26 maggio 2022

Se n'è andato Enrico Pamiro, un mago insuperabile nell'uso della parola

Enrico Pamiro se ne è andato. Aveva 71 anni, abitava a Quintano, dopo si era trasferito da Crema. Era un uomo buono, tranquillo, giusto. Era un amico con il quale ho percorso un pezzo di strada politica insieme. È stato tra i fondatori di Ipotesi 80. Scriveva di istruzione e letteratura.  Allora lavorava come copywriter in una importante agenzia pubblicitaria nazionale a Milano. Era insuperabile a giocare con le parole, a creare slogan, a costruire titoli. Da lui ho imparato molto e il suo insegnamento è stato utile per la mia professione di giornalista. Era preciso e attento al significato delle parole, scrupoloso a valutare le sfumature dei sinonimi. È stato editor dei miei romanzi e i suoi consigli sono stati preziosi. Gli sono grato.

Era spiritoso e caustico nello stesso tempo. Con battute fulminanti descriveva una situazione e ne coglieva lo spirito in un modo più incisivo di un editoriale.  

Con lui parlavo di molto di letteratura, del contenuto e dello stile dei romanzi che leggeva e che mi consigliava.

Amava la famiglia e Erminia, la moglie, era un suo punto di riferimento importante. Adorava ed era orgoglioso delle figlie Irene ed Emma.  

La vita non è stata generosa con lui.  La morte gli aveva strappato Irene ancora giovane e avviata ad una brillante carriera professionale. E adesso si è presa anche lui.

Ha raccolto meno di quanto meritava. Ma in chi lo ha conosciuto lascia un ricordo e un segno che non scomparirà.  Riposa in pace Enrico. Gioca con gli angeli. E parla loro di John Pulman. Scusa, di Paul Newman. Ma tu eri cosi. Ciao Enrico. Che la terra ti sia lieve.

 

Antonio Grassi


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