2 settembre 2025

Quando Dezotti e la Cremonese sconfissero l’Inter di Suarez a San Siro per 2 reti a 0…

Come giustamente ha scritto il Corriere della Sera, mah, forse una riga scarsa su Wikipedia: “Attaccante abile nel gioco aereo e veloce palla al piede”. In realtà, Gustavo Abel Dezotti da Monte Buey, Argentina, fu qualcosa di più. Anni fa, a Milano, precisamente il 10 maggio 1992,. Inter e Cremonese si affrontano a tre giornate dalla fine di una delle stagioni più disgraziate della loro storia. I nerazzurri a trazione tedesca arrancano a metà classifica, lontani parenti di quelli che due anni prima, sotto la guida di Trapattoni, avevano infilato la litania di laboriose e striminzite vittorie che li avevano portati prima al Tricolore e la stagione successiva al trionfo in Coppa Uefa. Per qualificarsi in Europa devono per forza battere le tigri grigiorosse, che non passano in trasferta da 13 partite, un anno, una vita, e sono già matematicamente retrocesse per la seconda volta in tre anni al pari di Ascoli, Verona e Bari. Al timone c’è il presidente Domenico Luzzara. Luzzara, aveva riportato la massima serie a Cremona dopo un purgatorio di 54 anni ma iniziava a subire le contestazioni di chi ne mal tollerava atteggiamento sparagnino e attenzione alla pecunia, e sì che mister Gustavo Giagnoni poteva contare in avanti proprio su quel Dezotti da taluni definito il “Maradona dei poveri” e su un Alviero Chiorri ormai all’ultima stagione della carriera, l’eroe dello Zini dai piedi magici che secondo Renzo Ulivieri era addirittura più forte di Baggio ma che Giagnoni ostracizza a causa di vizi e stravizi extra-campo. Dopo una prima fazione di gioco orribile, nel secondo tempo i nerazzurri giocano una ripresa balneare, sotto la cappa di una contestazione che esplode al 13esimo del secondo tempo quando Dezotti insacca di testa; nel recupero Zenga lo abbatte in area e lui lo fulmina dal dischetto. Internazionale 0 – Cremonese 2; Dezotti, Dezotti, recita il tabellone. “Europa addio!”, urla il Meazza, dagli spalti piove di tutto, i nerazzurri si barricano negli spogliatoi per più di un’ora. Il presidente Pellegrini, intuendo la malaparata, lascia la tribuna d’onore a un quarto d’ora dalla fine. Nel giorno in cui il Milan vince lo scudetto, l’Inter è fuori dalle coppe. 

 


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