"Luoghi del cuore" Fai al traguardo dei primi vent'anni: migliaia i siti censiti in Italia. Nella classifica cremonese numerosi i siti di interesse. C'è tempo fino al 10 aprile per votare
Sono migliaia, in tutta Italia, i luoghi che partecipano al censimento dei “Luoghi del cuore” del Fai (Fondo per l’Ambiente Italiano), celebre programma nazionale per i luoghi italiani da non dimenticare, che taglia il traguardo dei suoi primi vent’anni, promosso dallo stesso Fai in collaborazione con Intesa Sanpaolo.
Con 11 milioni di voti raccolti, più di 39mila luoghi votati, 163 progetti di tutela, restauro e valorizzazione in tutte le regioni italiane, attraverso i suoi venti anni di storia, “I Luoghi del Cuore” si conferma il più importante e popolare strumento di sensibilizzazione sul valore della cultura a livello nazionale. È articolato in due fasi, Censimento e Bando: il primo permette di candidare e votare i luoghi da non dimenticare, il bando quindi mette a disposizione dei luoghi una serie di contributi economici per progetti da realizzare.. Col censimento fino al 10 aprile 2025 si possono votare i Luoghi del Cuore; si possono votare più luoghi, ma per ognuno è possibile esprimere solo un voto. I primi tre classificati nazionali riceveranno un contributo economico a fronte di un progetto concreto da concordare con il Fai. Dopo il censimento ora in corso viene aperto un bando al quale possono candidare un progetto tutti i luoghi che hanno ottenuto almeno 2.500 voti al censimento stesso e si può̀ richiedere un contributo economico per un progetto di restauro o valorizzazione. Fai e Intesa Sanpaolo mettono a disposizione dei luoghi una serie di contributi economici: una parte viene destinata ai vincitori e la cifra restante viene assegnata attraverso il Bando. Nel 2025 le soglie di contributo verranno aumentate ed il bando metterà a disposizione contributi fino a 50mila euro per progetto.
Per votare è sufficiente andare al sito www.iluoghidelcuore.it e, come anticipato, tutti i luoghi con almeno 2.500 voti potranno partecipare al bando che sarà lanciato a giugno 2025, e richiedere un contributo fino a 50mila euro candidando un progetto. Inoltre i tre luoghi più votati nella classifica nazionale potranno accedere a contributi, rispettivamente, di 70mila, 60mila e 50mila euro presentando un progetto. Ad oggi, però, purtroppo, Cremona e provincia, pur vedendo inseriti, nel censimento, numerosi luoghi, sono lontanissimi anche dal solo traguardo dei 2.500 voti. Questo significa perdere l’occasione di poter salvare o, comunque, recuperare, almeno uno dei luoghi in “lizza”.
Ad oggi a guidare stabilmente la classifica, con ormai 15mila voti, è il Traghetto Leonardo da Vinci di Imbersago (Lecco) seguito dalla Fontana Antica di Gallipoli che “viaggia” a 11mila e 500 voti. Ad occupare il terzo gradino del “podio” è la Scuola militare e la chiesa della Nunziatella di Napoli con oltre 10mila e 500 voti. Se è vero che nei primi quindici ci sono altri due luoghi lombardi (la stazione Funicolare di Lanzo d’Intelvi) e la Motonave La Capitanio di Lovere è altrettanto vero che, purtroppo, Cremona e il suo territorio ad oggi sono lontanissime da posizioni che possano anche solo avvicinarsi alla possibilità di ottenere qualche speranza di contributi.
