Il pagellone di Cremonese Feralpisalò: gioco prevedibile, squadra senza fame di vittoria
Dopo il Sudtirol anche la Feralpisalò fa "ambo" portandosi a casa 6 punti nelle due sfide con la Cremonese. Ad una caratura tecnica dei singoli giocatori inferiore, la Feralpisalò, mette in campo sin dal primo minuto una intensità, determinazione, organizzazione e consapevolezza nei propri mezzi decisamente superiore a quella dei grigiorossi.
La Cremonese sembra entrare in campo offrendo il ‘libretto della istruzioni’ agli avversari: lasciare il pallino del gioco, serrare le fila, bloccare le fasce ed abbassarsi a piacimento per ripartire in velocità con almeno un paio di giocatori in avanscoperta, che poi prima o poi il gol arriva.
Il ‘tiki-taka’ grigiorosso è tanto scontato quanto asettico, sembra quasi che persino gli stessi giocatori ne restino ipnotizzati in attesa che qualche compagno si muova per creare spazi o venire incontro alla palla, cosa che accade troppo raramente.
Stroppa nel post partita, per l’ennesima volta, si è detto stupito di quanto creato e non concretizzato lasciandosi andare ad un laconico ‘La gara di oggi è la fotografia più evidente del nostro percorso’ che al momento non lascia presagire nulla di buono. Il tema sembra sempre quello: la Cremo mena le danze e gli altri con pazienza, coraggio ed un po' di fortuna si portano a casa i punti.
Fare l’allenatore con il patentino degli altri è fin troppo semplice, ma pare evidente che qualche cambiamento in termini di uomini ed accorgimenti in termini tattici, per rendere meno prevedibile la Cremonese agli avversari, sia quantomeno necessario.
Non è il caso ne il momento di buttare addosso la croce e chicchessia, ma è evidente che il problema del gol sia reale, ed evidente che sia stato in parte schermato da una difesa che per buona parte del campionato ha fatto la differenza. A questo si può aggiungere la mancanza di furore agonistico, cattiveria e voglia di vincere, che neppure le sconfitte di Parma e Venezia sono state in grado di risvegliare nella squadra.
LE PAGELLE:
JUNGDAL 6: sul gol non può far niente, ma è bravo a sventare le occasioni di La Mantia, Letizia e Compagnon.
ANTOV 6: la prima occasione da rete è sui sui piedi, si propone in attacco e concede qualcosa in difesa. Esce per un colpo subito. 64’ QUAGLIATA 5: sulla fascia sinistra non porta benefici. Tiene in gioco Bergonzi in occasione del gol senza poi riuscire a fermarlo.
RAVANELLI 5.5: soffre la fisicità di La Mantia che con esperienza difende ogni pallone. Non è esente da colpe sul gol di Bergonzi.
BIANCHETTI 5: spaesato, sbaglia troppo sia in impostazione che in fase difensiva.
ZANIMACCHIA 5: ha una buona occasione ad inizio partita, ma non entra mai nel vivo del gioco perchè gli avversari non gli concedono spazi. 76’ GHIGLIONE 6: Stroppa si è dimenticato troppo presto di questo giocatore che nella prima fase di campionato è stato spesso incisivo e determinante nel suo ruolo. Oggi lo conferma nello sprazzo di partita che gli viene concesso, ma è tardi.
COLLOCOLO 5.5: un gradito ritorno che si fa apprezzare nella prima parte di gara, poi finisce la benzina. ‘76 PICKEL SV.
CASTAGNETTI 6: soffre l’immobilismo generale, spesso si fa vedere senza essere servito dai compagni. Un paio di interventi provvidenziali sulle ripartenze avversarie ed una occasione nel finale da sfruttare con più cattiveria.
JOHNSEN 5.5 : sembra dover esplodere da un momento all’altro il suo tiro e la sua irruenza, ma alla fine di concreto combina poco. Gran numero di prestigio ad inizio partita, ma raramente trova un dialogo efficace con i compagni. Da lui ci si aspetta di più e sopratutto in un momento difficile come questo. Deludente.
SERNICOLA 5.5: parte a sinistra poi finisce a destra, ma raramente riesce a mettere qualche pallone pericoloso in mezzo all’area avversaria. In combinazione con Johnsen potrebbe essere letale. Potrebbe. 82’ CIOFANI SV.
VAZQUEZ 5: dovrebbe essere l’arma in più in una gara così complicata, invece appare persino controproducente. Troppo poco sia in termini tecnici che caratteriali per garantirsi il posto. 65’ FALLETTI 5.5: entra per velocizzare il gioco, ma alla fine si trova a sbattere contro un muro di gomma.
CODA 5.5: si muove molto ed è l’unico che ci prova con efficacia, ma il portiere gli sbarra la porta in 3 occasioni. L’ultima la spreca clamorosamente da solo a pochi passi dalla linea di porta.
STROPPA 5: non ha certo colpe sulle occasioni buttate alle ortiche dai suoi giocatori in campo, ma è un dato di fatto che non riesca a trovare una soluzione alternativa ad un gioco troppo prevedibile, né prima né durante la gara. Se Bolzano non è restata una parentesi la colpa è anche sua, che non è riuscito a trovare una soluzione agli evidenti problemi di gioco della squadra, a cui si aggiunge una mancanza di cattiveria e fame di vittoria.
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