La Cremonese ricorda il presidentissimo Domenico Luzzara. Comprò la Cremo quasi per caso e la fece grande per amore del figlio Attilio
"Il 29 aprile di 19 anni fa ci lasciava Domenico Luzzara, il presidente che guidò la Cremo dal 1967 al 2002 portandola dalla Serie D alla A passando per il trionfo di Wembley". Così, postarono via social, quelli dell'Ufficio Stampa (Chapeau sono da serie A) della Cremonese, per ricordare il leggendario, ex presidente grigiorosso, colui il quale, fece, il suo ingresso nel mondo del pallone nel 1967, più o meno per caso. A quei tempi, il ragionier Domenico Luzzara aveva avviato da tempo un'azienda di impianti elettrici, dopo essere stato negli anni Quaranta il primo impresario del coetaneo Ugo Tognazzi, anche lui di Cremona, e aver aiutato la lotta partigiana in città. Avanzava, come ricordarono tempo fa, bene e romanticamente, quelli de Il Foglio, alcuni milioni di lire per i lavori di illuminazione dello stadio Zini, soldi che non riusciva in altro modo a recupere, così entrò nell'Unione Sportiva Cremonese, società che economicamente se la passava male e calcisticamente peggio. Ah, il figlio Attilio era innamorato della Cremo. E quando il ragazzo, morì tragicamente in un incidente stradale a poco più di 20 anni, la Cremonese era in Serie D e Luzzara invece di mollare, fece del club la sua seconda famiglia. E la storia del club per i trent'anni successivi non sarà più la stessa, accendendosi di gloria. Dal settore giovanile della Cremonese di Luzzara, grazie anche al suo braccio destro Erminio Favalli, sono usciti, calciatori come Cabrini, Prandelli, Vialli, Marcolin, Maspero e Favalli. Eh che tempi epici, erano quelli.
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