La classifica cremonese vede al primo posto la Torre di Azzano di Torlino Vimercati con 425 voti, ben 219esima nella classifica generale. “Il nostro luogo del cuore – scrive chi l’ha candidata - è la Torre di Azzano. Solitaria, magnifica, austera ed enigmatica, perfetta descrizione per questa Torre-Villa che fu edificata dalla nobile famiglia dei conti Vimercati-Sanseverino nel XVI secolo, così come riportato dall’epigrafe sull’ingresso. Siamo particolarmente legati a questo luogo in quanto figli e nipoti di tre sorelle nate lì nella prima metà del Novecento. Attraverso i loro racconti abbiamo potuto conoscere l’antico splendore testimoniato dai bellissimi affreschi rinascimentali raffiguranti satiri con ninfe a motivi bucolici e floreali che incorniciavano le stanze del primo piano. Figure a dimensione umana di personaggi mitologici, guerrieri e una splendida Venere popolavano una delle camere al primo piano. In un’altra, la camera degli sposi, c’era una nicchia con un bambino neonato ben augurante per la coppia. Questo era il tesoro nascosto della Torre-Villa e che, purtroppo, per successivi interventi di inquilini subentrati a loro sono andati parzialmente perduti. Ma meravigliosa è tuttora la vista che si staglia a chiunque passi di lì. La Torre si erge con i suoi 26 metri di altezza sulla campagna e offre un colpo d’occhio estremamente suggestivo. Particolare per l'architettura fortificata italiana e lombarda, ha una pianta rettangolare con lati notevolmente diversi. Questa caratteristica ha indotto alcuni studiosi a ritenerla una casa-torre, che svolgeva probabilmente funzioni di avamposto fortificato. Si presenta distinta in due parti: una inferiore, cinquecentesca, di impronta rinascimentale, sormontata da merli ghibellini; una superiore, di epoca successiva e di ispirazione neogotica. Azzano – si legge ancora - è un nucleo rurale isolato nella pianura, in prossimità di Agnadello. La Torre apparteneva forse alla corona di fortilizi fatti innalzare agli inizi del Quattrocento intorno a Crema dai Benzoni e di cui varie tracce si trovano nelle strutture agricole dei dintorni. Nel 1620, cessate le necessità difensive, è stata riadattata a residenza, con una rielaborazione stilistica - verosimilmente più tarda - di forme castellane, come del resto è avvenuto in moltissimi altri fortilizi o ville della provincia di Cremona”. Il secondo posto cremonese, quasi ottocentesimo a livello globale, è occupato dalla chiesa e dal campanile di Pieve Gurata (Cingia dè Botti) con solo 76 voti seguito dalla vicina Villa Dati di Cella Dati con 56 voti (quasi millesimo posto nella classifica complessiva). Oltre la millesima posizione ci sono il Podere Mulino di Spinadesco (50 voti), l’oratorio di Sant'Antonio Abate presso la cascina Ca Nova di Martignana di Po (34 voti), il sito archeologico Bedriacum di Calvatone (31 voti), la rocca Sforzesca di Soncino (25 voti) e la chiesa di Santa Lucia in Cremona che, con appena 20 voti, è il primo luogo della città ed è oltre la posizione duemila nella classifica generale. A 15 voti ecco il castello Visconteo di Pandino ed a 14 la chiesa cittadina di Sant’Omobono, il Centro regionale di incremento ippico di Cremona e la chiesa di Santa Maria delle Grazie in Soncino. A 13 voti (oltre la posizione 3mila in classifica) la chiesa dei santi Marcellino e Pietro e quella di Santa Lucia in Cremona e, a 12, la basilica di Santa Maria della Croce in Crema e la Limonaia della Cascina Alluvioni di Brancere. Undici voti per i Giardini pubblici di Porta Serio di Crema e per il Torrazzo di Crema mentre sono fermi a quota 9 Soncino Sotterranea e la Sinagoga di Ostiano. Otto i voti per Villa Immacolata di Vescovato e 7 sia per l’Archivio segreto del Comune, Matroneo Transetto Nord della cattedrale di Cremona che per Palazzo Grasselli (sempre a Cremona) così come sono 7 per l’ex convento di San Domenico di Soncino e per la chiesa di Torricella di Ostiano.
