Un'aria irrespirabile per le polveri sottili anche per il 2023. Da gennaio ad agosto di quest'anno è Cremona la provincia italiana più colpita. I dati del monitoraggio Copernicus
Dopo il “Guardian” che ha indicato Cremona e la pianura padana come la culla dell'aria tossica in Europa per le polveri sottili, arrivano altri dati allarmanti su cui purtroppo in troppi tacciono. Anche per il 2023 la provincia italiana più colpita dalle polveri sottili è quella cremonese, nell'analisi compiuta estraendo i dati satellitari del servizio di monitoraggio atmosferico Copernicus (Casm). “La provincia più colpita da gennaio ad agosto 2023 è Cremona. Seguita da Monza e Brianza, Milano, Mantova e Padova. A fornire i numeri dell’inquinamento nelle città è Deutsche Welle, in collaborazione con lo European Data Journalism Network di cui fa parte anche Il Sole 24 Ore”. Scrive il quotidiano Open questa mattina e aggiunge. “Ci sono 58 città italiane dove la concentrazione di polveri sottili supera i limiti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Ci abita il 73% degli italiani. In 58 centri urbani la concentrazione media di Pm 2,5 rilevata quest’anno ha superato il valore di riferimento, pari a 10 microgrammi per metro cubo Di queste, ben nove arrivano a raddoppiare il limite”.
“L’analisi del servizio di monitoraggio atmosferico conferma il record negativo dei territori della Pianura Padana, che sono tra i più inquinati anche su scala europea. Analizzando in trend storico del particolato dal 2018 al 2022 è possibile scoprire che tra i 27 stati membri dell’Unione, i territori del Nord Italia spiccano negativamente rispetto a tutti gli altri, con livelli simili solo a quelli rilevati in alcune regioni della Polonia (in primis Miasto Kraków, Katowicki, Tyski e Rybnicki). Ma c’è una differenza. I livelli della Pianura Padana sono fermi da tempo. Nella Polonia meridionale i valori sono elevati ma sembrano in calo. Con riduzioni che superano 20% nei cinque anni esaminati. Anche il confronto nella concentrazione media nazionale di particolato vede l’Italia (-0,5%) battuta dalla performance della Polonia (-23,4%)".
Riprende ancora Open come "Il Sole 24 Ore ha sapere che tra il 2018 e il 2022 lo smog risulta in crescita in 30 delle 58 città definite “inquinate” a causa di livelli di Pm 2,5 oltre i limiti standard. I picchi si registrano a Biella (dove la concentrazione media annua di Pm 2,5 è passata dai 9,9 µg/m3 del 2018 agli 11,6 dello scorso anno, +17,2%), Lecco (+14,8), Vicenza (+14,3%), Como (+14,2), Varese (+14%), Lucca (+12,9) e Pistoia (+12,7%). La concentrazione media sale anche nelle province venete di Treviso, Verona e Padova. Mentre cala a Milano, Brescia, Pavia, Cremona, Mantova e Lodi. La frequenza dei superamenti delle soglie di rischio è altrettanto indicativa. A Cremona e Lodi, su un totale di 295 settimane monitorate da gennaio 2018 ad agosto 2023, il 94,2% ha presentato valori superiori ai 10 microgrammi per metro cubo. Anche a Milano la soglia è stata superata nel 93,2% delle settimane (mentre ne1 38% delle settimane prese in esame sono stati superati i 25 microgrammi).Anche al Sud ci sono le province inquinate. Le più in pericolo sono Napoli, Caserta, Benevento, Taranto, Avellino, Lecce e Brindisi. Roma si trova al 41esimo posto della classifica con un aumento del 3,3% tra 2018 e 2022.
Open scrive poi che "Alla luce delle ricerche scientifiche che mostrano effetti sulla salute a livelli più bassi. La normativa italiana, regolata dal Dlgs 155/2010, consente ancora concentrazioni fino a 25 microgrammi l’anno. Tra 2016 e 2020 almeno 246.133 persone sono morte prematuramente in Italia a causa dell’inquinamento a livelli superiori rispetto a quelli indicati nelle linee guida. Negli ultimi cinque anni l’Italia registra un trend in crescita (+5,4%). In alcune province della Pianura padana (come Cremona, Milano e Padova) le morti premature da inquinamento sono state addirittura più di sette ogni mille abitanti".
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti