7 gennaio 2025

Tarquinio Merula, il leggendario compositore e organista del '600 che lega Cremona e Parma. Quest'anno il 430esimo anniversario della nascita e il 360esimo della morte. Come ricordarlo?

È da annoverare tra le più eminenti figure del Seicento musicale lombardo. Un grande artista che, attraverso un “ponte” culturale tra le due sponde del Grande Fiume merita di essere valorizzato e messo in evidenza, a beneficio di quelle terre del medio Po che si estendono tra Cremonese e Parmense.

La figura in questione è quella di Tarquinio Merula, grande compositore e organista di cui si celebrano quest’anno il 430esimo anniversario della nascita ed il 360esimo della morte. Come documenta l’atto di battesimo conservato nell’Archivio della Parrocchia di San Bartolomeo, nacque da Giovanni e da Ortensia Rinaldi il 25 novembre 1595. A Busseto trascorse la fanciullezza e, in seguito alla morte del padre avvenuta nel 1602, si trasferì a Cremona e fu affidato allo zio Pellegrino (celebre letterato ed autore dell’opera “Il Santuario di Cremona”), parroco della Chiesa di San Nicolò in Cremona (chiesa da tempo scomparsa), che lo avviò allo studio della musica e della letteratura e alla pratica organistica dimostrando da subito doti non comuni.

Dopo quella del sommo Claudio Monteverdi, fu senz’altro la figura più rappresentative ed autorevole del primo Seicento musicale lombardo, tant’è che all’età di vent’anni  era già famoso. Nel 1615 furono stampati a Venezia i suoi primi lavori e da allora, nell'arco di trentacinque anni, pubblicò ben diciassette raccolte tra musica vocale sacra, profana e strumentale. Ebbe prestigiosi incarichi professionali a Cremona e a Lodi; nel 1624 fu nominato a Varsavia organista di chiesa e di corte del re di Polonia e di Svezia, ma due anni più tardi rientrò a Cremona; poi fu a Bergamo, Venezia e infine ancora a Cremona fino alla morte che avvenne il 10 dicembre del 1665 e fu sepolto nella chiesa di Santa Lucia.

Come scrive il liutaio e studioso Marcello Villa in una accurata e documentata biografia, il Merula "nel 1614 contrasse matrimonio con Valeria Bordigalli dalla quale ebbe poi non meno di otto figli. Dallo storico locale del XVII secolo Giuseppe Bresciani, apprendiamo che il ventenne Tarquinio era già assai famoso: ‘1615: Tarquinio Merula ha con il suo grande et stravagante ingegno imparato il sonar l'organo et il contraponto di musica in quale molto se andatto affaticando si che s'a aquistato grandiss.o honore’. Nel 1615 vennero stampati a Venezia i suoi primi lavori, Il Primo Libro delle Canzoni a quattro voci per nonata, Op.1, esordiendo così nel mondo della musica con una raccolta di brani strumentali. Da allora Merula fu instancabile compositore e, nell'arco di trentacinque anni, pubblicò ben diciassette raccolte, tra musica vocale sacra, profana e strumentale. Seguirono poi numerosi incarichi professionali – scrive ancora Villa -  fu organista nella chiesa di S.Bartolomeo presso i Padri Carmelitani di Cremona e nel 1619 lo troviamo organista a Lodi nella chiesa dell'Incoronata. Nel 1624 si recò a Varsavia dove fu nominato Organista di Chiesa e di Corte presso la Corte del re di Polonia e di Svezia, ma due anni più tardi rientrò a Cremona dove fu contemporaneamente organista della chiesa di S. Agata e maestro della Cappella delle Laudi, solo il sabato, della Cattedrale.

La Cappella delle Laudi era un'importantissima istituzione cremonese nata nel 1596 e svolgeva, sotto l'autorità esclusiva dei Prefetti della Fabbrica o Fabbricieri della Chiesa Cattedrale, il ruolo di accompagnamento musicale delle funzioni religiose esclusive del sabato, dedicate alla Madonna del Popolo. Mantenne per secoli, assieme alla Cappella della Cattedrale propriamente detta, un importantissimo ruolo culturale; in una società povera e di livello d'istruzione assai limitato ed elitario, ebbero il merito di istruire alla musica molti giovani di talento, diventati poi loro stessi Maestri di Cappella, come Marcantonio Ingegneri, Nicolò Corradino, Carlo Piazzi.

