15 gennaio 2022

"Dalla Cremona-Mantova un danno alla collettività per 7 miliardi e mezzo di euro": dura presa di posizione di associazioni e comitati

"Il danno che verrebbe provocato alla collettività dalla cementificazione prodotta dall'autostrada Cremona-Mantova, con una stima del consumo di suolo anche degli annessi poli logistici, commerciali e industriali ammonterebbe a circa 7,5 miliardi di euro. Se a questo aggiungiamo anche il tratto lombardo del possibile completamento del Ti-Bre autostradale, questa cifra ammonterebbe a complessivi 13,7 miliardi di euro".

Questa la stima effettuata dai comitati ambientalisti di Cremona, che con una nota tornano sul progetto per la contestata infrastruttura. La nota è siglata da tutte le associazioni locali: Coordinamento Comitati No autostrade Cr-Mn e Ti-Bre, Legambiente, WWF, Italia Nostra Cremona, Italia Nostra Mantova, Arci Bassa, Fiab Lombardia, Slow Food Cremonese, Salviamo il Paesaggio Cremonese Casalasco, Noi Ambiente e Salute, Crea Futuro per le Energie Rinnovabili, Forum delle idee, Gruppo Ecologico “El Muroon” Pro Natura, Stati Generali Clima Ambiente e Salute della Provincia di Cremona.

"Sottostimare i costi e gonfiare i flussi di traffico atteso - spiegano le associazioni -, è stato per decenni lo stratagemma fallimentare attraverso il quale governi e pubblica amministrazione hanno delegato ai privati la realizzazione delle grandi opere inutili, accollandosene però i maggiori costi, i rischi e le garanzie. A questo sistema, che va sotto il mitico nome di Project financing, non si è sottratto il progetto dell’autostrada regionale Cremona-Mantova, che dopo essere stato bocciato più volte da chiunque ne avesse verificato la sostenibilità economico-finanziaria, ora, così pare, verrà acquistato da Regione Lombardia alla modica cifra di 25 milioni di euro, previa risoluzione consensuale, secondo noi illegittima, della relativa convenzione di concessione".

Proseguono le associazioni: "Salutiamo con favore il fatto che la regione abbia deciso di ritornare pienamente titolare, non solo da un punto di vista programmatorio, delle sorti di questo progetto. Temiamo tuttavia che la giunta regionale nutra ancora serie velleità in ordine alla sua possibile realizzazione con un’altra architettura societaria. Prova ne è, che per giustificare l’acquisto del progetto definitivo redatto dalla (ex) concessionaria Stradivaria spa, si è avvalsa di uno studio che lei stessa ha commissionato, e pagato, al Politecnico di Milano per misurarne l’impatto socio- economico sul territorio attraversato. Questo studio, oltre che a valorizzare il risparmio di tempo nel collegamento tra le due città, stimato tra i 38 e 39 minuti per i veicoli pesanti, promette un mirabolante impatto positivo sul PIL regionale, che lieviterebbe di ben 7,6 MLD di euro, alla data però, pressoché imminente, del 2070".

Oltre a richiamare l’attenzione sul fatto che questo studio, "non essendo stato prodotto da un ente terzo e indipendente, ha un valore pari quasi allo zero, ci permettiamo di avanzare alcune considerazioni sulle sue presunte conclusioni - proseguono le associazioni ambientaliste -. Dall’ultimo rapporto di ISPRA sul consumo di suolo, apprendiamo che il costo medio, sotto il profilo ecosistemico ed economico, per ciascun ettaro di suolo impermeabilizzato è di circa 100 mila euro/anno. Abbiamo così provato a calcolare il danno che verrebbe provocato alla collettività dalla cementificazione prodotta dal progetto autostradale della Cr-Mn, con una stima del consumo di suolo anche degli annessi poli logistici, commerciali e industriali. Con lo stesso orizzonte temporale (2070) utilizzato nello studio sopracitato, questo danno irreparabile ammonterebbe a circa 7,5 MLD di euro. Se a questo aggiungiamo anche il tratto lombardo del possibile completamento del Ti-Bre autostradale, questa cifra ammonterebbe a complessivi 13,7 MLD di euro".

Concludono le associazioni: "L’Unione Europea ha calcolato che il costo annuo non coperto, e quindi a carico dei contribuenti, (inquinamento, incidenti, danni alla salute e all’ambiente) dal trasporto delle merci è pari a circa il 5% del PIL. Per il nostro paese questo significa un costo di circa 80 MLD di euro, di cui ben 13,4 MLD a carico degli ignari contribuenti lombardi. Ribadiamo, allora, una domanda che da tempo rivolgiamo a tutti i fautori di quest’opera: per l’interesse di chi ci si ostina a sostenere un progetto inutile, devastante e insostenibile? No all’autostrada Cr-Mn! Sì alla riqualificazione della SS10!".


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commenti


michele de crecchio

15 gennaio 2022 20:11

A mio parere i danni economici prodotti dalla eventuale realizzazione della bizzarra autostrada CR-MN sono ancora largamente sottostimati. Bisognerebbe infatti aggiungere tutti i maggiori costi che, in un futuro neppure troppo lontano, graveranno certamente sul nostro territorio quando qualsiasi nuova infrastruttura che si dovesse realizzare (una strada locale, un canale di irrigazione o di colo, un sottopasso/sovrappasso necessario per garantire il passaggio di animali ecc, ecc,) determinerà certamente maggiori costi di quelli che attualmente si dovrebbero affrontare ancora in assenza della tremenda "spaccatura" longitudinale che l'autostrada produrrà nel nostro territorio.