Tre province unite nel ricordo dell'Agente Stefano Villa, ucciso trent'anni fa durante un conflitto a fuoco
Tre province (Cremona, Piacenza e Lodi) e due regioni (Lombardia ed Emilia Romagna) unite nel ricordo, sempre vivo, dell’Agente Scelto della Polizia di Stato Stefano Villa, ucciso trent’anni fa durante un conflitto a fuoco da un rapinatore nei pressi del casello autostradale di Melegnano. Aveva solo 25 anni, compiuti da pochi mesi, quel giovane poliziotto che, fin dal primo giorno in cui ha indossato la divisa della Polizia di Stato, ha dimostrato un enorme senso del dovere, uno straordinario rispetto delle Istituzioni, ha saputo rendere onore a quella stessa, gloriosa divisa, servendo la patria, battendosi per la legalità e per la sicurezza di tutti. Valori che ha incarnato quotidianamente e che, trent’anni dopo, devono essere non solo attuali ma, specie coi tempi che corrono, devono essere un patrimonio da difendere, da tramandare, da insegnare in qualsiasi sede, in qualsiasi luogo.
Nato a Cremona, studente all’Istituto Ghisleri di Cremona (dove gli è dedicata dal 2016 l’Aula Magna), Villa viveva a Castelvetro Piacentino, dove gli è dedicata una piazza (quella dietro al municipio); quella stessa piazza in cui sabato mattina, a trent’anni esatti dalla scomparsa, in tanti lo hanno voluto ricordare nel corso della cerimonia organizza dalla Polizia di Stato insieme al Comune di Castelvetro Piacentino. C’erano il questore di Piacenza Ivo Morelli, il sindaco di Castelvetro Silvia Granata, gli studenti dell’Istituto Ghisleri e delle scuole di Castelvetro; c’erano i colleghi di Stefano, quelli di ieri e di oggi, c’erano tante persone che lo hanno conosciuto, stimato e lo tengono vivo nel loro ricordo e c’era il papà Enrico che, ancora una volta, ha ricevuto l’abbraccio commosso di tutti. Nel corso della toccante cerimonia sono anche stati donati, alla Polizia di Stato di Guardamiglio, due ritratti di Villa: uno realizzato da uno studente del Ghisleri e l’altro opera realizzata con la tecnica del pirografo dall’artista Luca Bonatti di Busseto, che in gioventù ha condiviso con Stefano Villa una bella e sincera amicizia. Stefano Villa, giusto ricordarlo, nacque a Cremona il 9 maggio 1970 e viveva a Castelvetro Piacentino. Frequentò la scuola superiore presso l’istituto Ghisleri di Cremona ed entrò in polizia nel 1992, dopo aver frequentato il 129° corso presso la scuola Pol.G.A.I. di Brescia, fu assegnato alla Polizia Stradale, prima presso il reparto di Arcore e quindi presso la Sottosezione autostradale di Guardamiglio. Il 27 settembre 1995, durante un servizio di polizia giudiziaria presso il casello di Melegnano, Villa intervenne insieme ad un collega per impedire il compiersi di una rapina a mano armata ingaggiando un violento conflitto a fuoco. L’ex studente del Ghisleri venne purtroppo colpito a morte dal rapinatore mentre il collega, il vice ispettore Marco Calderoni, rimase gravemente ferito. Nello specifico, quella drammatica sera del 27 settembre 1995, mentre erano in servizio antirapina, i due poliziotti intercettarono un malvivente, tale Marco Antoniali, ex dipendente delle Autostrade licenziato a causa di troppe assenze, che per altro aveva già assaltato diverse volte il casello di Melegnano, fatto oggetto di rapine per ben 27 volte nei primi mesi di quell'anno. I due poliziotti notarono verso le 21.15 un'autovettura, la Fiat Uno grigia condotta dall'Antoniali, che arrivata da nord usciva dall'autostrada e faceva inversione per rientrare. Il ladro, con il viso coperto da un passamontagna ed una pistola calibro 38 Special in pugno tentò di rapinare il casellante ma venne colto di sorpresa dagli agenti, intervenuti per sventarne l'azione, che gli intimarono l'alt. In risposta l'Antoniali sparò tre colpi di pistola ferendo il Vice ispettore Calderoni che a sua volta fece fuoco colpendolo mortalmente con due proiettili al petto. Prima di risalire in auto e morire schiantandosi contro un guard rail a poche centinaia di metri, il rapinatore sparò nuovamente centrando con un proiettile al cuore Stefano Villa. I successivi soccorsi furono inutili e trasportato all'ospedale di Vizzolo Predabissi vi giunse ormai morto, mentre il collega fortunatamente si salvò. Le esequie di Stato furono tenute il 29 settembre 1995, presiedute dal grande Cardinale Carlo Maria Martini, Arcivescovo di Milano, nella Basilica di Sant'Ambrogio. Il 26 maggio 1996 il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro conferì a Stefano Villa la medaglia d'oro al valore civile consegnandola ai suoi genitori nell'occasione del 144esimo anniversario della costituzione del Corpo della Polizia di Stato. Il 10 maggio 2013, in occasione della Giornata della legalità, il Comune di Somaglia gli dedicò ufficialmente una via del paese mentre nel comune di Tavazzano con Villavesco gli è stato intitolato un parco giochi.
Dal 2016 gli è dedicata l’Aula Magna dell’istituto d’istruzione superiore Arcangelo Ghisleri di Cremona mentre nel giardino antistante la stessa scuola si trova l’opera creata dal maestro Graziano Bertoldi.
Eremita del Po
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