18 settembre 2024

La Provincia verso la vendita a un privato dell'ex Sanatorio antitubercolare di Maderno per 9 milioni di euro. Il ricavato andrà alla Regione Lombardia. Diventerà albergo

La Provincia di Cremona ha intrapreso una trattativa privata con una importante Società immobiliare per la vendita dell’ex Ospedale Sanatoriale di Toscolano Maderno. L’immobile fu donato alla Provincia negli anni 80 dal Consorzio antitubercolare di Cremona a seguito della dismissione dell’Ospedale. Dal 1999 è stato concesso in comodato d’uso alla fondazione Sospiro che ha effettuato anche importanti interventi di manutenzione straordinaria. In seguito, non essendoci un interesse nella gestione dell’immobile con l’assenso di Regione Lombardia si è tentato più volte l’alienazione tramite asta pubblica ma sempre andate deserte. 
Ora la Provincia ha in corso la procedura con un soggetto fortemente interessato all’acquisto, per poi ampliare l’immobile e la sua trasformazione in struttura alberghiera.
Si parla di un incasso attorno ai 9 milioni di euro destinati però alle casse di Regione Lombardia come fu stabilito negli atti di donazione, mentre resteranno alla provincia le spese sostenute per l’alienazione dell’immobile.  
“Abbiamo lavorato assiduamente fino a trovare, negli anni, molti interessati, ma pochi che avevano fatto concreti passi in avanti. Ora la soluzione è all’orizzonte, grazie proprio ad un importante investitore privato – ha precisato Signoroni – Dopo diversi anni, quindi, sono fiero di come stanno andando le cose e, sotto la mia amministrazione, insieme agli uffici, abbiamo dato una risposta concreta anche a tale opportunità per tutto il territorio”.

Il secondo immobile eredità dal Consorzio antitubercolare, come quello di Borno, rappresenta per la Provincia di Cremona una palla al piede. L’ex istituto cremonese è un lascito che appartiene all’amministrazione provinciale di Cremona ma che coinvolgeva tre soggetti: la Fondazione Sospiro, l’ATS di Cremona e Regione Lombardia. Adesso tutto finirà alla Regione.

Quanto al futuro dell’immobile, il Piano di governo del territorio di Toscolano Maderno non preclude alcuna strada. Una variante urbanistica approvata nel 2010, proprio per rendere appetibile l’edificio ad eventuali investitori, ha ridotto l’area a destinazione alberghiera introducendo 2mila mq di nuove superfici residenziali (15-20 appartamenti), edificabili nel parco. La variante ha inoltre aperto la porta ad una eventuale destinazione di tipo sanitario, in aggiunta a quella alberghiera, così da poter ospitare nell’immobile, come richiesto dalla Provincia di Cremona, un centro benessere o una piccola clinica.

L’ex istituto cremonese di Maderno ha origine dall’hotel Bristol. Verso la fine dell’800, sul Lungolago di Maderno nei pressi dell’ex campo ippico, sorse un grande fabbricato denominato “Villa Margherita”. Solo dal 1909 lo stesso fu adibito ad albergo, uno dei primi della zona, e fu chiamato Strand Hotel Bristol in quanto aveva innanzi a sé la spiaggia ed un pontile. Nel 1924 lo stabile fu notevolmente ampliato aggiungendo, sulla parte destra, un’ala che è leggermente più alta di tutto lo stabile. Questo complesso alberghiero, uno dei primi forniti di ascensore, era gestito da un certo Windhaber, probabilmente un cittadino inglese, che in estate gestiva a Grado il Grand Hotel Lido. Negli anni trenta quest’albergo ebbe un tracollo finanziario e andò in fallimento. Successivamente lo stabile fu acquistato dal Consorzio Provinciale Antitubercolare di Cremona che lo destinò al soggiorno dei figli dei contadini, affetti da tubercolosi, della stessa provincia, assistiti dalle Suore Domenicane che erano alloggiate nella vicina villetta. Quando, negli anni cinquanta, questa malattia fu debellata grazie ai nuovi farmaci, l’afflusso dei bambini diminuì fino a cessare completamente. Lo stabile nel periodo della Repubblica Sociale Italiana, dal 1943 al 1945, fu requisito ed adibito a “foresteria” dove trovarono alloggio le numerose personalità al seguito del nuovo governo di Mussolini che non poterono trovare posto altrove. Nel 1980 il Consorzio Antitubercolare, che oramai aveva smesso la sua attività, donò l’immobile all’Amministrazione Provinciale di Cremona vincolando la destinazione d’uso al soggiorno di giovani a scopo didattico e di studio e anche d’anziani. Ciò non è poi mai avvenuto, probabilmente a causa della decadenza del fabbricato che aveva la necessità di essere ristrutturato con enormi spese. Nel 1988 vi fu un tentativo dell’Amministrazione provinciale di Cremona di cedere a privati l’immobile ma, in seguito a contrasti interni e all’intervento di gruppi ecologici, intervenne la Prefettura di Cremona e la Pretura di Salò, e la pratica si bloccò fino al 1999 quando entrò in scena l’Istituto Ospedaliero di Sospiro, interessato all’operazione ed accettando le condizioni poste dalla proprietà. Nel rispetto delle finalità espresse al momento della donazione l’Istituto di Sospiro si è occupato della ristrutturazione dell’immobile (spesa prevista intorno a nove miliardi delle vecchie lire) e della riconversione per residenza di villeggiatura per anziani e disabili, riportando così la struttura alla sua originaria funzione sociale e garantendo speciali facilitazioni ai residenti della Provincia di Cremona. I lavori sono iniziati nel 2002 e terminati nel 2006. Alla fine del 2013 però lo stabile risultava già vuoto. 


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