Palla in curva: da Priscia a Coda. Passa il tempo ma non la passione per la Cremo
Torna ‘Palla in Curva’, torna per raccontare storie ed aneddoti dei tifosi grigiorossi che seguono la Cremonese allo Zini o in giro per gli stadi d’Italia.
Gianluca Somenzi, conosciuto sui social come ‘Dejan Lovren’, segue le vicissitudini della Cremo dai tempi della Lega Pro, quando le maglie avevano i numeri dall’1 all’11 ed il 9 lo poteva indossare solo uno degli idoli indiscussi dei tifosi grigiorossi: tale Gioacchino Prisciandaro da Bari, detto ‘Jack lo squartaporte’.
Mi piace pensare che sia stato proprio un urlo di Prisciandaro, sotto la curva grigiorossa dopo un suo gol, a trasmettergli quella passione rimasta intatta per tanti anni.
Prima di tutto parlaci un po' di te, chi sei, che lavoro fai e quali sono le tue passioni (oltre la Cremonese).
“Mi chiamo Gianluca Somenzi, sono un professionista sanitario e sono un appassionato oltre che di Cremonese di sport in generale. Ho praticato in periodi diversi sia pallacanestro che calcio a livello amatoriale”.
Come e quando nasce la tua passione per la Cremonese?
“Come dicevo seguo con interesse tutti gli sport, La passione per la Cremonese nasce oltre che essere la squadra della mia città dopo un episodio recente ben preciso. La doppia promozione conquistata con Giorgio Roselli dalla C2 alla C1 e dalla C1 alla B. Una squadra che porto nel cuore, con giocatori come il mitico Prisciandaro, Marchesetti, Trapella, Tabbiani, Donadoni ecc..”.
Il ricordo più bello e quello meno bello legato ai colori grigiorossi?
“Il ricordo più bello recente la promozione in Serie A dopo tanti anni, tra quelli negativi, il quasi fallimento della società prima dell'arrivo del Cavalier Arvedi”.
Ricordi o aneddoti del tuo ‘essere tifoso’ che il tempo non riuscirà mai a cancellare?
“I ricordi che porto con me sono le trasferte con gli amici, magari mangiando un panino col salame e bevendo una birra speranzosi in una vittoria dei nostri amati colori grigiorossi”.
La Cremonese, dopo una mezza partenza falsa, sta inanellando risultati positivi. Quanto conta la vittoria contro il Venezia?
“Tantissimo! Contro una diretta concorrente in casa, dopo esser stati in inferiorità numerica, tre punti pesanti che ci permettono di restare in scia dietro le migliori”.
Quale è il giocatore che ti appassiona di più di questa squadra e quello da cui ti aspetti qualcosa di più.
‘Il giocatore che mi appassiona di più è Coda, un centravanti come non ne esistono più! Priotegge il pallone per far salire la squadra e segna, cosa volere di più da un attaccante?"
A proposito di bomber, ti ricordi un aneddoto legato a ‘Priscia’?
“Di Prisciandaro mi piace ricordare una frase che disse alla sua presentazione, quando gli chiesero quale era il gol alla Prisciandaro. Lui rispose che non esisteva, perché i gol li segnava segnava in tutti i modi, come Coda, anche lui bomber di razza in grado di segnare in tutti modi.
‘Priscia’ l'ho rivisto alla festa per i 120 della società, una persona di una disponibilità coi tifosi infinita e molto legato alla citta, per questo ancora oggi è molto amato dalla tifoseria grigiorossa". Ricordo i cori con gli amici allo stadio:”Ohi..ohi..ohi..Prisciandaro segna per noi!”.
Secondo te, dove può arrivare questa Cremonese?
“Su dove possa arrivare la Cremonese sono scaramantico non dico nulla, mi auguro più in alto possibile”.
Il 3 gennaio 2024 si torna a Roma per riprovare a fare la storia, come pensi che andrà a finire e ci sarai?
“Purtroppo il 3 gennaio non credo di poter andare a Roma per impegni lavorativi. Mi auguro una buona prestazione, però parer mio il campionato deve avere la priorità”.
A gennaio si torna sul mercato, se fossi il DS della Cremo quali mosse faresti?
“Per gennaio la rosa mi pare sufficientemente completa, con l'innesto di Tuia che era svincolato nel reparto difensori centrali. Mi chiedo se ci sono giocatori al di fuori del progetto, se verranno ceduti. Faccio l'esempio di Bertolacci con Ballardini titolare inamovibile, con Stroppa è finito ai margini”.
Il prossimo 6 gennaio sarà il primo anniversario dalla scomparsa di Luca Vialli. Non so se hai avuto la fortuna ed il piacere di vederlo in campo, ma che emozioni ti regala il suo ricordo?
“Vialli è stato un grandissimo, i miei ricordi personali sono legati principalmente ai colori bianconeri. La finale di Coppa dei Campioni a Roma vinta contro l'Ajax è un'immagine indelebile mentre solleva la coppa. Ma anche i suoi gol spettacolari in rovesciata. Oltre ad essere un grande nello sport grazie alla fondazione a lui intitolata ha fatto del bene a molte persone. Un campione anche fuori dal rettangolo di gioco”.
Ti ha stupito di più il fatto che Davide Ballardini sia stato confermato a giugno, o che sia stato esonerato a settembre?
“Mi è spiaciuto per il suo esonero così prematuro dopo sole quattro gare, dopo tutto il tempo concesso ad Alvini, meritava un po' di fiducia in più. Detto questi auguro il meglio a Stroppa! Se farà' bene come sta facendo, le valutazioni della società erano corrette”.
E pensare che quando ho contattato ‘Dejan’ per fare due chiacchiere, mi aveva scritto che non aveva nulla di interessante da raccontarmi. Grazie Gianluca.
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