Sul futuro di Stroppa pesa il silenzio della Cremonese e l'attesa di mezza serie B
Ci risiamo. A fronte di decisioni cruciali, come la scelta di chi guiderà la Cremonese nella prossima stagione e di chi ricoprirà il ruolo di direttore sportivo, il motore della società grigiorossa "gira in folle".
Le riflessioni in corso data l'importanza della stagione che ci si appresta ad affrontare, sono ampiamente giustificate. Tuttavia, la ‘cortina di silenzio’ che è tornata ad avvolgere la sede di via Postumia fa riflettere e conferma la difficoltà di anticipare le mosse, per dare continuità e valorizzare un progetto che, almeno per quello che riguarda la guida tecnica della squadra, rischia nuovamente di arenarsi.
Nel merito, con una promozione in tasca, ci si sarebbe aspettati che ci fosse già una pianificazione sul futuro del tecnico Giovanni Stroppa e del direttore sportivo Simone Giacchetta, che occupano le figure più importanti dal punto di vista tecnico della società. La base da dove ripartire.
Tutto questo procrastinare, trasmette solo un senso di preoccupante incertezza, che presumibilmente pesa sulle parti in causa ed anche sui tifosi. Un silenzio che trasmette una sorta di sfiducia verso un tecnico, che in due anni ha raggiunto due finali playoff ed una promozione, raccogliendo più di qualsiasi altro allenatore di cadetteria. Sia il direttore sportivo che l’allenatore, hanno sottolineato il valore del traguardo raggiunto, ora resta da capire se la società ne terrà conto.
Il gioco di Stroppa può piacere o meno, si può discutere della sua adattabilità ad una categoria superiore, anche in funzione della rosa attualmente a disposizione e che andrà rinforzata in funzione dell’obiettivo. Stroppa ha sempre parlato di in percorso vincente, che alla fine si è materializzato nella gioia a cui abbiamo assistito e partecipato in campo a La Spezia e per le vie di Cremona. Cosa manca a Stroppa per guadagnarsi nuovamente la fiducia e la conferma della dirigenza grigiorossa (o chi per essa)?
Forse bisognerebbe chiederlo a quelle società che stanno sperando nella separazione del tecnico dalla Cremonese, per cercare di convincerlo, aldilà della categoria, di essere protagonista di un progetto ambizioso.
Vogliamo parlare delle alternative? Gilardino a Cremona i tifosi non lo avevano voluto neppure da giocatore. Addirittura la stampa prospetta uno scambio Stroppa-Di Francesco, in rottura con il Venezia con cui è retrocesso in serie B. Meglio, risultati alla mano, Davide Nicola, che arriva da una salvezza con il Cagliari. C'è chi sogna Palladino (a Cremona?!?) qualche nostalgico di Berlino 2006 pure De Rossi, Cannavaro e Pirlo. Volendo sono alla finestra anche Gotti, Bocchetti, Cioffi, Sottil e magari pure Pecchia. Ma cosa avrebbero di diverso da Stroppa? Forse solo il nome e lo stipendio.
L’obbiettivo è fare meglio dell’ultimo ‘gita’ in serie A con Alvini alla guida ed una squadra messa insieme alla bell’e meglio, con i risultati di cui tutti siamo stati testimoni. Per questo bisogna evitare gli errori fatti in fase di mercato proprio in proposito di guida tecnica, quando non si riuscì a trovare la continuità necessaria con Pecchia.
Intanto dalla magica nottata del Picco a La Spezia, sono passati una decina di giorni, sicuramente abbastanza per aver smaltito i bagordi post festeggiamenti. La domanda è, quanti ne serviranno ancora per dare un senso compiuto alla promozione e per cominciare a programmare il prossimo obiettivo?
La Cremonese è chiamata a decidere e la speranza è che la voglia di dare continuità al progetto tecnico di Stroppa prevalga, se non altro perché aveva promesso di prendersi una rivincita, ci ha creduto, ci è riuscito e se lo è guadagnato sul campo.
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commenti
Diego
11 giugno 2025 07:02
Perché nessuno fa il nome di Giampaolo?
Mauri
11 giugno 2025 10:19
Molto rispetto per l'opinione e l'analisi dell'autore del pezzo , ma forse è il caso di non dimenticare che se il mitico Stroppa è stato esonerato non è stato solo per i deludenti risultati di inizio campionato, ma soprattutto perché poco amato dalla piazza per l'esito del campionato scorso e il non gioco espresso, modificato in modo vincente quando è stato richiamato in panchina. Il suo gioco non è adatto alla serie A e con il Monza si è visto molto bene .