11 giugno 2022

Braida: ci sarà da lavorare, da faticare per far dare frutti alla nostra terra. E dovremo farlo insieme con umiltà

Chi si aspettava dei proclami sarà rimasto deluso. Ieri alla conferenza stampa della presentazione di Massimiliano Alvini, si è aperto un nuovo ciclo.

Una giornata importante come ha sottolineato il direttore sportivo Simone GiacchettaPer noi oggi è un giorno speciale ed importante perché ufficialmente iniziamo una nuova stagione che ci vedrà in serie A’.

Tanti nomi, pochi dubbi, Giacchetta ha tenuto anche a sottolineare l’assoluta condivisione della scelta con il direttore strategico Ariedo Braida: ‘Questa è una scelta sostenuta e condivisa da Ariedo, e questo è stato un aspetto molto importante, come è importante la sua esperienza in questi passaggi di gestione’. 

La Cremonese ha scommesso su un tecnico emergente e lo ha fatto su chiara indicazione dello stesso Giacchetta, che con Alvini ha già lavorato 2 stagioni e mezzo ad Albinoleffe: ‘Conosco personalmente e come tecnico, il suo modo di lavorare ed ha dimostrato in questi anni di meritarsi i traguardi che ha raggiunto. Non ha un passato da calciatore illustre, ma ha tutte le qualità come allenatore, di chi non ha giocato a calcio a certi livelli. E’ partito dai dilettanti vincendo in tutte le categorie dove ha allenato, siamo davanti ad un giovane emergente di talento, un esordiente.’

Ariedo Braida ce lo ricordavamo ancora sotto la Curva Sud a dirigere il coro ‘Ariedo, ancora non ci credo!’, poi la notizia delle dimissioni di Pecchia ed un lungo silenzio, le voci che lo volevano a Parma che hanno persino fatto temere un’altra beffa.

E invece no, lui c’è ed entra in sala stampa a fare gli onori di casa, saluta come sempre i presenti, e in un breve 'fuorionda' fa un paio di battute e poi quasi inaspettatamente (ma non casualmente) butta lì un breve monologo che parla di un importante risultato raggiunto, ma anche della fatica per mantenerlo. Parla della terra che abbiamo sotto i piedi noi gente di pianura, dura da smuovere e che per dare frutti costa lavoro, fatica, tocca piegare la schiena. Il riferimento a quello che ci aspetta non è casuale e neanche banale: ci sarà da lavorare, da faticare, da soffrire e dovremo farlo insieme, società, squadra e tifosi. Un messaggio chiaro e ben indirizzato. Si comincia.

Di fronte a telecamere e microfoni il messaggio non cambia: ‘L’anno scorso abbiamo ottenuto questo grande traguardo di riportare la Cremonese in serie A dopo 26 anni, c’è ancora la voglia di lavorare, di faticare, per mantenere questa categoria. Abbiamo pensato a Massimiliano Alvini perché la nostra realtà sociale, il nostro territorio è un territorio di fatica, di lavoro, dove la parola d’ordine è fatica, umiltà, umiltà ed umiltà. Ed attraverso questo grande valore e la consapevolezza che faremo molta fatica ed andremo incontro a tantissime difficoltà e quindi ci dobbiamo preparare uniti in un tutt’uno a partire dal patron (Cav. Arvedi n.d.r.) all’ultimo dei magazzinieri’.

Braida è un uomo di sostanza, lo ha dimostrato, ed è anche un uomo per cui una stretta di mano conta più di una firma su un foglio, questo vale per i presidenti, per i procuratori per i giocatori chiude, ma anche per i tifosi ed è a loro che rivolge le sue ultime parole prima di lasciare spazio al nuovo allenatore:‘Vogliamo fare una Cremonese competitiva, ci auguriamo di dare a mister tutte le opportunità che avremo su un mercato che sarà complicato e difficile, per fare si che abbia tutti gli strumenti necessari per lavorare nelle migliori condizioni. Dobbiamo essere uniti, uniti, uniti per superare le difficoltà alle quali andremo incontro’.

Sono passati 26 anni dall’ultima avventura in serie A, i tempi sono cambiati, ma la sfida in fondo è la stessa e torna in mente Erminio Favalli, che queste cose magari non le diceva a parole, ma te le faceva capire con uno sguardo una battuta, davanti ad un bicchiere di vino.

Ariedo Braida lo conosceva bene e ne aveva grande stima, due persone profondamente diverse che hanno condiviso due grandi passioni: il calcio ed ora la Cremonese.

E’ da qui che si deve ripartire, tutti insieme, nella consapevolezza che sarà dura, ma sarà comunque una bella avventura.

 

Daniele Gazzaniga


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti