Cedric Gondo, non una promessa ma una certezza per la Cremonese
Impressiona il suo sguardo serio, attento e profondo, ragazzo di poche parole -e qualche sorriso- le necessarie a fare capire quanto questa sia un’occasione importante per la sua carriera.
Cedric Gondo nato in Costa d’Avorio con passaporto Italiano, cresciuto in veneto è un giocatore offensivo in grado di svariare su tutto il fronte d’attacco. Fisico possente, veloce ed agile, efficace nel gioco aereo, predilige partire da centrocampo per attaccare la profondità.
Cresce nelle giovanili della Fiorentina (allenato da Semplici, giocando al fianco di Bernardeschi), nel 2015 esordisce tra i professionisti con la Ternana, si trasferisce in Grecia all’Asteras Tripolis, per poi tornare in Italia nel Teramo, Rieti e per ultima la Salernitana via Lazio.
Ad introdurlo nella conferenza stampa è il DS grigiorosso Simone Giacchetta:’Cedric è un ragazzo che abbiamo cercato con grande insistenza sin dall’inizio del mercato, un’idea che si è realizzata solo in questi ultimi giorni. E’ un giocatore che conosco sin dalle giovanili della Fiorentina per poi seguire un percorso che lo ha fatto uscire un po’ dai radar dove ha conosciuto le fatiche del calciatore e le sofferenze di non vedersi come giocatore affermato. Nelle difficoltà e con tanta determinazione e sacrificio è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante in serie A ed oggi è qui con noi e non è cosa da poco. Riteniamo che le sue caratteristiche, corsa, agonismo ed una buona duttilità, gli permetteranno di integrarsi bene con il nostro reparto avanzato’.
Dalla Salernitana alla Cremonese: ‘L’esperienza in serie A è stata importante devi lavorare molto per imparare molto, con il direttore -(Giacchetta n.d.r.)- ci eravamo già sentiti prima dell’avventura di Salerno, successivamente ho parlato con Zortea e mi ha parlato molto bene della Cremonese così ho deciso di accettare’.
Sul suo ruolo in campo e sugli obiettivi in grigiorosso: ‘Giocherò dove mi chiederà il mister, viste le mie caratteristiche io mi trovo meglio come seconda punta per creare spazi. Ho voglia di lavorare per crescere come calciatore e come persona dando il massimo per aiutare la squadra’.
Sull’esperienza in viola e sul successivo percorso: ‘Eravamo ragazzi e dopo quella esperienza ognuno ha preso la sua strada, nel calcio bisogna essere forti mentalmente altrimenti si fa fatica ad arrivare. Ho fatto la scelta di andare a conoscere campionati diversi - (Asteras Tripolis 2016/18, Grecia)- magari non è andata come mi aspettavo, ma mi ha permesso di trovare la forza ed il coraggio di tornare in Italia ed andare a giocare in serie A. Forse ho fatto scelte che avrei potuto evitare di fare, ma le stesse mi hanno dato modo di arrivare dove sono adesso’.
Su Pecchia, il modulo e la squadra: ‘Pecchia e Castori hanno un modo di giocare diverso, ma quello che importa è la mentalità e la voglia di vincere e questa è la cosa più importante. Io sono qui per dare il massimo per aiutare la squadra poi vedremo quali saranno i risultati. Ho visto bene la squadra e concentrata per preparare la prossima partita, per quanto mi riguarda devo cercare di lavorare per farmi trovare pronto’.
Idee chiare, tanta voglia di lavorare per fare bene e mettersi al servizio della squadra, Giacchetta annuisce soddisfatto quando Cedric parla di lavoro, sacrificio, di scelte e della Cremonese e sottolinea il fatto che l’ivoriano era il giocatore che mancava per caratteristiche e duttilità alla causa grigiorossa. Più che un’impressione.
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