Palla in curva: Club Grigiorosso "Emiliano Mondonico" di Castelleone, una passione che dura da 42 stagioni
Mancano un paio di partite alla fine del campionato, oggi i grigiorossi saranno in campo a Roma contro la Lazio e la domenica successiva per chiudere allo Zini contro la Salernitana.
Partite che oramai non avranno più la facoltà di modificare la classifica, né tantomeno di cambiare il verdetto che per la Cremonese è sinonimo di retrocessione.
L’ultima partita in casa, sarà l’occasione per accomiatarsi dalla categoria e dai tifosi che, tra campionato e Coppa Italia, non hanno mai lasciato soli questi ragazzi nonostante i chilometri ed un calendario, inteso come date ed orari delle partite, a dir poco penalizzante.
La sconfitta allo ZIni contro il Bologna per 5-1, non è stata presa molto bene dai tifosi, che hanno accennato una protesta contro la dirigenza, che di fatto ha consegnato la Cremonese alla serie B, ben prima di quanto fosse auspicabile.
In questo senso, sebbene pare non ci siano rivoluzioni all’orizzonte, l’ultima allo ZIni, sarà l’occasione per tutti i tifosi che andranno allo stadio, di distribuire oneri ed onori, alle parti e non certo in egual misura.
Di certo invece è che già nelle prossime settimane la società dovrà dare risposte concrete rispetto alla volontà di puntare all’immediato ritorno in serie A, un progetto che passerà obbligatoriamente dalla conferma o meno di Davide Ballardini alla guida dei grigiorossi, oppure dopo la rescissione del contratto che il tecnico ravennate ha con il sodalizio grigiorosso fino all’anno prossimo e trovare un’altra soluzione. Una scelta che avrà un peso importante nell’economia della prossima stagione.
In questo periodo l’anno scorso, i soci del Club Grigiorosso Castelleone Emiliano Mondonico, festeggiavano la promozione in serie A, alla Pizzeria Don Felipe, sede del club, a Castelleone. Martedì scorso, come ogni anno dal 1981, il presidente Ivan Brazzoli ed i consiglieri hanno riaperto le porte del club per accogliere i quasi 300 soci che sono accorsi a ‘festeggiare’ un finale di stagione ben diverso, insieme ai giocatori della Cremonese Pickel, Tsadjout, Lochosvhili e Ciofani, che hanno avuto il loro bel da fare a firmare autografi ed a sottoporsi alle fotografie di rito.
La storia di questo club arriva da molto lontano, e non è dissimile da quella di molti altri che nacquero a cavallo degli anni 80/90, il periodo storico più fulgido della Cremonese. Basta guardare le vecchie foto dello Zini di quegli anni, per scorgere tantissimi striscioni appesi e divisi tra curva e distinti, a testimoniare un movimento che in quegli anni era la spina dorsale del tifo grigiorosso.
Quello di Castelleone è l’ultimo club della provincia di Cremona ad essere ancora in attività, ed il presidente Ivan Brazzoli ha voluto testimoniare con fierezza la passione e l’amore per i colori grigiorossi per i quasi 500 soci del sodalizio cremonese.
D: Quest’anno spegnete 42 candeline, un traguardo storico. Come è nato il club?
R: “E’ nato dall’idea di 4 super tifosi grigiorossi, ufficialmente il 14 maggio 1981 alla presenza dell’allora Mister Vincenzi e del Presidentissimo Domenico Luzzara. Erano i giorni del reclamo del Fano per l’asticella che non colpì il portiere Santucci. Furono giorni di trepidante attesa, alcuni consiglieri riuscirono perfino a contattare l’arbitro di quella partita, tale De Marchi di Novara, per conoscere in anticipo il suo referto, ma ovviamente l’arbitro si tricero’ nel mutismo assoluto. Dopo pochi giorni, il reclamo fu respinto e Cremo fu promossa in serie B. La fondazione del club portò fortuna: da allora, 15 anni consecutivi tra serie A e serie B, anni fantastici, un sogno che il Cav. Arvedi ci sta facendo rivivere.”
D: La denominazione originale era ‘Club grigiorosso Castelleone’ quando e perché lo avete intitolato all’indimenticato Emiliano Mondonico?
R: “Vero, dal giugno 2018 il nostro nome è cambiato perché abbiamo sentito il bisogno di onorare un grande giocatore prima e allenatore poi, della Cremo, ma soprattutto un amico da sempre del nostro club, che veniva spesso a trovarci nella nostra sede, per infinite discussioni e scambi di opinioni riguardo tutto ciò che è grigiorosso. Siamo così diventati Club Grigiorosso Castelleone Emiliano Mondonico”.
D: Come è cresciuto e come è cambiato negli anni il club?
