16 dicembre 2024

Ma non è che la Cremo si sia fermata alla finale playoff persa col Venezia? Se lo chiede pure Giorgio Barbieri…

Dove è finita la Cremonese? Una bella domanda alla quale sinceramente non so rispondere. Probabilmente si è fermata alla finale persa a Venezia lo scorso anno, forse non ha mai ricominciato davvero, certamente sta per essere risucchiata in un buco nero e profondo. La situazione è sotto gli occhi di tutti, un punto nelle ultime due partite, due vittorie nelle ultime sette. Rimane il quarto posto, in coabitazione con altre due squadre e con un paio che sono appena appena dietro. La Cremonese si è inceppata (come l'anno scorso) con la terzultima in classifica (la Reggiana vincente 2-0 allo Zini) e con il fanalino di coda Cittadella (0-0). Non è bastato il cambio e ricambio dell'allenatore per dare motivazioni ad una squadra che sembra sempre più attorcigliarsi su sè stessa. Non hanno pagato le scelte della società (Stroppa-Corini-Stroppa), non ha pagato un mercato che è rimasto purtroppo ambizioso solo sulla carta, non pagano i contorsionismi tattici di chi siede sulla panchina. Questa è una squadra che in serie B ci può stare, ma che non può pensare ad altri obiettivi se non al mantenimento della categoria. E' vero che il cammino è ancora lungo, che i playoff sono alla portata di mano. Ma al momento è giusto restare con i piedi a terra, giocando come oggi a Cittadella il cammino diventa sempre più complicato. Si diceva che andavano sfruttate le quattro gare con le  squadre più in crisi. Invece si è vinto fra mille difficoltà con il Frosinone allo Zini, ci si è illusi con il 4-0 di Bolzano, poi si è perso in casa con la Reggiana e pareggiato a Cittadella. I dodici punti preventivati sono rimasti 7. Alla vigilia di una gara comunque difficile contro la Samp, di una trasferta durissima a Cesena e del derby di mezzogiorno con il Brescia. C'è il rischio che anche la decisione di abbassare con la Samp il biglietto a 5 euro nei Distinti non funzioni. Oggi a Cittadella i tifosi grigiorossi erano poco più di 200, un anno fa di venerdì sera al Tombolato erano quasi il doppio. 
In campo si è vista una squadra svuotata mentalmente, senza capacità di reazione, molle e incapace di esprimere gioco. Diciamoci la verità, una partita di una noia mortale. La Cremonese doveva aggredire dal primo minuto e invece ha cercato di tenere bassi i ritmi. Contro una squadra che aveva incassato 12 gol nelle ultime quattro gare. Certo, non sono mancate le occasioni per segnare ma alla fine ha sempre ragione chi la mette dentro e non chi esalta il portiere avversario. Di gioco se n'è visto poco, con Vazquez ancora sottotono è mancata la fantasia. I due laterali (Zanimacchia e Quagliata) non hanno messo un cross decente in area, De Luca ha lottato ma come sempre la formazione di Stroppa ad una sola punta fatica a funzionare. In area con la palla al piede non ci si va mai, buttando via in questo modo anche l'occasione di farsi fischiare qualche calcio di rigore a favore. Insomma una grande delusione. Ma temo che da qui a maggio dovremo farci l'abitudine”.

Così postò via social il giornalista e scrittore (comprate il suo libro “La mia Cremona”… merita) Giorgio Barbieri


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