25 luglio 2025

L'opera tradizionale cinese ritorna a Cremona e Casalmaggiore nelle serate del 5 e del 6 agosto

Martedì 5 agosto, alle ore 21:00, nel Cortile Federico II, a Cremona, e mercoledì 6 agosto, alle ore 21:00, presso l’Auditorium Manenti (Chiesa di San Bernardino), a Crema, la Jiangsu Kunshan Contemporary Kunqu Opera Theatre sarà protagonista con “The Romance of the Western Chamber”, uno dei capolavori assoluti del teatro classico cinese.

Sull’onda del grande entusiasmo suscitato a metà luglio dagli spettacoli della Guangxi Zhuang Autonomous Region Multi-Ethnic Opera Ensemble, che hanno portato in scena la toccante opera Peach-Blossom Face  a Casalmaggiore e Cremona, il Cremona Summer Festival 2025 prosegue il suo percorso dedicato al teatro cinese con due nuovi appuntamenti imperdibili, nell’ambito degli scambi culturali tra Italia e Cina.

Tutti gli eventi sono ad ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti

L’inserimento dell’Opera Tradizionale Cinese nel Cremona Summer Festival 2025 è il frutto della collaborazione con l’International Culture Cooperation con sede a Vienna, il Centro per lo sviluppo artistico del Ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica Popolare Cinese, il Fondo Nazionale per le Arti della Cina e la Società di ricerca sull’opera cinese.

Il Festival, promosso dalla Camera di Commercio di Cremona-Mantova-Pavia con il supporto dei Comuni di Cremona, Crema e Casalmaggiore, ha assunto negli anni una vocazione internazionale e interculturale. Oltre 2.000 tra studenti, insegnanti e famiglie partecipano ogni estate alle attività di formazione, concerti e scambi artistici, trasformando il territorio in un punto di riferimento globale per la musica e lo spettacolo.

L’iniziativa si inserisce nel più ampio progetto di dialogo tra culture che caratterizza il Cremona Summer Festival, e rappresenta un’occasione unica per il pubblico italiano di avvicinarsi all’eleganza formale, alla musica raffinata e alla poesia visiva di una delle tradizioni sceniche più antiche e influenti del mondo; il Cremona Summer Festival 2025 è promosso dalla Camera di Commercio di Cremona-Mantova-Pavia nell’ambito del progetto “Masterclass”, con il supporto dei Comuni di Cremona, Crema e Casalmaggiore e la collaborazione della Scuola Internazionale di Liuteria, della Fondazione Museo del Violino, del Touring Club - Sezione di Cremona, della Strada del Gusto Cremonese delle Botteghe del Centro, del Distretto Urbano del Commercio, di Confartigianato, dell’Associazione Filodrammatica Cremonese, del Consorzio Liutai “Antonio Stradivari” Cremona, della Cremona International Music Academy, del Casalmaggiore International Music Festival, del Festival delle Orchestre Giovanili di Firenze, e di BeMyMusic Cremona.

Per il programma completo e aggiornamenti: www.cremonamusicfestival.it 

Un capolavoro del teatro cinese: The Romance of the Western Chamber 

(Introduzione all’opera di Pierluigi Bellini)

Tra le opere più celebri della letteratura cinese, lo Xixiang Ji (西廂記) è un testo che ha attraversato i secoli mantenendo intatto il suo fascino presso generazioni di lettori, spettatori e artisti. Composto durante la dinastia Yuan (1271–1368) dal drammaturgo Wang Shifu (王實甫), esso rappresenta una pietra miliare nella storia del teatro cinese. La trama amorosa tra il giovane studioso Zhang Sheng e la nobile Cui Yingying si sviluppa attraverso ostacoli sociali, convenzioni morali e un costante conflitto tra passione individuale e doveri familiari. 

Tuttavia, le radici di questa storia affondano in un passato ben più remoto, e il racconto ha conosciuto numerose versioni, adattamenti e rivisitazioni. 

L’origine della vicenda può essere ricondotta al racconto intitolato Yingying Zhuan (鶯 鶯傳), scritto da Yuan Zhen (元稹) nel IX secolo, durante la dinastia Tang. Quest'opera  breve in prosa narra l’amore tra un giovane studioso e una fanciulla nobile che lo accoglie nella propria dimora durante un viaggio. In questa versione, l’amore è descritto come intenso ma destinato a dissolversi: la relazione termina quando il protagonista, una volta ottenuto il successo agli esami imperiali, abbandona per sempre la ragazza. 

Nel XIII secolo, Wang Shifu trasformò la vicenda di Yingying in un'opera teatrale nello stile zaju (雜劇), una forma drammatica tipica della dinastia Yuan. Il suo Xixiang Ji introduce una novità significativa: la storia non termina più con l’abbandono, ma con l’unione dei due amanti. Si tratta di una scelta narrativa innovativa in un contesto letterario tradizionalmente improntato al moralismo confuciano e al rispetto delle gerarchie sociali. 

Wang Shifu arricchisce notevolmente il personaggio di Yingying, conferendole intelligenza, determinazione, sensualità e profondità psicologica. Inoltre, il conflitto tra amore romantico e norme sociali diventa il fulcro tematico dell’opera. 

Nel corso dei secoli, la storia di Zhang e Yingying è diventata fonte d’ispirazione per numerosi romanzi d’amore, divenendo un vero e proprio emblema del sentimento capace di superare i vincoli sociali. L’opera è stata ed è tuttora frequentemente rappresentata durante celebrazioni locali, nei templi e nei teatri itineranti. 

Negli ambienti moralisti di stampo confuciano, lo Xixiang Ji fu accusato di promuovere idee pericolose, quali l’amore indipendente dalla volontà genitoriale, il desiderio femminile apertamente espresso e una visione dell’eros non mediata dalle norme familiari. Ciononostante, l’opera ha continuato a godere di una straordinaria popolarità, diventando, insieme a Il padiglione delle peonie (牡丹亭, Mǔdān tíng) di Tang Xianzu (湯顯祖), uno dei testi prediletti dal pubblico colto femminile dell’epoca imperiale. 

In epoca contemporanea, l’opera è spesso letta come un esempio precoce di espressione proto-femminista, in cui la donna è rappresentata come soggetto desiderante e attivo, capace di autodeterminarsi. Yingying non è una figura passiva, ma esprime chiaramente il proprio volere, agendo in autonomia. Al contempo, lo Xixiang Ji è anche interpretato come una critica sociale implicita, in quanto mette in discussione la legittimità dei matrimoni combinati e l’autorità parentale. 

Originata da un racconto morale centrato sull’abbandono amoroso, l’opera si è trasformata, nella versione teatrale di Wang Shifu, in una celebrazione della passione e dell’autonomia individuale. L’autore sovverte l’esito tragico della fonte Tang, offrendo una visione ottimistica dell’amore e della libertà personale. 

Ancora oggi, lo Xixiang Ji rimane una delle più alte espressioni della letteratura e del teatro cinese. È una pietra miliare che testimonia la ricchezza e la profondità dell’immaginario amoroso della cultura cinese, capace di rinnovarsi attraverso i secoli senza perdere la propria forza evocativa. 

L’Opera Kunqu: eleganza, poesia e riconoscimento UNESCO

La rappresentazione sarà messa in scena nello stile della Kunqu, una delle forme più antiche e raffinate del teatro cinese, nata a Kunshan, nella provincia di Jiangsu, da cui proviene la compagnia ospite.

Celebre per le sue melodie aggraziate, i movimenti del corpo eleganti e i testi poetici, l’Opera Kunqu richiede anni di formazione e incarna una sintesi perfetta tra musica, danza, recitazione e poesia. Proprio per la sua altissima qualità artistica e il suo valore storico, nel 2001 è stata riconosciuta dall’UNESCO come Capolavoro del Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità, prima forma di opera cinese a ricevere tale onorificenza.


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