"A seguito della seduta di ieri in Commissione Cultura e Cittadinanza riunitasi per discutere sulla mozione presentata dal consigliere Rosita Viola e avente ad oggetto il riconoscimento della cittadinanza onoraria (poi modificata in cittadinanza civica) a favore dei minori figli di immigrati stranieri residenti in Italia, ritengo doveroso fare alcune precisazioni" ha scritto Andrea Carassai, Capogruppo di Forza Italia a Cremona in un comunicato, nel quale ha ripreso la mozione del consigliere Rosita Viola.
Forza Italia è da tempo aperta al confronto sul delicato tema del riconoscimento della cittadinanza italiana agli immigrati, aggiornando la legge del '92, purché ciò avvenga nelle sedi opportune e lontano da logiche propagandistiche. È stata presentata in Parlamento, infatti, una proposta di legge che, se approvata, permetterà agli stranieri nati in Italia o arrivati entro il quinto anno di età e che risiedono ininterrottamente per dieci anni e che completano con profitto il ciclo scolastico obbligatorio (5 anni di elementari, 3 di medie e 2 di superiori) di ottenere la cittadinanza italiana a 16 anni.
Regole certe, non permissiviste e che si basano su reciproci impegno e diritti. Acquisire la cittadinanza italiana significa capire e riconoscere, oltre alla nostra lingua, anche la nostra cultura, la nostra storia, ovvero gli ideali per cui hanno combattuto i nostri padri. La cittadinanza italiana non è un semplice pezzo di carta o un attestato da incominciare. Essere cittadino italiano deve essere frutto di un percorso personale che si conclude con una richiesta che deve essere consapevole, non l'esito di un automatismo. Gli esiti funesti di politiche dettate da derive ideologiche sono ben visibili in molte capitali europee, nelle quali il processo di integrazione è miseramente fallito.
La discussione sul tema ha una sede naturale: il Parlamento italiano, non il Consiglio Comunale di Cremona che non ha alcuna competenza in merito. La mozione del consigliere Viola, peraltro ancora senza un testo definitivo che ne delinei i contorni, prevedrebbe il riconoscimento di una cittadinanza "civica" (titolo non previsto dal quadro legislativo nazionale) a minori stranieri residenti, e nati da genitori stranieri regolarmente soggiornanti che abbiano assolto all'obbligo scolastico. Tale proposta, oltre a non avere alcun valore giuridico, è dettata sola da connotati ideologici poco attinenti alla realtà.
Crediamo inoltre che trattare con superficialità un tema così rilevante, sia ultimamente irrispettoso nei confronti dei tanti giovani che desiderano sinceramente di integrarsi e divenire cittadini italiani. Per questo abbiamo espresso il nostro orientamento contrario e lo faremo anche in futuro qualora tale iniziativa venisse riproposta. Ci sono invece molte attività che il Comune di Cremona può mettere in campo, incominciando, ad esempio, a confrontarsi con i tassi di dispersione scolastica molto elevati tra i giovani stranieri. Confrontiamoci su quali azioni e misure adottare per contrastare questo fenomeno, coinvolgendo le agenzie educative presenti sul territorio.
Se la maggioranza abbandonerà la strada della propaganda, ci troverà disponibili ad un confronto leale e concreto".
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