Giovedì 19 la Banda dell'Esercito Italiano inaugura la rassegna Casa Ponchielli in teatro
Casa Ponchielli inaugura, giovedì 19 settembre (ore 20.30) al Teatro Ponchielli di Cremona, il ciclo di concerti dedicati al compositore cremonese. Una straordinaria serata che vede protagonista, la Banda dell'Esercito Italiano diretta dal M° Maggiore Filippo Cangiamila che eseguirà in anteprima moderna, parte della produzione musicale per banda recuperato a seguito di un percorso di ricerca, digitalizzazione, trascrizione e adattamento degli spartiti custoditi nella Biblioteca Statale di Cremona.
Il concerto nasce in collaborazione con TAVOLO PERMANENTE per il progetto Ponchielli 2024 in occasione dei 190° anniversario della nascita del compositore.
In concerto è ad ingresso gratuito con assegnazione posti presso la biglietteria del teatro.
La diffusione della cultura bandistica in Italia a metà ottocento si presenta come un fenomeno di grande importanza per il vivere musicale della società del tempo. Secondo una statistica del 1872 pubblicata su Il Trovatore (giornale letterario, artistico, teatrale milanese) in Italia risultavano censite 1.494 bande e 113 fanfare civili, 78 bande e 40 fanfare militari per un totale di 46.422 suonatori.
A Cremona si hanno testimonianze, già dagli inizi del 1800, dell'esistenza della Banda Militare dell'I.R. Reggimento Conte Ceccopieri e, dagli anni '40, di una banda civica che collaboravano, all'occorrenza, con l'orchestra cittadina. Tra il 1859 e il 1860 nasce la Banda Civica della Guardia Nazionale di Cremona la cui gestione, nel 1861, passa al Comune di Cremona al fine di risolvere i problemi di carattere finanziario.
Il 12 luglio 1864 la Giunta Municipale propone l'incarico, senza concorso, di maestro direttore ad Amilcare Ponchielli, da circa dieci anni tra i protagonisti della vita musicale della città e dal 1861 al 1864 Direttore della Banda della Guardia Nazionale di Piacenza.
È proprio sotto la direzione di Ponchielli che la Banda di Cremona, che guiderà fino al 1873, avrà un nuovo periodo di gloria. Viene avviata una radicale riforma rivolta a definire e stabilizzare l'organico; a novembre del 1864 è indetto un Concorso pubblico finalizzato a ricoprire le parti strumentali scoperte. Ponchielli prosegue col distinguere gli ottoni melodici a timbro scuro o chiuso (corni e flicorni) da quelli squillanti a timbro chiaro (trombe e tromboni); inserisce nell'organico i corni, valorizza i legni.
Viene istituita una scuola di teoria associata alla banda ed affidata ad un maestro, al fine di istruire gli allievi nelle regole fondamentali della musica.
Nel 1865 si pubblica un regolamento che definisce gli impegni del complesso e i doveri del direttore e dei musicisti.
Ponchielli ha il compito di produrre musiche per la "sua" banda, riadattare brani già presenti nel ricco archivio del corpo musicale e trascrivere le composizioni prese a prestito, in particolare dal repertorio operistico.
Nel catalogo delle opere di Ponchielli si trovano oltre 200 brani dedicati alla banda, tra lavori originali, riadattamenti e trascrizioni.
Al tempo di Ponchielli la Banda di Cremona contava circa 30 elementi: 1 Clarino in La♭, 1 Clarino in Mi♭, 6 Clarini in Si♭, 1 Pistone in Mi♭(flicornino), 2 Cornette 1º in Si♭, 1 Flicorno (soprano) in Si♭, 3 Corni in Mi♭(spesso 1 genis e 2 corni), 5 Trombe in Mi♭, 1 Flicorno Basso (flicorno tenore), 1 o 2 Bombardini (flicorno baritono), 3 Tromboni, 2 Bassi (bombardone e pellittone), 3 Batteria (rullante, gran cassa, piatti).
Da un tariffario del Comune di Cremona del 1875 si ricava che il corpo bandistico si esibiva per servizi in città, fuori città, funebri e religiosi, impegni con il Teatro della Concordia per l'Opera e per il Ballo, veglioni, feste da ballo... e naturalmente concerti: nel periodo ponchielliano la banda tiene regolarmente due concerti alla settimana, da primavera a fine estate; i cremonesi potevano ascoltarla in Piazza Garibaldi (di fronte al Palazzo Cittanova), in Piazza Cavour, presso il Secondo Baluardo del Pubblico Passeggio, "sull'area della demolita Chiesa di San Domenico" (dal 1872 Piazza Roma), in Piazza Duomo.
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