27 giugno 2025

Domenica 29 concerto dell'infiorata a Chiaravalle della Colomba sul tema della "Via Lucis". Numerosi i legami tra l'abbazia cistercense e il cremonese

Tutto pronto, all’Abbazia Cistercense di Chiaravalle della Colomba, per il Concerto dell’Infiorata in programma domenica sera, 29 giugno, alle 21. La serata avrà tra i suoi protagonisti il coro Ponchielli Vertova di Cremona, diretto dal maestro Loris Braga. Protagonisti dell’evento saranno anche il coro Vallongina diretto da don Roberto Scotti, la Polifonica Vogherese diretta da Marco Simoncini. Si esibiranno anche il soprano Rebecca Brusamonti, il tenore XinRui Liu e il basso Fabio Bonelli e ci sarà anche la partecipazione straordinaria del baritono Giorgio Cebrian. La serata sarà arricchita  dall’Orchestra Sinfonica dei Colli Morenici mentre il maestro concertatore e direttore sarà don Roberto Scotti. In programma  musiche di Verdi, Puccini, Donizetti, Bizet e Rossini.

Sarà anche una occasione per ammirare, nella navata centrale dell’Abbazia, la spettacolare Infiorata del Corpus Domini impreziosita dagli undici dipinti su tavola di Stefano Villaggi contornati di fiori e foglie che compongono appunto l'Infiorata. Il tema di quest'anno è “Via Lucis”. L’Infiorata è visitabile fino al 6 luglio con aperture quotidiane e, contemporaneamente, è visitabile anche  la mostra “Cella Hospitum – L’ospitalità nei monasteri medievali”. Una occasione da non perdere, anche per i cremonesi, per diversi motivi. Primo fra tutti il fatto che la storica, magnifica Abbazia, ha tra i suoi fondatori un cremonese, il marchese Corrado Cavalcabò (padre di Sopramonte Cavalcabò, primo marchese del feudo imperiale di Viadana).

Tutto ebbe inizio nel 1136 quando San Bernardo, mantenendo un impegno preso con il vescovo di Piacenza, Arduino, inviò una colonia di monaci da Clairvaux i quali, giunti in località Carreto, fondarono l’Abbazia di Chiaravalle della Colomba. Leggenda vuole che sia stata una colomba ad indicare il perimetro dell’Abbazia con trucioli di legno. In ogni caso, Arduino stesso ed i marchesi Uberto Pallavicino e Corrado Cavalcabò, donarono i terreni ai monaci. La mostra è allestita  nella sala del Capitolo, è stata realizzata dall’Abbazia Cistercense di Morimondo (MI) ed è curata da Anna Gloria Berra, Mauro Loi, Paolo Mira, Rosalinda Panciroli, Maide Rancati, Laura re, Piero Rimoldi e Silvia Testa.

Altro importante legame cremonese riguarda il libro  'L'Abbazia del sangue di Cristo' del giornalista e scrittore cremonese Roberto Fiorentini, edito da Ronca Editori. Un’opera che si struttura come un vero e proprio viaggio all'interno di una delle più celebri ed antiche abbazie cistercensi della Pianura Padana, Chiaravalle della Colomba appunto. In questo viaggio viene presentato un universo di simboli medioevali con al centro il mistero di quella reliquia che, secondo una tradizione millenaria, porterebbe ancora le tracce del sangue di Cristo. I monaci cistercensi le conservano gelosamente in un reliquiario d'oro che regge una spina della corona di Gesù Il Nazzareno. Solo un giorno, ogni anno, è mostrata all'adorazione pubblica. Un mistero nascosto tra pietre scolpite con animali mostruosi che simboleggiano demoni, santi, peccati e peccatori. In questo luogo, a poca distanza da Cremona, si intrecciano, terribilmente, spiritualità e storia. Anche quella più drammatica: come la strage perpetrata, nel chiostro, da Federico II di Svevia, lo “Stupor mundi” (che nella prima metà del Duecento fece di Cremona una delle sue più importanti roccaforti). Si incontrano vicende di anime semplici che, per secoli, hanno dedicato la loro esistenza alla meditazione e alla cura della terra e del bestiame. Si immaginano premi e punizioni a chi esaltava o trasgrediva impunemente la “Regola”. Gli uomini di Dio che lo abitano, ieri come oggi, innalzano, dal cuore della notte e fino al ritorno delle tenebre, incessanti preghiere a chi li ha chiamati al suo servizio. Per sempre.

Eremita del Po

Paolo Panni


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