La Cremonese e i 7 punti dai quali ripartire: Alvini pronto a provarci
Tra una settimana esatta riparte il campionato di serie A che vedrà i grigiorossi di Alvini affrontare la Juventus in uno Zini esaurito in ogni ordine di posti.
La prima ‘trance’ di campionato (mancano 4 giornate alla chiusura del girone di andata), si è chiusa con l’amara sconfitta ad Empoli: l’ennesima occasione di rilanciarsi in classifica a dir poco sconfortante che, al netto delle colpe dei singoli, ha messo in discussione il tecnico toscano.
La lunga pausa che ne è succeduta ha dato modo se non altro di raccogliere i cocci e farsi un’idea un po' più precisa della situazione e delle motivazioni che hanno portato la Cremonese ad una situazione di classifica decisamente deficitaria.
I giorni che sono succeduti alla cocente sconfitta, hanno fatto filtrare una ‘leggera tensione’ percepita in alcune dichiarazioni del ds Giacchetta, che mettevano di fronte ogni componente dello staff (Alvini compreso) alle proprie responsabilità e chiedendo unità ma soprattutto chiarezza (arrivando persino a chiedere l’intervento della proprietà).
Da lì, sono passati almeno una decina di giorni prima che, attraverso una conferenza stampa con Braida e Giacchetta, arrivasse la rinnovata fiducia da parte della società ad Alvini.
La Cremonese riparte quindi da Alvini e dai 7 punti in classifica, decisamente pochi, ma comunque un numero sufficiente per provare a capire da dove la Cremonese debba ripartire, per arrivare al traguardo, che tutti noi ci auguriamo possa essere raggiunto.
Mi sembra tanto ovvio quanto doveroso partire dalla figura più importante e rappresentativa della squadra, Massimiliano Alvini.
Il suo arrivo a Cremona, dopo la dipartita di Pecchia verso Parma, è stato accolto dai più con grande entusiasmo, (qualcuno con scetticismo) il fatto di essere un allenatore giovane, emergente, con idee concrete e innamorato del suo lavoro ha messo in fondo tutti d’accordo. Il vero problema era un altro: costruire una squadra all’altezza della categoria che aveva perso i suoi pezzi più pregiati e rimpiazzare giocatori che non erano più nei programmi societari.
Un calciomercato logorante nei tempi e nelle trattative (che si sono protratte oltre l'inizio del campionato) non ha certo aiutato nella fase di preparazione ad amalgamare un gruppo quasi completamente nuovo, ma fin da subito Alvini ha dimostrato di avere le idee ben chiare su come schierare la squadra e sull’identità che andava cercando di dare alla squadra.
Le aspettative della società e dei tifosi grigiorossi, sono state in parte soddisfatte dalla spregiudicatezza con cui Alvini ha affrontato una prima parte di campionato che ha messo di fronte alla Cremonese la maggior parte delle big del campionato.
I grigiorossi sono usciti spesso a testa alta e tra gli applausi, salvo poi il dover pagare il conto alla cassa, per delle ingenuità da parte dei singoli o peggio per scelte tattiche e tecniche azzardate.
I numeri parlano chiaro: 15 partite, 7 punti, 0 vittorie, ma ciò nonostante, Alvini è riuscito a dividere i tifosi tra chi lo avrebbe voluto tenere e chi lo avrebbe voluto esonerare ed è riuscito a riscuotere tanti apprezzamenti dalla stampa e dagli addetti ai lavori, per la sua personalità e il gioco espresso a tratti dalla squadra.
Quello che però lo ha portato ad un passo dall’addio, è che ha di fatto disatteso le aspettative di tifosi e società attraverso scelte tattiche e tecniche che si sono rivelate quantomeno azzardate. A questo si aggiungono le due sconfitte in due scontri diretti che hanno pesato come macigni sulla classifica e sulle ambizioni della Cremonese: quella con la Sampdoria allo Zini e quella dell’ultima giornata in trasferta ad Empoli.
Ed è proprio dopo Empoli che forse in pochi avrebbero scommesso sul fatto che alla ripresa del campionato lo avremmo ritrovato sulla panchina grigiorossa, in fondo cambiare allenatore a fronte dei risultati conseguiti, non avrebbe fatto certo gridare allo scandalo, oltretutto la sosta avrebbe facilitato il cambio, ma evidentemente ilecnico nel confronto che c'è stato con la società, deve aver dato conforto e garanzie alla società per un immediato rilancio.
L’aggettivo ‘immediato’ non è scontato: dopo la Juventus, la Cremonese affronterà 3 scontri diretti: in trasferta a Verona, allo Zini contro il Monza e per chiudere il girone di andata al Dall’Ara contro il Bologna. Inutile dire che queste 4 partite potrebbero segnare positivamente o negativamente il destino della Cremonese, ma soprattutto del tecnico di Fucecchio.
Dalla ripresa degli allenamenti il mister, sta lavorando a testa bassa con il gruppo che pare seguirlo come un’ombra (e questo è un fatto positivo) e mai come in questo momento la sua figura ed il suo lavoro sarà determinante, per rilanciare la squadra e la società verso un obiettivo che è ancora alla portata, ma che dovrà dimostrarlo fin dalla partita contro la Juventus di martedì prossimo allo Zini.
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