Dietro i successi dell’Atletico Madrid c’è Andrea Berta (con legami familiari soncinesi) il grande calciofilo che Lord Max Aschedamini voleva al Pergo
Eh già… fuori Inzaghi ai rigori, dopo la finale della scorsa stagione, ai quarti di finale ci va lo strapagato Simeone. Ebbene, dato alla cronaca, ciò che si doveva, passiamo alla poesia, che … dietro le quinte di questo minimalista, forte, pratico, vincente, rognoso Atletico Madrid, beh c’è il direttore sportivo, silente, inserito, capillare, ma soprattutto … bravissimo, Andrea Berta da Orzinuovi (con legami familiari cremonesi, meglio soncinesi), calciofilo italiano tra i migliori al mondo. Berta sta ai biancorossi di Madrid come Ariedo Braida stava al Milan e Cristiano Giuntoli sta alla Juventus. Una leggenda metropolitana, mah … narra che Berta e il suo trainer Diego Simeone, un po’ come andava all’Atalanta tra Gasperini e l’ex Direttore Sartori (altro fuoriclasse), beh si sopportano a fatica, ma la strana coppia, funziona assai dall’altra parte di Madrid. Aziendalista, stakanovista, scopritore di talenti, raffinato e acuto gestore, Berta da Orzi, come il trucco del mago, self made man sopraffino, non si vede, ma si sente. E ha portato l’Atletico Madrid tra i migliori team d’Europa. Quindi: Chapeau ad Andrea Berta da Orzinuovi, direttore sportivo col guizzo che in tanti vogliono, ma che l’Atletico non molla. Una curiosità? Agli inizi degli anni Duemila, Berta lavorava in banca, ma aveva il football nel sangue e collaborava, col Carpenedolo, team dilettantistico militante, in serie D, nello stesso girone dell’allora Pergocrema. Ebbene, il presidente del Panathlon Club Crema, l’architetto Lord Max Aschedamini, a quei tempi intelligente, acutissimo presidente del Pergo, a capo di una cordata cremasca, calcisticamente parlando si ‘innamoro’ di Berta e voleva portarlo nella Crema ‘cannibale’ a tutti i costi per affidargli la restaurazione gialloblù. Gli altri soci gialloblù tuttavia scelsero Valentino Angeloni (altro bravo osservatore attualmente capo del settore giovanile della Fiorentina) e Berta approdò prima al Parma, quindi al Genoa, poi appunto all’Atletico.
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