26 dicembre 2024

Quel ponte musicale tra le rive con "Hodie Christus" di Giuseppe Denti di Pugnolo a Pieveottoville

Note cremonesi in terra emiliana, per uno speciale “ponte” nel segno della storia, della musica, della cultura tra le due rive del fiume. A Pieveottoville (Parma) la messa solenne della Vigilia di Natale è iniziata con il brano “Hodie Christus” dell’indimenticato musicista cremonese Giuseppe Denti di Pugnolo Cella Dati. A proporlo, ancora una volta, la schola cantorum della collegiata diretta dal maestro Nicola Cremaschini ed accompagnata al monumentale organo “Serassi” dal maestro Denis Yong. Il maestro Denti, doveroso ricordarlo, nacque a Pugnolo di Cella Dati (dove ebbe anche il suo primo incontro con la musica all’organo della locale chiesa parrocchiale) il 5 ottobre 1882 e morì a Cremona il 30 gennaio 1977. Tra le altre cose, durante la Grande Guerra fu prigioniero nel lager di Celle e proprio durante l’anno di prigionia la musica gli consentì di riempire un taccuino di abbozzi e di brani compiuti per pianoforte e organo. Tra gli ufficiali e i soldati prigionieri spiccavano anche non pochi musicisti dilettanti e alcuni professionisti e da questo nacque, già dal dicembre 1917, la significativa e singolare esperienza della orchestra del Lager di cui Giuseppe Denti fu fin dall’inizio pianista, direttore del coro e probabilmente anche animatore. Tutte le notizie sulla sua figura e sulla sua opera si possono trovare al linkalhttps://cellelager.com/storie-oltre-cellelager/giuseppedenti/. V

a anche aggiunto che la ricerca storica su Cellelager ha avuto origine nel 1995 (quindi nell’anno che sta per cominciare sarà ricordato il trentesimo dell’avvio di questa importante ricerca) quando sono state ritrovate 570 lettere proprio dello stesso maestro Giuseppe Denti, inviate dal fronte e dalla prigionia alla moglie e alle figlie, oltre a disegni, acquerelli e quaderni, un vasto materiale fino ad allora ignorato. Il suo brano “Hodie Christus”, da tempo, è ben conosciuto anche sulla sponda emiliana del Po. Già anni fa veniva eseguito dalla corale “Emanuele Muzio” di Zibello (grazie ad una vecchia collaborazione con il coro di Cingia dè Botti) allora diretta dal compianto ed indimenticato maestro Valentino Colombari, ed ora viene riproposto, da qualche anno, dalla schola cantorum di Pieveottoville sotto la direzione artistica del maestro Nicola Cremaschini. In questa occasione il brano del maestro Denti, interpretato dalla schola cantorum, ha avuto un accompagnamento d’eccezione: quello del settecentesco organo Serassi,  uno degli strumenti più prestigiosi della diocesi di Fidenza, commissionato ai fratelli Andrea, Luigi e Giuseppe Serassi nel 1789 dal parroco monsignor Giulio Cesare Bocelli, in sostituzione del precedente organo Tortona. Un strumento di grande valore tornato al suo antico splendore grazie ai meticolosi  lavori di restauro avviati alla fine del 2019 dalla ditta “Giani casa d’organi” di Corte dè Frati e conclusi lo scorso anno. L’organo, che era in cattive condizioni di conservazione, è stato interamente smontato e l’intervento di restauro e sistemazione ha riguardato ogni più piccola parte. Nel corso dei lavori sono anche state individuate le canne appartenenti al precedente organo Tortona. Un grande lavoro, durato più di quattro anni, che si è inserito nell’ambito di una serie di importanti interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria della chiesa collegiata di san Giovanni Battista, avviati dal precedente parroco don Andrea Mazzola (conosciuto anche con l’appellativo di “Carabiniere di Dio” per la sua precedente esperienza di carabiniere a Piadena) con la partecipazione attiva dell’intera comunità, e completati  dall’attuale parroco don Benjamin Ayena. Opere che sono state finanziate grazie ai fondi dell’8 per mille, della Parrocchia di Pieveottoville e della Diocesi di Fidenza. In particolare, per quanto riguarda l’organo Serassi di Pieveottoville il restauro è stato finanziato grazie al contributo dell’Otto per mille e alla generosità di Gabriella Corradi, Ida Ferri e Roberto Berzioli, don Andrea Mazzola, Graziella Moroni, degli amici di Dino Amici, della Fondazione Casa di riposo Santa Lucia e di tutte le famiglie che hanno donato.  Entrando nelle pieghe della storia va evidenziato che nel volgere di un anno, tra il 1789 ed il 1790, il nuovo organo fu completato per una spesa di 15133 lire in moneta di Parma, cifra che comprendeva anche le opere in muratura che si erano rese necessarie per collocare il nuovo organo che venne inaugurato contemporaneamente alla cerimonia di consacrazione della nuova chiesa il 4 luglio 1790 presieduta dal vescovo monsignor Alessandro Garimberti insieme al capitolo della cattedrale fidentina e della collegiata di Pieveottoville ed alla presenza  del Marchese Pallavicino di Roma. Per trent’anni furono gli stessi Serassi ad occuparsi delle manutenzioni dell’organo e ci furono, in particolare, tre interventi: nel 1802 condotto da Giuseppe Serassi, nel 1811 ad opera di Carlo Serassi e nel 1820 realizzato da Carlo e Ferdinando Serassi. Ci furono non solo manutenzioni ordinarie ma anche modifiche alla disposizione fonica con ampliamenti e ammodernamenti del prezioso strumento. Nel 1874 ci fu poi un intervento di particolare importanza condotto da Gualtiero Anelli di Codogno con un radicale restauro ancora oggi testimoniato da una targhetta posta sopra le tastiere. In quell’occasione furono ricostruite la meccanica, le tastiere e la pedaliera e ci fu un ulteriore modifica della disposizione fonica. Il milanese Natale Balbiani, nel 1911, intervenne quindi sui mantici costruendo un meccanismo a pompa: opera, questa, che si era resa forse necessaria a causa delle condizioni di usura dello strumento. Negli anni Trenta dello scorso secolo l’indimenticato parroco monsignor Carlo Azzolini lo dotò invece di elettroventilatore mentre nel 1960 ci fu una ulteriore manutenzione realizzata da Pasta di Cremona che non si limitò alla sola pulizia ma fece anche interventi invasivi modificando la fisionomia dello strumento: un intervento che, probabilmente, si era reso necessario sia per la non buone condizioni di conservazione del materiale fonico sostituito che per i rinnovati gusti musicali dell’epoca. Nuovi lavori di pulizia e manutenzione furono condotti negli anni 1973 e 1975 dalla ditta Tamburini di Crema. Ed eccoci quindi arrivare ai giorni nostri ed esattamente al 2019 con l’avvio dei lavori di restauro e conservazione affidati alla ditta Giani casa d’organi di Corte dè Frati, la stessa che ha curato anche il restauro dell’organo Serassi/Tamburini (1837/1910) della Cattedrale di Fidenza. Il maestro Denis Yong, la sera della Vigilia, ha proposto magistralmente, all’organo Serassi, il brano del maestro Denti e si è così rinsaldato, per Natale, il “ponte” musicale, artistico, storico e culturale tra le due sponde del fiume.

Eremita del Po

 

Paolo Panni


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