16 maggio 2024

Sabato 18 al MdV il trio Patitucci - Calderazzo - Weckl

Negli anni ottanta, in pieno boom della cosiddetta jazz fusion, nacque un etichetta che divenne subito un punto di riferimento per il genere, era la GRP di Dave Grusin e Larry Rosen. Nel 1986, per questa label uscì un disco che salì subito all’attenzione degli appassionati: si intitolava Elektric Band. Il titolare del trio era nientemeno che Chick Corea, affiancato da due giovani all’epoca poco conosciuti, si trattava di John Patitucci e Dave Weckl.

Il primo, bassista e il secondo batterista, da allora di strada ne hanno percorsa tantissima, diventando dei veri e propri punti di riferimento dei rispettivi strumenti. Sabato prossimo, 18 maggio, saranno i protagonisti della terza serata di Cremona Jazz e verranno affiancati da un altro grandissimo musicista, il pianista Joey Calderazzo.

Si continua così idealmente un percorso iniziato quasi quarant’anni fa: ora la fusion è praticamente morta e sepolta, sostituita da altre varianti più elettroniche, più contaminate dalla world music oppure più indirizzate verso una dimensione acustica.

E’ quest’ultima che molto probabilmente avrà più spazio all’Auditorium Arvedi. Di fatto questa è la prima volta che il trio arriva in Italia e in Europa, e le aspettative sono molto alte anche perché stiamo parlando di musicisti di altissimo spessore.

John Patitucci, nativo di Brooklyn, ma dalle origini calabresi;musicista precoce, dal talento eclettico, grazie al quale ha potuto spaziare nei vari generi musicali, affiancando vere e proprie leggende della musica, da Herbie Hancock a Wayne Shorter, da Michael Brecker a Chick Corea, da Sting a Joni Mitchell, da Milton Nascimento a Ivan lins. Due Grammy Awards vinti, ma ben quindici nominations. Tanti album registrati, di cui quasi una ventina da leader, e almeno due grandi partecipazioni da ricordare, quella con Chick Corea e quella del quartetto di Wayne Shorter.

Dave Weckl, considerato uno dei più grandi batteristi viventi, è nato a St.Louis, nel Missouri, ed ha iniziato a otto anni a suonare sui tamburi. Prima si appassionò alla musica rock, ma era troppo facile per lui, quindi a poco a poco si appassiona al jazz, ispirandosi a personaggi come Buddy Rich, Philly Joe Jones e Steve Gadd. Verso la fine degli anni settanta si trasferì a suonare nei club di New York e cominciò a farsi notare dagli addetti ai lavori. Fra i quali Michael Brecker, che lo consigliò personalmente a Corea per la sua nuova Elektric Band. Il resto è storia, e la sua tecnica sopraffina gli ha permesso di incidere una quantità enorme di dischi.

Anche Joey Calderazzo, nato a New Rochelle, New York, ha un legame molto stretto con  Michael Brecker: infatti compare in tutti i dischi degli anni novanta del sassofonista, diventando membro stabile dei suoi gruppi. Altra collaborazione fondamentale, anche in questo caso con un sassofonista, è quella con Branford Marsalis, con il quale inciderà molti album in cui svilupperà il post-bop, il jazz tradizionale e l’improvvisazione più libera. Da ascoltare anche i suoi album da solista incisi per la Blue Note, il primo dei quali “The traveler” in trio, vedeva al suo fianco proprio John Patitucci.

Ognuno dei tre ha alle spalle un bagaglio incredibile di esperienze e sarà emozionante ascoltarli per la prima volta insieme. Il concerto inizierà alle ore 21, biglietti in vendita presso la biglietteria del Museo e Viva Ticket.

 

Emilio Palanti


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