALTRI»
«Ammalarmi di tumore è stato come passare dall'altra parte della barricata». Daniela Ruffini è fisioterapista alla Casa di cura "Ancelle della Carità" di Cremona. Nell'Aula Magna dell'Ospedale di Cremona, ha raccontato la propria esperienza di paziente oncologica, in cui la disciplina scelta per professione si è rivelata una preziosa alleata. Dopo una mastectomia bilaterale per rimuovere un carcinoma mammario particolarmente sviluppato, ha intrapreso un percorso di riabilitazione per recuperare la mobilità.
«Il trattamento fisioterapico ha dato parecchio beneficio per trattare le cicatrici successive ai diversi interventi», racconta. «La fisioterapia mi ha aiutata a recuperare la mobilità e mi ha permesso di rientrare a lavoro in condizioni ottimali. Mi sono affidata ad una collega, da sola non sarei riuscita. Ho imparato ad affidarmi agli altri, è stato un insegnamento di vita, dal punto di vista personale e professionale». Tra le consapevolezze maturate, «l'importanza della sensibilità e dell'empatia nei confronti dei pazienti. Per chi si prende cura degli altri, l'umanità è un valore che non ha prezzo».
«PRIMA PERSONE, POI PROFESSIONISTI»
Per Francesco Longhi, fisioterapista all'A.S.C. Cremona Solidale, l'esperienza di paziente oncologico inizia nel 2022 per un linfoma. Il lungo ricovero e la chemioterapia hanno portato ad una forte immunodepressione e a sviluppare una polmonite da chemioterapici. «Appena mi è stato possibile, ho iniziato a lavorare su me stesso per riprendere forza e resistenza. Ho cercato di tenermi in movimento e di concentrarmi sulle carenze sviluppate durante la malattia. A un anno di distanza, non mi sento ancora al cento per cento, ma sono tornato ad avere la vita di prima».
Come sottolinea Francesco, «stare dall'altra parte ci fa capire quanto sia importante essere prima umani, poi professionisti. Chi si occupa di riabilitazione deve sviluppare una buona capacità di relazione, un'attenzione al paziente che vada oltre tecniche e procedure. A chi intraprende questa professione, consiglio di mettersi alla prova e fare tesoro di ogni esperienza, anche quelle più difficili».
FISIOTERAPIA ALLEATA DELLE CURE ONCOLOGICHE
La giornata è stata l'occasione per presentare il progetto NutriMenti, promosso dall'Asst di Cremona e sostenuto dalle associazioni MEDeA e RicerchiAMO, che si pone l'obiettivo di migliorare il percorso di cura dei pazienti con tumori dell'apparato digerente, delle vie biliari e del pancreas, affiancando alle terapie tradizionali un percorso nutrizionale e fisioterapico. Rodolfo Passalacqua (oncologo e presidente di MEDeA), Roberto Bosoni (responsabile servizio di Riabilitazione Asst Cremona), e Cristian Carubelli hanno illustrato finalità e risultati attesi, con gli studenti Irene Cavalli e Giuseppe Buccella.
«LA CURA È NELLE VOSTRE MANI»
Durante la premiazione, Stefania Telli ha ricordato l'impegno e la passione del fratello Roberto per la professione di fisioterapista, rivolgendo un pensiero ai tanti giovani che oggi scelgono la stessa professione. «Auguro a questi studenti di conservare la passione e la curiosità per il loro lavoro, rimanendo aperti alla novità. Con la vostra professionalità potrete portare cura con le vostre mani, ma non solo: oltre alla terapia, spesso serve qualcosa in più: basta un gesto, un sorriso o una parola di conforto per alleggerire il carico dei vostri pazienti. Ogni persona, in particolare chi ha una patologia oncologica, affronta con la malattia anche la paura dell'oggi e del domani. Gli operatori sanitari hanno il compito di essere al loro fianco anche per trasmettere loro coraggio nell'affrontare il percorso di cura».
LE TESI PREMIATE
Anche quest'anno l'evento ha potuto contare sul sostegno della Cassa Padana rappresentata da Fabio Tambani, segno di un investimento nel futuro dei giovani e nella sanità territoriale di domani, che avrà sempre più bisogno di professionisti preparati.
Prima classificata, la tesi di Damiana Belotti e Davide Benzi (relatore Gianluca Bertoni), dal titolo "L'esercizio terapeutico tra training di forza ed esercizio aerobico nella gestione del linfedema correlato al cancro al seno: revisione sistematica della letteratura". Il lavoro dimostra l'importanza della fisioterapia nel percorso di cura dei pazienti oncologici, che mediante l'esecuzione di esercizi specifici riscontrano miglioramenti in termini di forza, resistenza muscolare e funzionalità metabolica della muscolatura stessa. Nello specifico, lo studio prende in esame il trattamento di pazienti con tumore al seno, soprattutto nel caso di linfedema all'arto superiore, che si manifesta spesso dopo interventi chirurgici.
La premiazione è stata l'occasione per "raggiungere" Benzi in Vietnam, dove si trova per svolgere un'esperienza di volontariato. «L'idea di fare questo viaggio – ha raccontato l'ex studente in videochiamata – è nata proprio grazie al Premio Telli dell'anno scorso, che ha coinvolto fisioterapisti specializzati a Cremona che oggi lavorano in diverse parti del mondo. Ero all'ultimo anno di studi, ed ho pensato fosse una bella opportunità, per fare un'esperienza che potrà aiutarmi a costruire il mio futuro».
Seconda classificata, la tesi di Angelica Agazzi e Francesco Premoli (relatrice Martina Braga) su "La riabilitazione del pavimento pelvico nell'incontinenza urinaria da sforzo. Revisione sistematica della letteratura e focus sull'impatto della patologia in atlete pallavoliste di alto livello". Premiata per l'originalità del tema, oltre al lavoro di ricerca accademica include uno studio condotto su atlete pallavoliste agoniste: attraverso la somministrazione di un questionario, dimostra che anche giovani donne sportive possono sviluppare situazioni da incontinenza urinaria da sforzo. Ciò conferma l'importanza del ruolo del fisioterapista anche in questo ambito specifico.
Al terzo posto, la tesi di Diego Melchiori (relatore Luca Falciati), intitolata "The application of the Exoskeleton and the Transcutaneous Spinal Cord Stimulation in rehabilitation, gait re-education and symptoms reduction in Spinal Cord Injured Patients". Premiata per l'originalità dell'argomento, dimostra l'efficacia dell'applicazione di un esoscheletro e di uno stimolatore transcutaneo spinale nella riabilitazione dei pazienti con problemi spinali. Per questo studio, sono stati valutati 22 pazienti, che hanno sperimentato l'uso dell'esoscheletro e l'applicazione degli stimolatori, con risultati riabilitativi incoraggianti.
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