"Palla in Curva": la Cremonese di Stroppa e il derby di Mario Montorfano
Domenica 11 giugno 1978, 38a ed ultima giornata del campionato di serie B. Per me, accompagnato da mio fratello, sarà la prima partita vista vista dalla Curva Nord dello Zini. Di quella partita ricordo il risultato, l’avversario e quella rete oltre la quale, c’era uno spiazzo dove non esisteva neppure l’idea, di quella che sarebbe poi diventata l’attuale Curva Sud. Per la Cremonese di Guido Settembrino fu una vittoria amara, perchè non riuscì ad evitare la retrocessione in serie C, mentre per Mario Montorfano, fu la prima convocazione da riserva in prima squadra, della sua carriera. Per la cronaca in panchina c’era posto per solo 3 riserve, una di queste (oltre a Maiani ed appunto Montorfano) era Mondonico che entrò e segnò il 3-0 finale. Quella di Montorfano è una lunga carriera cominciata dalle giovanili grigiorosse alla prima squadra dal 1975 al 1994 e poi continuata sulle varie panchine tra le giovanili e la prima squadra nel 2014 (con una parentesi tra Brescia e Montichiari tra il 2003 ed il 2008). Per questo motivo, diventerebbe quasi inevitabile parlare di quel periodo, che portò la Cremonese sul palcoscenico della massima serie italiana. Campionato definito a pieno titolo ‘il più bello del mondo’ perchè oltre ai campioni italiani, che ora contiamo a malapena sulle dita di due mani, era infarcito dei più grandi fuoriclasse provenienti da ogni angolo del globo. Il perfetto equilibrio (prima della sentenza Bosman che apri senza limiti le frontiere) tenne fino al tetto dei tre stranieri per squadra che accaparrarono i più forti. Anche quella Cremonese aveva i suoi campioni, alcuni dei quali cresciuti nelle giovanili grigiorosse o in quelle nelle provincie limitrofe, tra cui Brescia. Una squadra le cui gesta sportive, riempirono il petto di entusiasmo e di orgoglio una generazione di ragazzi, a cui ancora adesso brillano gli occhi se se ne parla. Una società, una squadra, una città e la realizzazione di un sogno. Ma questa è un’altra storia e chissà che non ci si torni in un’altra occasione. Sabato allo Zini scenderanno in campo Cremonese e Brescia, un derby storico e sentitissimo dalle due tifoserie, ma anche da Montorfano, per le sue origini e per la sua lunga militanza in maglia grigiorossa. La sua disponibilità e la sua passione per quelle che restano le sue più grandi passioni, il calcio e la Cremonese, mi ha dato modo di fargli qualche domanda sul presente e sul futuro della Cremonese in questo campionato.
Andiamo con ordine, giusto per fare chiarezza a chi non conosce ‘l’inizio della storia’: sei nato a Brescia, hai iniziato a giocare nelle giovanili della Leonessa, come ci sei finito poi a Cremona?
"Si giocavo nella Leonessa Brescia da 3 anni. Gli osservatori del Brescia di quella squadra presero ben 7 ragazzi, ma io fui scartato, mi vide però credo Babo Nolli (compianto allenatore delle giovanili grigiorosse n.d.r.) e dopo un provino all’allora Campo Federale venni preso dalla Cremonese. L’anno succesivo, sempre dalla Leonessa arrivo Romano Galvani”.
Veniamo al presente, dopo un inizio tribolato, con un esonero tanto discusso, quanto tempestivo, che giudizio puoi dare del campionato disputato sin qui dalla Cremonese di Giovanni Stroppa?
”La Cremonese ha una rosa competitiva da primi posti, ho visto quasi tutte le partite. Nelle prime mi è sembrata un po passiva, ma soprattutto con una scarsa condizione fisica. Con Giovanni pressano più alti, c’è più velocità nel gioco, sicuramente più offensivo, soprattutto con i due laterali
Manca poco più di una settimana alla chiusura della finestra del mercato invernale. Al netto delle mosse fino ad ora fatte, come giudichi la rosa di giocatori e cosa pensi possa mancare?
“La rosa mi sembra abbastanza completa, con ottimi ricambi nei vari ruoli, se il mercato darà buone occasioni, magari aggiungerei un altro difensore centrale e un attaccante con buona stazza fisica”.
La Cremonese di fatto, dopo l’infortunio di Sarr, ha deciso di puntare sul giovane Jungdal. E’ una scelta che condividi?
“Ho visto giocare Jundgal diverse volte, qualche errore l’ha fatto, ma mi sembra dotato però di buona personalità e sicurezza"
Dopo un inizio balbettante ed un cambio di modulo che ha fatto tremare le vene ai tifosi, la difesa grigiorossa, a tutt’ora, risulta la più in in forma del campionato (4 reti subite nelle ultime 10 gare e 8 cena sheet). Che giudizio dai del reparto e quanto potrà essere determinante nel proseguo del campionato?
”Solitamente le squadre che vincono i campionati, aldilà delle categorie, si basano su difese solide e che concedono poco. Credo ci sia un buon affiatamento di reparto, con Castagnetti che in caso di pericolo riesce a dare una discreta protezione. Antov è sicuramente per rendimento la sorpresa del reparto”
Spostiamo il focus a centrocampo, con Castagnetti e Collocolo, come bussola e motore, quanto pensi possa incidere l’arrivo di Falletti nell’economia del gioco della Cremonese?
