6 novembre 2025

Il direttore Jacobelli esalta il Modello Cremonese: “Big italiane prendete esempio”

Mai come quest’anno il calcio di provincia sta rubando la scena alle grandi del nostro campionato. A spiegarne le ragioni è Xavier Jacobelli, ex direttore di Tuttosport e Corriere dello Sport-Stadio.
Intervistato da Scommesse.it, Jacobelli ha analizzato i casi di Como, Bologna e Cremonese, soffermandosi su gestione lungimirante Ecco il suo pensiero sulla Cremo: “Fra le rivelazioni c’è anche la Cremonese di Nicola, Baschirotto e Vardy… E che rivelazione! Dal colpo a San Siro in casa Milan, il 23 agosto, ai 14 punti attuali che significano nono posto e netto anticipo sui tempi per raggiungere il traguardo prefissato dalla società lombarda, tornata in A dopo due anni: la salvezza. Davide Nicola è una garanzia assoluta: parlano di lui le imprese straordinarie firmate a Crotone, Genoa, Torino, Salernitana, Empoli, Cagliari. Baschirotto è il protagonista di un’altra splendida storia di calcio e sacrificio, passione ed entusiasmo. Ha visto il ventinovenne difensore veronese partire dai dilettanti del Nogara per arrivare in Serie A con il Lecce, divenirne capitano, salvarlo e poi tornare alla Cremonese che l’aveva tesserato quando aveva 18 anni, prima che l’Ercole di Isola della Scala iniziasse il personale Giro d’italia (Seregno, Forlì, Cuneo, Vigor Carpaneto, Viterbese, Ascoli, Lecce). E poi c’è Jamie Vardy, 200 gol in 500 partite con il Leicester, entrato nella leggenda grazie alla storica Premier vinta sotto la guida di Ranieri nel 2016. Il bomber inglese incarna l’umiltà che appartiene ai campioni veri e a Cremona è diventato subito un beniamino del popolo grigiorosso. Il cui punto di riferimento assoluto è il Cavaliere del Lavoro Giovanni Arvedi, 88 anni, fondatore della Finarvedi Spa, colosso della siderurgia, patrimonio netto 1,8 miliardi di dollari, dal 2007 proprietario dell’Unione Sportiva Cremonese e suo demiurgo. Nel 2019, Arvedi ha ottenuto dal Comune di Cremona il diritto di superficie per 99 anni
dello stadio intitolato a Giovanni Zini, portiere della Cremonese, bersagliere, caduto sul Carso durante la Prima Guerra Mondiale. Dopo Juve, Udinese, Frosinone,Sassuolo e Atalanta, la Cremonese è diventata così la sesta società italiana proprietaria dell’impianto in cui gioca la sua squadra. Che, è il caso di dirlo, appartiene decisamente a una società d’acciaio. Italinox. Le big italiane potrebbero prendere spunto…”


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