9 ottobre 2024

"Garibaldi, un monumento che cammina", il volume di Alvaro Ferlenghi presentato sabato 12 davanti al monumento in stazione

La casa editrice Cremonabooks in collaborazione con il Gruppo Storico di Montichiari, il Dopolavoro Ferroviario e alla presenza dell’Assessore alla Cultura Rodolfo Bona presenterà il volume "GIUSEPPE GARIBALDI, un monumento che cammina" di Alvaro Mario Ferlenghi.

L'evento si terrà sabato 12 ottobre alle ore 17:00 nei giardini antistanti la stazione ferroviaria, dove è collocato il monumento dedicato a Giuseppe Garibaldi e a seguire nella sala d’aspetto.

L’incontro sarà un'occasione per immergersi nella storia e nei misteri legati al monumento cremonese dedicato a uno dei protagonisti del Risorgimento.

Il racconto di Ferlenghi, grazie a un'inchiesta storica approfondita, ha riportato alla luce antichi documenti, svelando gli intricati spostamenti che il monumento ha subito nel corso del tempo. La statua si sposta e si trasforma, proprio come il grande patriota Giuseppe Garibaldi.

"Ecco: la storia, frutto di un'accurata ricerca archivistica, come racconta l’autore, parte dalla morte di Garibaldi e dalla decisione a Cremona, come in quasi tutte le città italiane, di dedicargli un monumento. Con l'antefatto delle visite in città del 1862 e, per un solo giorno, nel 1867. Visite che testimoniano l'enorme affetto popolare di cui godeva, che colpisce il lettore delle cronache di allora." Così si legge nella prefazione scritta da Gian Carlo Corada.

Nella postfazione, Claudio Pedrazzini conclude: "Questo libro del mio amico Alvaro Mario Ferlenghi ci parla di un argomento sconosciuto forse anche a molti Cremonesi: le peripezie di un monumento dell'Eroe costantemente in viaggio. Sì, avete capito perfettamente: è il monumento sempre in viaggio, non l'Eroe, in questo caso. Si tratta di un lavoro che, in un certo senso, è unico; lo studio, molto approfondito su documenti archivistici, di una serie di spostamenti del monumento a Garibaldi dal centro della città al piazzale della stazione ferroviaria e da lì altri e continui spostamenti per trovare la posizione migliore ... raccontata così, la faccenda parrebbe una pochade di non eccelso gusto francese; leggendo il libro si ha una piacevole sensazione di nuovo, di fresco, oserei scrivere di fragrante".

La presenza del Gruppo Storico di Montichiari che contribuisce, da oltre vent’anni, alla divulgazione di grandi avvenimenti storici, attraverso rievocazioni che vanno dal periodo Napoleonico a quello Risorgimentale, vuole essere un omaggio al grande condottiero e al suo dimenticato monumento.


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commenti


Michele de Crecchio

9 ottobre 2024 22:59

Non pochi anni orsono comparve anche a Cremona, forse solo nella vetrina della libreria Turris, gestita dal compianto Giancarlo Spotti e posta in angolo tra corso Garibaldi e via Bertesi, un voluminoso catalogo che, diligentemente, riproduceva, credo quasi tutti, i numerosi monumenti a Garibaldi sparsi ogni dove lungo lo stivale. Naturalmente anche il monumento cremonese vi faceva la sua bella, anche se retorica, figura. Autrice del lavoro era Giovanna Massobrio, consorte dell'architetto Paolo Portoghesi, allora credo arrivato al massimo della sua fama, sia come storico dell'arte che come fortunato divulgatore italiano del contestato "post-moderno" in architettura.
Tale volume vantava una prefazione scritta nientemeno che da Bettino Craxi (allora al massimo della sua fortuna politica) del quale era peraltro ben nota la particolare attenzione per la memoria di Garibaldi, dei cimeli del quale era anche un appassionato collezionista.
Forse anche a causa del significativo prezzo al quale l'opera veniva venduta, il volume non credo abbia goduto di un particolare successo di pubblico, nemmeno a Cremona, città che, se non ricordo male, aveva, a suo tempo, tra le città lombarde, subito dopo Milano, fornito il maggior numero di volontari per la "spedizione dei mille"! In non poche delle prestigiose abitazioni di illustri famiglie cremonesi mi è infatti capitato di visionare, ben conservate, sia lettere autografe, che lapidi commemorative di quello che fu definito "l'eroe dei due mondi". Imponente (in qualche caso persino al limite del feticismo!) è anche la raccolta di cimeli garibaldini custodita nel nostro Museo Civico.