”A centrocampo credo Castagnetti sia fondamentale, non ha capacita di interdizione alla Bencina, ma ha buona qualità di calcio sia sul corto, sia con preziosi lanci lunghi e cambi di gioco. Collocolo è una garanzia negli inserimenti ed ha una buona gamba. Falletti lo seguivo già dai tempi di Terni, è dotato di qualità ed estro e sarà molto utile nei meccanismi di gioco”.
Un passo più avanti troviamo due giocatori che sono ‘croce e delizia’ dei tifosi grigiorossi, più per la collocazione in campo, che per le qualità tecniche. Come valuti questa parte di stagione di Vazquez e Zanimacchia?
”Vasquez per la qualità di giocate è un lusso per la categoria, ogni tanto rallenta il gioco, ma ha una spiccata inventiva, fondamentale per inserirsi nei tatticismi difensivi delle squadre avversarie. Zanimacchia è dotato di grande corsa, spinge in fascia con continuità, talvolta troppo frenetico, deve migliorare nelle scelte, però è un giocatore affidabile e generoso”.
In avanti l’arrivo di Massimo Coda, che hai avuto modo di allenare nella stagione 2010/11, ha scaldato la piazza e rinsavito le speranze di gloria dei tifosi grigiorossi. Ad oggi, considerando che Casiraghi su 12 reti messe a segno, 8 le ha realizzate su rigore, è il vero capocannoniere della serie B. Secondo te il gioco della Cremonese lo favorisce al massimo delle sue capacità realizzative?
“Ho avuto il piacere di allenare Massimo 2 mesi nel finale del campionato 2010/2011 di serie C. A fine anno gli dissi: ‘Tu con questa categoria non centri nulla, ma sta a te darti una mossa’. Il suo arrivo è stato determinante, bravo nello smarcarsi, vede la porta, opportunista, inoltre sa legare bene il gioco con sponde e triangolazioni per gli inserimenti dei laterali o dei centrocampisti. È un attaccante che sicuramente fa la differenza“.
Oltre che giocatore, sei stato allenatore della prima squadra e delle giovanili grigiorosse. La formazione primavera della Cremonese sta disputando una stagione eccellente. A fronte di ciò credi sia un buon momento per provare ad aggregare (come già accaduto con Della Rovere) qualche giovane alla prima squadra?
”La rosa della Cremonese è ampia, e inoltre credo una delle più anziane della categoria. Io credo che qualche giocatore giovane ed interessante ci sia, ma è questione di filosofia calcistica. I giovani in prima squadra hanno giocato raramente, molti con me, prodotti del settore giovanile nel campionato 2014/15, ma non c’è stata pazienza e si è cambiata subito strada. Nell’era Luzzara il settore giovanile era un serbatoio di ragazzi, l’elenco credetemi è davvero lungo e qualitativo, che trovavano spazio, per direttive societarie, in prima squadra, per poi raggiungere anche traguardi in squadre di alto livello nazionale”.
Con il girone di ritorno entriamo nel vivo del campionato. Quali sono le squadre favorite alla promozione, quali sono quelle che ti hanno stupito positivamente e quello che lo hanno fatto in modo negativo?
”Ho disputato ben 9 campionati di serie B, 4 vinti e 2 persi agli spareggi. Fare pronostici non è mai facile, soprattutto nel campionato di serie B così imprevedibile ed appassionante. Parma, Como, Cremonese e Venezia sono tra le candidate e poi c’è sempre una sorpresa, che potrebbe essere il Catanzaro”.
Sabato allo Zini arriva il Brescia per un derby sempre molto sentito dalle tifoserie. Come lo ha vissuto da giocatore e come lo vivi ora da tifoso?
”Nella mia carriera ho disputato diversi derby, io da bresciano l’ho sempre sentito emotivamente. La partita che ricordo con gioia è stata un Brescia-Cremonese del 31 dicembre 1988 finita 0-2, con la seconda rete con un pallonetto incredibile del ‘Magico Alviero’.
Proprio in questi giorni abbiamo ricordato Vialli e Simoni. Che eredità hanno lasciato ai tifosi grigiorossi ed alla Cremonese?
”Luca Vialli e Gigi Simoni, insieme ad altre figure importanti, hanno fatto la storia della Cremonese e rimarranno, sempre nel cuore dei tifosi, ed io ho avuto il piacere di incontrarli durante la mia carriera”.
Una curiosità. Sei mai stato in Curva Sud a vedere una partita?
”Dall’ultima mia panchina in prima squadra, credo novembre 2014, sono venuto solo una volta allo Zini, 5 marzo 2022 credo in occasione proprio di Cremonese-Brescia 2-1, con rete decisiva di Di Carmine. No, non sono mai stato in curva a vedere una partita, chissà prima o poi potrebbe capitare. Spero durante la mia lunga carriera da calciatore e poi da allenatore di aver lasciato un buon ricordo”.
Togliamoci ogni dubbio. Per chi farai il tifo sabato?
“Naturalmente farò il tifo per la Cremonese, tra l’altro allenata da un caro amico che stimo molto, Giovanni Stroppa”.
Il derby è alle porte, i tifosi sono in fermento e sabato ‘la parola’ passerà direttamente al campo, lo stesso dove Mario Montorfano, che ringrazio per la disponibilità, ha costruito la sua carriera e si è guadagnato il rispetto e l’eterna riconoscenza dei tifosi grigiorossi.
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