Si scende a 6 e si va oltre la posizione seimila per il fiume Oglio a Soncino ed il Tinazzo, sempre a Soncino. A quota 5 il Fontanile Zènia, Fontanone e Fontanino di Camisano, il Corpus Domini di Cremona, il museo del Bijou di Casalmagigore, la Torre della Norma di Casalbuttano, la chiesa e la torre campanaria di San Siro in Sospiro, la pieve e la villa romanica di Palazzo Pignano, la chiesa di santa Maria in Cremona e quella di santa Maria in Bressanoro. A quota 4 la chiesa e l’oratorio del Paladino ed il Fontanile di Rivolta d’Adda e la chiesa di san Pietro al Po di Cremona, il santuario di santa Maria in Binengo di Sergnano, il Museo della Stampa di Soncino, il teatrino parrocchiale di Vescovato, l’Albergo di Gelso Bicentenario accanto al santuario, l’Abbazia di Acqualunga Badona di Paderno Ponchielli. Quindi a 3 l’oratorio campestre della Madonna della Senigola di Pescarolo, gli affreschi di San Giacomo Barbelli nell’ex chiesa di San Giorgio di Casaletto Vaprio ed il santuario della Madonna del Bosco di Spino d’Adda, la chiesa di Sant’Agata in Cremona; la chiesa vecchia ed ex chiesa parrocchiale di San Giorgio di Casaletto Vaprio (in questo caso ci sarebbe da precisare che, con i precedentemente citati affreschi di San Giacomo, trattandosi dello stesso luogo, i voti sarebbero 6); la casetta dell’Acqua di Cremona e la piazza del Comune di Cremona; la basilica di Santa Maria e san Sigismondo a Rivolta d’Adda, il paese di Isola Dovarese; l’auditorium Cavalli di Crema; il Palazzo Celesia di Rivolta d’Adda e la Fondazione Santa Chiara di Casalmaggiore; il cavo Morbasco da Porta Po alla foce a Cremona; le mura e le casematte di Pizzighettone; la chiesina della Madonna delle Tre Bocche di Crema; la chiesa di San Vincenzo e quella del Foppone di Cremona e la Casa Liberty di Cremona; il Terrazzo Alluvionale dell’Oglio a Soncino; il borgo di Gradella di Pandino; la chiesa di Santa Maria Assunta Parco Ombriano di Crema; il santuario di Santa Maria del Marzale di Madignano; la villa Borromeo Lampugnani – Rosso di San Secondo di Farfengo; la torre Isso di Castelleone.
A due voti troviamo il santuario della Beata Vergine del Roggione di Pizzighettone; la cappella dei Cazzuli di Capergnanica; la Pieve di San Gaudenzio e Sant’Alessandro di Ostiano; la chiesa di san Martino vescovo di Corte Madama; la chiesetta di Santa Margherita di Castelleone; il teatro Sociale di Soresina; Pianalto di Romanengo; la chiesa di San Rocco, il teatro Estense e il teatro comunale di Casalmaggiore; le sorgive retrostanti il viale ai Caduti di Rivolta d’Adda; i giardini di palazzo Fadigati di Martignana Po; la chiesa e la villa padronale di Santa Maria al campo in Cremona; la chiesa dei santi Doninno e Carlo in Cremona; la chiesa romanica di Rivolta d’Adda, la chiesa di San Carlo di Cremona (anche in questo caso unita alla chiesa dei santi Donnino e Carlo, vale a dire il medesimo luogo, i voti sarebbero almeno 4); la chiesa di San Bassiano in Pizzighettone; la riva del Po di Isola Pescaroli; la chiesa di San Sigismondo a Cremona e quella di San Pietro al Po sempre a Cremona (menzionata anche nei luoghi con 4 voti, evidentemente è stata inserita due volte e quindi i voti sarebbero 6); la strada del Marzale da Ripalta Vecchia a Ripalta Arpina; l’oratorio di Sant’Ippolito