R: “Il club ha annoverato nel corso degli anni, un sempre maggior seguito di tifosi che tra gli alti e bassi della Cremo, sono sempre stati fedeli ai colori grigiorossi. Abbiamo sofferto nelle stagioni buie delle retrocessioni, sofferto in quelle degli spareggi e gioito per le promozioni e le varie salvezze all’ultimo respiro. Sono stati anni sempre incerti e movimentati, ma siamo sempre stati presenti allo Zini ed in trasferta. Dal gruppo iniziale tanti amici purtroppo ci hanno lasciato, recentemente è anche mancato il nostro Presidente storico Manuel Dusi, ma tanti altri si sono aggiunti, anche tanti giovani”.
D: Al tempo erano numerosissimi i club presenti in provincia che raggruppavano i tifosi di paesi limitrofi. Che rapporto c’era tra club e con dirigenti e giocatori?
R: “Negli anni 70/80 in tantissimi paesi e paesini della provincia cremonese, i club grigiorossi nascevano come funghi. La passione per una squadra dai colori unici, che con continuita’ si affacciava ad un calcio non piu’ provinciale, ma di respiro nazionale, Ora dopo a 40 anni da quei mitici anni ‘80 , in provincia rimane di fatto solo un club, attivo e sempre presente: il club castelleone Emiliano Mondonico”.
D: Immagino saranno tantissimi gli aneddoti e le storie vissute da raccontare.
R: “Hai detto bene, le festa del primo compleanno nel 1982 abbiamo avuto come ospiti Gianluca Vialli ed altri calciatori. Nel 1983 con la trasferta di Varese con 3 pullman ed oltre 150 tifosi castelleonesi, il pareggio finale obbligò la Cremonese agli spareggi di Roma, trasferte altrettanto indimenticabili contro Como e Catania, con pullman traboccante di entusiasmo, ma solo all’andata visto purtroppo il risultato finale. Poi sicuramente l'indimenticabile trasferta nel 1993 a Londra nel mitico stadio di Wembley per la finale del Torneo Anglo-Italiano contro il Derby County 3-1. Una trasferta di 4 giorni con 28 soci al seguito. Ma anche le presenze assidue ai ritiri estivi, Tione, Spiazzo, Roncone ecc. Al tempo si riuscivano anche ad organizzare amichevoli con la prima squadra, incontri con il mister e i giocatori ed ultima, ma non per importanza, la tradizionale cena di fine anno che il club offre a tutti i soci iscritti ed alla quale partecipano i maggiori rappresentanti della stampa locale, dei media e anche la società stessa con una cospicua presenza di giocatori e dirigenti”.
D: In oltre 40 anni il calcio è cambiato ed anche il modo di viverlo da parte dei tifosi lo è. Come avete vissuto questo cambiamento?
R: “In un calcio che è per volontà di molti - dei loro interessi extra sportivi - sempre meno “pane e salame”, sempre piu’ mediatico, tecnologico, social, il nostro resta un avamposto di un modo diverso di vivere il rapporto con la squadra e con il tifo. Forse più datato, ma certo ancora coinvolgente, fatto di passione, di discussioni, di calore vissuti sulle tribune dello stadio Zini. Forse questo è il segreto della nostra longevità: l’aggregazione, lo spirito di condivisione e l’amicizia. Per darti un’idea il numero di tesserati nel 1981 era di 136, il picco l’abbiamo avuto nel 1984 con 541 iscritti, mentre dopo il flagello della pandemia che ci ha ridotto a 270 oggi possiamo contare su 488 iscritti, un bel numero di cui andiamo fieri”.
D: Dopo la grande festa per la promozione in serie A dello scorso campionato,vi siete trovati qualche giorno fa alla Pizzeria Don Felipe per la consueta cena sociale, alla presenza di alcuni giocatori grigiorossi. Che clima si respirava, visto che solo domenica è arrivato il verdetto definitivo con la retrocessione in serie B?
R: “Naturalmente avremmo preferito che si festeggiasse la salvezza, ma abbiamo accolto il capitano Daniel Ciofani, Lochosvhili, Tsadjout e Pickel con grande entusiasmo, per ringraziarli per averci regalato un campionato ricco di emozioni dopo 26 anni. Retrocedere è un dispiacere, ma non un disonore, la squadra si è battuta uscendo spesso dal campo a testa alta onorando la maglia, arrivando anche in semifinale di Coppa Italia. E' evidente che sono stati commessi errori per inesperienza o altre cause, ma la speranza di tutti i tifosi grigiorossi e' che da subito si lavori per fare in modo di ritornare il prima possibile in serie A.
Noi del Club grigiorosso di Castelleone, saremo come sempre al suo fianco, ovunque andrà, noi ci saremo, perché la fede non retrocede mai!”.
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