Nel 1631 – prosegue Marcello Villa-  Merula fu chiamato a Bergamo come Maestro di Cappella in S. Maria Maggiore dove restò in servizio fino al 1633. Riconfermatogli il posto di Maestro alle Laudi, tornò a Cremona ma nel 1635, in seguito ad un' eccessiva richiesta di aumento dello stipendio, non fu riconfermato nella carica; gli fu preferito Nicolò Corradino (1577-1646) che vi rimase per un decennio fino alla morte, mentre Merula, dopo una breve parentesi pare presso l'arciprete di Seriate, tornò in servizio a Bergamo fino al 1640. Nel 1643 fu attivo a Venezia dove collaborò alla partitura de "La finta savia" di G. Strozzi, assieme a Filiberto Laurenzi, Arcangelo Crivelli, Alessandro Leardini, Vincenzo Torri e Benedetto Ferrari. Nel 1646 morì Nicolò Corradino, organista e Maestro di Cappella del Duomo di Cremona. Subito il Capitolo della Cattedrale emanò un "avviso di concorso" verso chi habbia pensiero d'impiegarsi in tal carico [...] nella Chiesa a far prova della sua arte. A furor di popolo i fedeli invocarono la nomina di Merula come Maestro ed organista e così il 25 Agosto 1646 fu nominato in tal carica "con lo stipendio di ducatoni 110 e undici lire".

Sempre nel 1646  - prosegue ancora Villa - venne nominato Direttore della Musica dell'Accademia degli Animosi, sempre in sostituzione del defunto Corradino, eletto a tal carica dal Conte Cristoforo Schinchinelli, Principe dell'Accademia stessa. Quest'ultima, costituita nel 1560 era una istituzione culturale elitaria, le cui riunioni dei nobili iscritti si tenevano allora nella sala del Consiglio del Palazzo comunale e di cui Giovanni Battista Assandri, storico dell'Accademia, riporta di memorabili "trattenimenti armonici". Tra i suoi iscritti figurò negli anni precedenti anche il grande Claudio Monteverdi. Nel 1660 a Cremona, in occasione della nomina a Cardinale del cremonese Pietro Vidoni – aggiunge -  furono organizzate grandi feste. Nella Chiesa dei Carmelitani di S. Imerio, il 29 Aprile si cantò, come riferisce il Bresciani, "una solenne Messa di cinque chori di Musica concertata de voci et jstrumenti opera del Cav.r Tarquinio Merula Organista della Chiesa Cathedrale di questa sua patria Cremona". Mantenne questi prestigiosi incarichi fino alla morte che avvenne a Cremona il 19 Dicembre del 1665 e fu sepolto nella chiesa di S. Lucia all'altare del S.S. Crocifisso”.

Per quanto riguarda invece la figura di Pellegrino Merula, sacerdote che si prese appunto cura del giovane Tarquinio, va ricordato che questi nacque a Zibello nel 1550 circa ma di fatto trascorse tutta la sua vita a Cremona, dove pubblicò diversi saggi storici, senza dimenticare mai, tuttavia, la sua terra d’origine, tant’è che nell’opera “Il Santuario di Cremona” ricorda che a Zibello ebbero sepoltura parecchi suoi congiunti. A Cremona guidò diverse parrocchie ed è citato anche da padre Ireneo Affò, insigne storico, che lo definisce versato alle belle lettere e storico erudito.  Con l’auspicio che il doppio anniversario (di nascita ed di morte) di Tarquinio Merula possa essere l’occasione per promuovere quest’anno, tra il Cremonese ed il Parmense, eventi di rilievo in ambito culturale, a beneficio dei territori stessi.

Eremita del Po

Paolo Panni


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commenti


Paolo Bottini

7 gennaio 2025 17:30

Segnalo l'ampia pagina internet dedicata a Tarquinio Merula http://www.tarquiniomerula.it .