Il pagellone di Cremonese-Como: Zanimacchia in continua crescita. Falletti tanta qualità, poca precisione
Per qualcuno sarà scontato per qualcuno meno, ma siamo giunti ad un punto del campionato dove quello che conta è solo il risultato, che di partita in partita può avvicinare i grigiorossi ad un obbiettivo ancora lontano, ma sempre più alla portata.
Con il Como quello che contava era vincere per distaccarli ulteriormente (mettendosi al sicuro con gli scontri diretti) per non perdere il passo della capolista Parma e per limitare la risalita del Venezia.
Una partita che, dopo solo un quarto d’ora, sembrava già indirizzata sul binario di Cremona, dall’espulsione di Strefezza, ma che paradossalmente ha messo a rischio la vittoria.
Al netto dei soliti numerosi errori dei grigorossi sui tiri verso la porta avversaria (su 14 solo 3 nello specchio) e di un palleggio a volte tanto insistente quanto "logorroico", la superiorità dei grigiorossi è stata messa in discussione solo in occasione del gol del pareggio, dove Jungdal si è doppiamente incartato nel posizionamento suo e della barriera.
Ancora una volta la squadra non si è disunita e con un bellissimo gol di Zanimacchia, ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai tifosi grigiorossi ed ha dato il via alla festa dello Zini.
La Cremonese, unica squadra imbattuta in questo 2024, archivia così il decimo risultato utile consecutivo (7 vittorie e 3 pareggi), blinda il secondo posto e lancia un altro chiaro segnale alle dirette concorrenti.
LE PAGELLE DI CREMONESE-COMO:
JUNGDAL 5: il finale è da cardiopalma. Sul gol mette giù male la barriera e si posiziona male in porta. Rischia sull’ultima occasione del Como quando perde la palla nel ricadere a terra.
ANTOV 6.5: martella la fascia e nel secondo tempo Semper gli nega la gioia del gol.
RAVANELLI 6,5: la solita marcatura spietata, a farne le spese stavolta è Gabrielloni. Rischia nel finale quando tocca la palla in area con la mano in modo netto, ma involontario.
BIANCHETTI 6,5: come i suoi colleghi di reparto non sbaglia nulla e spesso si propone nella trequarti avversaria. Nel secondo tempo quando scucchiaia un assist perfetto in area a Falletti che però perde tempo, palla ed occasione.
ZANIMACCHIA 7.5: è in grande forma e si vede all’8’ in un recupero ‘box to box’ da centometrista. Oltre allo splendido gol, tanti palloni giocati e traversoni più o meno precisi. Viene spostato da destra a sinistra e poi ancora da sinistra a destra, dove nasce il gol vittoria. Stroppa vuole di più da lui e visto il suo stato di forma, ne ha tutte le ragioni.
PICKEL 6.5: fa un grande lavoro di disturbo tra le linee avversarie a ridosso della metà campo. Fa un paio di veli intelligenti al limite dell’area avversaria per i compagni e nella seconda parte di gara non sfrutta un’occasione di testa.
CASTAGNETTI 7: si ritrova nel cuore della battaglia e non si tira indietro. Si prende un giallo importante per rimediare un errore di Vazquez a metà campo. 79’ MAJER 6: un quarto d’ora fatto bene senza sbavature, nel momento topico della gara.
FALLETTI 6: l’unico a provare il tiro della distanza, ma lo fa malissimo in 3 chiare occasioni da rete. Gli va dato atto del fatto che cerca spesso di velocizzare l’azione e cambiare gioco con tocchi di prima. 79’ CIOFANI 6: entra nel finale, il popolo grigiorosso lo acclama e come a Modena entra nel finale e la Cremo vince. Non a caso, perché per poco che faccia, obbliga la difesa avversaria a dedicargli un uomo fisso. Ciofani e Coda la davanti è ‘tanta roba’.
SERNICOLA 6.5: premiato per le sue 100 presenze in grigiorosso. la sua duttilità, abbinata a quella del suo opposto Zanimacchia, permette a Stroppa di mischiare le carte durante la gara. Nel finale si mangia un’occasione davanti alla porta. 79’ QUAGLIATA 6: vale quello scritto per Majer, un quarto d’ora di fuoco in cui non perde la bussola.
VAZQUEZ 7: si becca il fallo che fa espellere Strefezza, gioca con la solita generosità e determinazione. Confeziona un assist perfetto per il gol vittoria di Zanimacchia, il settimo in questo campionato. Non si capisce perchè a volte debba inutilmente ostinarsi a tenere la palla in mezzo ai piedi fino a perderla. 90’ ABREGO s.v.
CODA 7: freddo come il ghiaccio in occasione del rigore. Nell’area avversaria trova poco spazio ed allora si mette al servizio della squadra. 90’ GHIGLIONE s.v.
STROPPA 7: Quello che doveva fare per mettere a punto la ‘macchina grigiorossa’ lo ha fatto (e bene), ora deve guidarla all’arrivo. Sente e vive l’importanza e la tensione della partita, ma non prende decisioni avventate, muovendo i suoi giocatori come pedine sulla scacchiera.
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