Massimo Coda: Cremona mi è rimasto dentro. Qui ci sono i giocatori e tutti i presupposti per fare bene
E’ soprannominato ‘l’hispanico’, forse per i lineamenti del viso o per il taglio di capelli o forse molto più probabilmente per la sua fama di condottiero e spietato conquistatore di piazze e categorie.
Massimo Coda è tornato a Cremona dopo oltre un decennio per provare a conquistare un traguardo molto importante ed oggi ne ha parlato nella conferenza stampa al centro sportivo G Arvedi, rispondendo alle domande dei giornalisti.
Un ritorno desiderato e dovuto: “Cremona mi è sempre rimasta un po’ dentro, è stata il trampolino di lancio per farmi conoscere a livello professionistico, nonché un’esperienza che mi è servita tantissimo. In quei tre anni ho fatto buone cose a livello personale, ma purtroppo con la squadra non siamo riusciti a raggiungere il nostro obiettivo. Poi c’è stata la possibilità di ritornare ed ero molto carico: ho trovato un ambiente totalmente nuovo e un centro sportivo che fa la differenza. Qui ci sono tutti i presupposti per fare bene”.
La serie B una scelta, la A un sogno da conquistare: “Mi sta capitando spesso di vincere i campionati in questi ultimi anni e sicuramente mi piace farlo. Tanti dicono che rinunci alla Serie A per tornare in B, invece è questione di stimoli diversi dati dalle società che vanno in A. Preferisco fare un passo indietro e giocarmi le mie carte dove sento fiducia e vedo un ambiente alla mia portata. Spero di fare un altro percorso vincente, anche quest’anno non sarà semplice”.
Vazquez ed Okereke: “Franco è l’uomo che cerca il più possibile la palla, io tento di far salire di più la squadra e creargli lo spazio. Con Okereke invece siamo in due, i difensori si devono preoccupare di un altro giocatore e quindi si creano più spazi. Sono due modi diversi di giocare. Bisogna avere tante soluzioni durante la stagione, poi a decidere la formazione migliore è il mister”.
Record sì, ma senza fretta: “Forse la mia forza è quella di non dare troppo peso a quando faccio gol o resto a secco, cerco solo di far andare bene le cose per la squadra. Poi quando le cose girano in questo modo, come nell’ultimo periodo, è più facile fare gol, ma per il record c’è tempo. Andrà di pari passo con la stagione che vogliamo fare”.
Capacità di gestirsi in campo e fuori: “Sì, è un aspetto che parte già dalla settimana. So quando spingere e quando invece devo fare un passo indietro, mi serve per arrivare bene alla domenica e mi aiuta a gestire i vari momenti della partita, sfruttando le mie qualità”.
Sul campionato di serie B: “In questi ultimi anni le squadre che provano a raggiungere la Serie A sono sempre di più, molti spendono e cercano i giocatori giusti per vincere il campionato. L’anno scorso, per esempio, c’erano squadre che inizialmente puntavano ai playoff che poi sono retrocesse. Il campionato è difficile da questo punto di vista, bisogna trovare quanto prima l’equilibrio di squadra e noi lo stiamo facendo”.
Sulla scelta di tornare in grigiorosso: “Quando ho scelto Cremona avevo anche altre proposte, ho valutato le rose di ciascuna squadra e ho pensato che questa fosse la migliore. Proprio per questo motivo non ho pensato che avrei fallito, perché qui ci sono giocatori forti che se messi nelle migliori condizioni ti possono aiutare tanto”.
Pregi e difetti: “Essere buono è sia un mio pregio che un mio difetto, in alcuni casi mi aiuta e in altri mi toglie qualcosa. Forse sì, avrei potuto essere più sfacciato in determinati momenti ma sono fatto così”.
Ballardini e Stroppa: “Con Ballardini ho lavorato poco tempo e non ho potuto conoscere fino in fondo le potenzialità del mister; Stroppa ha cercato di darci un’identità forte da subito, vuole un gioco in cui sono fondamentali il possesso e il recupero della palla. Ultimamente ci stiamo riuscendo con facilità, ma è un gioco che va assimilato col tempo e forse noi siamo riusciti a farlo più velocemente rispetto al previsto. Ho lavorato anche con De Zerbi e direi che sono simili, ma anche in quel caso ci abbiamo messo un po’ ad assimilare il suo gioco”.
Sul gruppo: “Ci sono giocatori con personalità forti, sicuramente mi ha aiutato giocare e segnare subito dopo tre giorni. La differenza la fanno gli allenamenti, dove più si lavora insieme più si riesce ad amalgamare il gruppo”.
Obiettivi: “Forse è questo che volevo, un’opportunità in una squadra che giocasse più all’attacco e non si concentrasse solo a difendersi, mi avrebbe permesso di mettere le mie qualità al servizio di tutti. Se dovessi tornare in Serie A spero di farlo un ambiente che mi dia fiducia sin dall’inizio”.
Cremona, Cremonese ed i tifosi: “L’ho trovata molto simile, chiaramente l’affetto della piazza è cresciuto col passare del tempo e si vede anche allo stadio, dove ci sono molti più tifosi rispetto al passato. L’ambiente mi piace, anche i ricordi mi hanno portato a tornare, perché qui sono stato bene”.
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