28 dicembre 2024

A Cremona il tour dei presepi fra Cattedrale, convento dei frati cappuccini di via Brescia, San Pietro al Po, Sant'Ilario e Sant'Agata. Cinque chiese per cinque racconti unici nel loro genere

Quando arriva il tempo del Natale, in tutto il Bel Paese, chi più e chi meno, c'è chi allestisce all'interno della propria casa un piccolo presepe. Poche statuine, giusto quelle che bastano per ricordare la nascita di Gesù in quella mangiatoia che oggi sembra essere così tanto lontana. Intorno alla famiglia di Nazareth, insieme al bue e all'asinello, spesso compare qualche pastore, c'è chi preferisce sbizzarrissi con miniature più o meno moderne e particolari, ma alla fine il risultato è sempre lo stesso: un prato verde sopra il quale si rivivono i giorni che hanno portato alla nascita del Salvatore. 

Anche a Cremona si sono allestiti molti presepi, ma quelli più belli si possono sicuramente trovare all'interno delle chiese della città. Vuoi per il tanto spazio disponibile, o per la grande fede dei sacerdoti e dei frati che decidono di allestirli, ma alla fine chi entra nelle navate cremonesi per un momento di preghiera e riflessione non può non notare i bellissimi presepi che luccicano sotto le volte e fra le colonne antiche.

Nella nostra Cattedrale (Foto 1) la famiglia di Nazareth è affiancata dai pastori che hanno ricevuto la lieta novella. Dietro di loro, spuntano però due porte aperte. C'è chi potrebbe pensare ad una qualche forma di libertà artistica, ma quell'uscio sta lì a rappresentare l'apertura del Giubileo, e di conseguenza l'apertura della Porta Santa. Un parallelismo che lega la Cattedrale di Cremona al gesto di Papa Francesco dello scorso 24 dicembre, un segno di apertura verso il mondo, un segno che dice di aprire la porta e portare il messaggio del Vangelo come veri pellegrini di speranza.

Spostandosi invece in via Brescia, dai frati cappuccini, all'ingresso della chiesa, sulla destra, il presepe dei religiosi salta subito all'occhio (Foto 2). Qui la Vergine Maria è sdraiata e abbraccia il piccolo Gesù, mentre San Giuseppe le fa da cuscino con le sue gambe, in una commovente scena di tenerezza famigliare. intorno a loro arrivano i pastori, e un angioletto sul tetto della capanna suona una tromba per dare a tutti i popoli il lieto annuncio. Ma la composizione non si ferma qua: il presepe prosegue per qualche metro anche in profondità. Dietro alla famiglia di Nazareth si estende la Terra Santa, al centro uno specchio d'acqua e tutto intorno le umili case illuminate dalla luce delle torce accese. Il tutto reso realistico da un incessante suono di acqua scrosciante, proprio quella che la giovane ragazza in primo piano attinge dal pozzo.

Arrivati nella chiesa di San Pietro al Po, bisogna entrare da una delle due porte laterali poste all'ingresso, questo perché il presepe sfrutta proprio l'entrata nello sviluppo della composizione volutamente simmetrica (Foto 3). Ai lati del diorama delle cascine fungono da cornice della scena, si tratta di un presepe che non è necessariamente ambientato il Terra Santa, ma con le sue strutture tipiche della campagna cremonese racconta la vita in mezzo ai campi, quella che tanti anni fa vedeva i contadini concentrati a lavorare la terra, badare ai capi di bestiame e vivere di quello che il duro lavoro rendeva loro. Al centro della composizione, rialzata rispetto a tutto il resto, la famiglia di Nazareth illuminata dall'alto, e ancora più su, un grande panno con rappresentata una colomba completa la scena della natività.

Non troppo distante, basta fare qualche passo e si arriva nella chiesa di Sant'Ilatio (Foto 4). Lì, le strutture che compongono il presepe sono ancora più antiche delle casine del precedente, sembra infatti di essere tornati in un mondo quasi medievale. Al centro della composizione una fontana tutta ricoperta di neve, così come i tetti delle case, e proprio all'interno di una di queste San Giuseppe e la Vergine Maria abbracciano un neonato Gesù. All'esterno, stanno per arrivare i pastori con le loro pecore, mentre l'orizzonte va via via rimpicciolendosi grazie alla dimensione delle case che si riduce creando un gioco di prospettive che lascia a bocca aperta. 

L'ultima tappa è quella di Sant'Agata (Foto 5). Nella chiesa dell'Unità Pastorale Cittanova la Vergine è sdraiata e abbraccia il figlio appena nato, e dietro di lei San Giuseppe veglia con attenzione. A dare calore alla famiglia, il bue e l'asinello, protagonisti a modo loro dei presepi che siamo abituati a vedere. Siamo in una stalla, proprio come quelle che c'erano una volta nelle vecchie cascine, fatte di mattoni a vista e grandi portoni di legno, e proprio per questo su un lato è riposto un carretto pieno di fieno, lo stesso che si usava trainato dagli animali che si possedevano. Anche in questo caso due pastori osservano la scena, e mentre uno di loro si inginocchia per pregare il Salvatore, anche le pecore fanno un gesto simile, perché anche loro hanno capito che hanno assistito alla nascita di Cristo.

Quello dei presepi di Cremona è un tour che ogni anno appassiona molte persone, un appuntamento fisso che si ripropone ogni anno con qualche novità. Sono molti i presepi che decorano le chiese della città, e ognuno meriterebbe un racconto personale, ma la buona notizia è che c'è ancora tempo per andare a fare una visita, non costa nulla, ed è un momento che veramente scalda il cuore.

Luca Marca


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commenti


MIchele de Crecchio

29 dicembre 2024 01:21

L'età e gli acciacchi mi rendono difficile il suggestivo "tour" sopra consigliato. Anni or sono mi piaceva molto, in particolare, visitare il presepe che veniva allestito con grande perizia in via Bissolati, nella piccola, ma particolarmente graziosa chiesa di San Bassano. La modestia del contesto urbano e dello stesso edificio religioso, il cui pavimento era, in particolare, persin alquanto depresso rispetto agli spazi urbani circostanti, contribuivano a valorizzare la perizia scenografica e illuminotecnica con la quale la scena della natività vi veniva rappresentata. Mi auguro che tale ottima tradizione esecutiva sia stata conservata.