a Quintano; il celeberrimo Torrazzo di Cremnona e la chiesa di san Martino a Chieve. Ci sono poi i luoghi che hanno appena un voto: il borgo di Luignano e l’asilo infantile di Ulisse Stacchini di Luignano; la scuola dell’infanzia comunale “Casa dei bambini I. Franceschini” di Crema; palazzo Zurla di Crema e la chiesa di Santa Caterina di Cremona; la Cascina Valcarenga di Crema e palazzo Albergoni Vimercati Donati di Crema; la torre dell’Acqua di Cremona ed il Potabilizzatore Ovest di Cremona; il palazzo Roncadelli Manna di Cremona ed il giardino di villa Pallavicino Montaldi di Cicongolo; la cattedrale di Cremona ed il parco dei Monasteri di Cremona così come il teatro Ponchielli; il Mulino di Spino d’Adda e le Tombe Morte di Genivolta; l’ex convento dei gesuiti Consorzio di Bonifica Dugali, Naviglio, Adda Sergio di Cremona; Palazzo Zignani (Consorzio Irrigazioni Cremonesi, Navigliod ella città di Cremona); il duomo di Santo Stefano di Casalmaggiore; il museo della civiltà contadina Cascina Il Cambonino di Cremona ed il Sistema museale della città di Cremona col museo civico di storia naturale; la spiaggia sull’Adda di Rivolta d’Adda; palazzo Stanga Borromeo di Crotta d’Adda; l’eremo di Sant’Eusebio di Pizzighettone; la chiesa di San Giacomo al campo; la Villa Barni di Roncadello di Dovera; la torre ed il cimitero di Monasterolo di Robecco d’Oglio; palazzo Trecchi di Cremona; il campanile e la chiesa di Luignano; i giardini pubblici Giovanni Paolo II di Cremona; l’edicola di Cremona (quale non si sa), il parco delle ex Colonie Padane e l’Isola del Deserto di Cremona; il giardino di Cascina Cremonese; il fiume Po tra Cremona e Parma; Palazzo Fodri a Cremona; la via dei Gelsi di Soncino; l’oratorio di Casalmaggiore; i paesi di Rivolta d’Adda e Trescore Cremasco; il santuario di Ariadello a Soresina; la villa Zanetti di Solarolo Rainerio (che versa purtroppo in condizioni di grave degrado); villa Obizza di Ricengo e il torrione del castello di Pizzighettone.
A quota uno anche tre luoghi di Gerre dè Caprioli: il Parco del Po, la scuola dell’infanzia e la elementare. Sempre a uno la scuola di liuteria, la Rettoria di Santa Margherita e Pelagia e la libreria Ponchielli di Cremona; la cappelletta della Madonna di via Dogali di Crema; i Fontanili di Capralba; la cascina La Vernazzuola e la viola comunale di Acquanegra Cremonese; la cascina Paradiso di Agnadello con la chiesa di San Bernardino e la cascina Burlina di Bagnolo Cremasco. A questo “esercito” di luoghi se ne aggiungono una sfilza che sono solo censiti ma non hanno neppure un voto. Se da una parte non può che far piacere che in tanti si siano interessati facendo censire un così elevato numero di luoghi cremonesi, è altrettanto vero che tutti sono lontanissimi dal tetto dei 2mila e 500 voti.
C’è ancora tempo fino al 10 aprile per votare, con la speranza che qualche luogo possa avere una impennata (evitando magari la dispersione di voti che non gioverebbe a nulla e a nessuno) andando, chissà, incontro ad un importante contributo per il suo futuro prossimo.
Eremita del Po
In foto la Torre di Azzano di Torlino Vimercati e la chiesa di Pieve Gurata (foto Paolo Panni), il complesso di cascina Canova di Martignana e l'interno di Villa Dati
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