Stroppa:"Mi dispiace per i tifosi e per la squadra, hanno dato veramente tutto". Ciofani:"Dobbiamo essere orgogliosi di quanto fatto"
C’è tanta amarezza nelle parole di Giovanni Stroppa al termine della partita che i grigiorossi hanno perso 1-0 al Penzo contro il Venezia, negando la promozione alla Cremonese.
La Cremonese ha dato tutto, ma non è riuscita a segnare. La gara può essere l’emblema della stagione? “Mi dispiace per tutto: per i tifosi e per la squadra, che veramente hanno dato tutto. L’abbraccio finale con la gente che era qua è la fotografia di dove siamo arrivati. La cosa più bella di questa serata è l’abbraccio finale e la sensazione che i tifosi abbiano riconosciuto che la squadra ha dato tutto. Abbiamo creato un sacco di occasioni, abbiamo preso in mano la partita e trovato situazioni importantissime soprattutto nel primo tempo. Il secondo è stato a senso unico, per il resto che dire… Mi dispiace, sono molto dispiaciuto perché tutti credevamo a un epilogo diverso. Complimenti al Venezia, che è una grandissima squadra. Peccato, purtroppo in questo contesto una delle due doveva perdere ed è capitato a noi. Questo non toglie il grande lavoro che abbiamo fatto insieme, ripeto che sono orgoglioso di allenare questa squadra e questi ragazzi, che hanno sputato sangue. Da parte mia e dello staff posso solo ringraziare i ragazzi, ma anche la società che mi ha permesso di allenare la Cremonese. Lavorare con questa squadra è bellissimo, dispiace per quanto successo oggi”.
C’è il rammarico di una mancata reazione dopo il gol subìto? “Non posso dire niente, anche a livello strategico. Abbiamo creato occasioni sia nel primo che nel secondo tempo, non posso aggiungere altro. Bisogna considerare la squadra che hai di fronte, i problemi che nascono quando vai all’attacco… Il rammarico è che non siamo riusciti a portarla a casa”.
Il bilancio finale della sua esperienza qual è? “Io personalmente ho preso la squadra undicesima e siamo arrivati in finale playoff con un’idea di calcio ben definita, dominando quasi tutte le partite e creando l’impossibile. Per me il bilancio è straordinario e credo debba esserlo per tutti. Non so se la società ha una visione diversa, noi siamo molto uniti sotto questo aspetto, ma è una domanda da porre a loro”.
Col senno di poi, schiererebbe lo stesso attacco senza Coda e con l’ingresso di Ciofani all’85’? “Mettendo Ciofani abbiamo iniziato a buttare la palla in avanti senza mantenere il dominio del gioco. Dal mio punto di vista i cambi sono stati fatti bene, così come la strategia della partita”.
Quanta voglia ha di ripartire con questi colori? “Io vorrei cominciare a giocare domani. Sicuramente c’è il dispiacere, ma di lavoro ce n’è tantissimo”.
Quali sarebbero stati i risultati giusti del doppio confronto? “Potrei non essere oggettivo, forse a livello di occasioni abbiamo creato di più noi”.
Anche il capitano grigiorosso Daniel Ciofani è intervenuto nel post partita dello stadio Penzo.
Nel prepartita hai camminato a lungo da solo in campo… C’è un motivo particolare? “Era l’ultima partita di una stagione lunga e delicata dopo la retrocessione, stavo cercando la giusta concentrazione. Ho cercato di assaporare tutto: il campo, i nostri tifosi, l’ambiente… Si vive di sensazioni, era la mia settima partecipazione ai plyoff tra Serie C e B, ne avevo vinti tre e persi tre. Dispiace, ma si ripartirà”.
Con la Cremonese? “La Cremonese ripartirà, Daniel Ciofani ripartirà. Vediamo, non è il momento di parlarne. In città sono molto amato, prima mi sono sfogato piangendo e ora sono uno dei più lucidi. Essendo capitano, è compito mio”.
Cosa credi sia mancato? “Quando è arrivato il mister eravamo undicesimi, con lui abbiamo fatto un percorso straordinario. Se poi vogliamo guardare a Sudtirol e Feralpi ognuno è libero di farlo, ma non porta niente di buono. Stasera è mancato il gol, l’episodio… Abbiamo tirato tantissimo in porta e non ne ricordo più di uno del Venezia, che però è una squadra fisica che prova spesso a ripartire. Hanno trovato un gol sull’unica occasione, è un modo di giocare che ha portato il Venezia in Serie A, complimenti a loro. Ma complimenti anche alla Cremo: dobbiamo essere orgogliosi di quanto fatto”.
Forse in questa stagione la Cremo si è negativizzata troppo? “Io vivo la città e dai miei amici ho sempre percepito, come oggi, la possibilità di farcela. Tant’è che questa sera non ho percepito la sensazione positiva che il Venezia ci aveva dato in campionato. Ma sono stati più bravi di noi, nulla da dire”.
Hai la sensazione che si possa ripartire, nonostante la sconfitta? “Assolutamente sì. Questa è la mia ventesima stagione, ho vinto campionati e ottenuto sconfitte cocenti e vittorie esaltanti. Dopo una Venezia, tornerà sempre a sorgere il sole. La mia carriera ha dimostrato questo, la vita dimostra questo e lo sport dimostra questo. Io sono molto fiducioso che la Cremo possa tornare a splendere”.
La Cremo a inizio anno aveva come obiettivo il ritorno in Serie A. Non essendoci arrivata, è stata una stagione fallimentare? Qual è il tuo bilancio? “Fallimentare non è una parola che fa parte del mio vocabolario e del calcio. Non abbiamo centrato l’obiettivo della promozione ma ci abbiamo provato fino all’ultimo secondo del 2 giugno. E questo, lasciatevelo dire da chi è agli ultimi anni di carriera, è impagabile. Città e tifosi sanno che la squadra se l’è giocata fino alla fine e ci hanno omaggiato dopo la sconfitta con gli applausi, come l’anno scorso dopo la retrocessione. Spiace non aver raggiunto l’obiettivo, ma non voglio parlare di stagione fallimentare. Sono orgoglioso di quanto fatto dalla Cremonese”.
Sei dispiaciuto di non aver regalato una soddisfazione alla società? “La nostra è una proprietà forte, ci è sempre stata vicina. Spiace non averle regalato questa gioia, ma quando uno dà tutto non si può recriminare nulla”.
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