Ganna Campione del Mondo dell’Inseguimento. La nazionale del cremasco Villa nella storia
Sì è un’impresa straordinaria, leggendaria, senza precedenti. Inarrivabile, forse. Già non era mai capitato nel ciclismo che un corridore battesse, anzi abbattesse il Record dell'Ora, e sei giorni dopo vincesse il campionato del mondo dell'inseguimento con il record del mondo, un lunare 3'59"636. È la quinta maglia iridata, strappata superando in finale Jonathan Milan, compagno di squadra, specchio perfetto della salute del nostro momento nel settore.
Tutto questo, e molto ancora, è Filippo Ganna. Molto ancora, e tra questa la parolina magica che di nome fa carattere. Giovedì dopo l'argento a squadre, una mezza sconfitta per i "Fab 4" campioni olimpici, il fuoriclasse di Verbania aveva fatto autocritica: «Troppo diversa la preparazione per il record e l'inseguimento, alla fine ho pagato». Poi una smorfia quando gli chiedevamo se il giorno dopo avrebbe corso.
Ma qui è entrato in scena il carattere e l'incitamento dei compagni e del ct Marco Villa. «Mi hanno spronato a provarci e sono riuscito a battere un grande avversario. Ci siamo detti alla partenza: ora diamocele di brutto, poi amici come prima. Milan ha 22 anni, è il futuro dell'inseguimento. È andata bene, e dire che volevo andare in vacanza», dice.
W Ganna, w la pista cui l'Italbici si aggrappa in attesa di tempi migliori anche su strada. E soprattutto Chapeau a Marco Villa, tecnico cremasco bravo, vincente e abile a far gruppo. È un leader silenzioso Villa, grandissimo sportivo italiano…
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