La Cremonese saluta il 2023 con un conto in sospeso da saldare nel 2024
In questo periodo un anno fa, il Campionato del Mondo di calcio in Qatar aveva da poco elevato Messi e la sua Argentina alla massima espressione del calcio mondiale e il campionato di serie A, fermo ormai da più di un mese, si apprestava a riaprire i battenti
Con la festa del 120° anniversario dalla fondazione alle porte, i tifosi grigiorossi erano ansiosi per l’imminente visita della ‘Vecchia Signora’ in uno Zini già esaurito.
La Cremonese dopo 27 anni di tribolazioni, si era presentata ai nastri di partenza del massimo campionato con un grande entusiasmo ma con un mercato non all’altezza, da lì la situazione di classifica decisamente deficitaria e preoccupante: dopo 16 giornate, in penultima posizione, davanti al Verona, con soli 7 punti racimolati in altrettanti pareggi.
Ci vollero altre 3 sconfitte consecutive e l’ultimo posto in classifica, per rompere ‘l’incantesimo’ perpetrato da Alvini ed affrontare una realtà con il sapore di un destino segnato.
Oggi come allora, l’impegno degli ottavi di Coppa Italia era alle porte. Ad attendere i grigiorossi, il Napoli ‘schiacciasassi’ e per di più allo Stadio Maradona.
Fu l’inizio di una emozionante ed inaspettata cavalcata che portò i grigiorossi ad eliminare i futuri Campioni d’Italia, ad infliggere una doppia sconfitta (Coppa e campionato) allo ‘Special One’ ed alla sua Roma, salvo poi uscire dignitosamente di scena in semifinale contro la Fiorentina tra gli applausi di tutto il Franchi.
Nonostante l’evitabile retrocessione, a Davide Ballardini va riconosciuto il merito di ridare dignità, attraverso i risultati ed un gioco più consono all’obbiettivo da raggiungere, alla società ed alla squadra, ridando entusiasmo ai tifosi che hanno regalato emozioni ed immagini che non sbiadiranno mai.
Proprio dall’amor proprio risvegliato nei giocatori dall’allenatore romagnolo e dalla forse dalla diffidenza manifestata dai tifosi nei confronti della dirigenza, arrivò il prolungamento del contratto.
Scelta che si è rivelata inadatta, forse come le valutazioni che hanno portato a farla, solo dopo la sessione di calciomercato estiva, una preparazione completa e 5 sole giornate di campionato.
Una scelta che ha sollevato qualche perplessità, come le ha sollevate quelle sull’arrivo di Giovanni Stroppa, non tanto per le qualità professionali o umane, ma per il drastico cambio di modulo e gioco che avrebbe portato e le problematiche che puntualmente si sei presentate.
Dopo un inizio in salita la squadra, con un evidente miglioramento di forma e di capacità tecnico tattiche, ha risalito la china chiudendo una prima parte di campionato, al 5° posto, fallendo clamorosamente un risultato ben più ambizioso, ma soprattutto, evidenziando delle carenze in rosa in termini di soluzioni in attacco e di qualità tecnica e caratteriale delle seconde linee.
Il 2023 è stato sicuramente un anno travagliato, una retrocessione che brucia ancora per come è arrivata, ed una successiva partenza con il freno a mano tirato, fortunatamente sbloccato in tempi ragionevoli, ma i cui danni li conosceremo solo alla resa finale dei conti.
Sono passati 3 allenatori, con le loro idee ed il loro modo di gestire la squadra, che hanno raccolto per quanto seminato, ore quello che resta è un conto che non torna e che la Cremonese, per mano di Stroppa e della squadra, dovrà cercare di fare quadrare nel 2024, partendo da un mercato di riparazione che vada in direzione totalmente opposta a quello a cui abbiamo assistito lo scorso campionato.
Lasciamoci alle spalle dunque questo 2023, con le sue delusioni, i suoi ricordi e le sue emozioni, ed accogliamo il 2024 con il giusto entusiasmo, perché ci sono tutte le premesse perché possa, fosse anche all’ultimo giro di cronometro, sistemare i conti in sospeso.
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