26 settembre 2022

“I sette pilastri dell’arte di oggi” di Flavio Caroli alla Biblioteca Statale di Cremona

Giovedì 29 settembre, alle ore 18.00, il Professor Flavio Caroli, tra i più noti, stimati critici e storici dell’arte italiana, oltre alla sua fama mediatica, ha fatto innamorare molti italiani delle grandi opere del passato, farà tappa a Cremona continuando il tour di presentazione del suo libro “I sette pilastri dell’arte di oggi. Da Pollock alle bufere del nuovo millennio” (Mondadori 2021).

Non si può capire l’arte d’oggi se non se ne conoscono almeno le fondamenta. Del mio tempo mi interessa tutto. E se poi si tratta di arte, di creatività e di bellezza, semplicemente mi perdo.” Sottolinea Caroli.

“I sette pilastri dell’arte di oggi” è un testo che cattura. Ideato come un colloquio tra un’esploratrice ed un professore, ci prende per mano e con la straordinarietà di ricordi personali, aneddoti ed interpretazioni poetiche, supportati ed accompagnati dalla forza delle immagini dei capolavori degli ultimi settant’anni, conduce il lettore in un viaggio alla scoperta di un meraviglioso mondo in cui l’osservatore analizza la realtà con la lente dell’esteta.

L’articolazione del libro colpisce per la raffinata composizione e riflessione su fatti che l’autore stesso ha vissuto in prima persona, alcuni dei quali avvenuti con la spontaneità dell’essenza degli esordi. Caroli identifica sette rivoluzioni maturate a partire dalla Seconda Guerra Mondiale.

“I sette pilastri dell’arte di oggi” rappresentano un prezioso viatico per leggere la contemporaneità con gli occhi dell’estetica. Un volume che trasporta i lettori all’origine dei tanti linguaggi dell’arte contemporanea.

«Del mio tempo mi interessa tutto. E se poi si tratta di arte, di creatività e di bellezza, semplicemente mi perdo.» Flavio Caroli, tra i più noti e stimati critici e storici dell’arte italiani, ci ha fatto innamorare delle grandi opere del passato. All’origine dei tanti linguaggi dell’arte contemporanea, Caroli identifica sette rivoluzioni maturate a partire dagli anni della Seconda guerra mondiale. L’avventura non può che cominciare con l’Action Painting e le tele di Jackson Pollock – accanto a lui, il francese Jean Fautrier, fondatore dell’Informale al di qua dell’Atlantico –, per proseguire con la Pop Art in un «mondo che sfugge in ogni modo dai confini dell’arte visiva tradizionale». Mentre poi fotografia e pittura figurativa, due linguaggi in combattimento tra loro da più di un secolo e mezzo, s’impongono attraverso gli scatti di Irving Penn e di Ugo Mulas, e i quadri di Francis Bacon e Lucian Freud: tutto è già pronto per le rivoluzioni successive. L’Arte Ambientale, il Minimalismo, l’Arte Concettuale, l’Arte Povera, la Body Art, l’autolesionismo nella Londra negli anni Settanta, la pioniera Marina Abramović, l’Arte Astratta, Anish Kapoor, «ponte mirabile fra arte d’Oriente e arte d’Occidente», fino agli «antimanieristici» anni Ottanta – che sempre, nei diversi secoli, più che chiudere il proprio tempo anticipano il secolo che sta per cominciare –, con protagonisti, tra gli altri, Jean-Michel Basquiat e Keith Haring. Caroli racconta la formazione e l’evoluzione di questi fondamentali snodi artistici, ne segnala le derivazioni, le eredità maturate e le proiezioni nel futuro. Tra ricordi personali, aneddoti e interpretazioni poetiche, accompagnati dalle immagini dei capolavori degli ultimi settant’anni, I sette pilastri dell’arte di oggi è un prezioso viatico per leggere la nostra contemporaneità con gli occhi dell’estetica.

Impossibile parlare di Flavio Caroli senza sottolineare l’amore e la passione che nutre per il territorio cremonese. Un affetto speciale sancito dagli studi su Sofonisba Anguissola e di conseguenza al legame con il Casato Ponzoni.  Tra le più antiche nobiltà feudali di Cremona, in epoca comunale, tra i protagonisti della storia patria, antenati degli Ala Ponzone a cui è, infatti, dedicato il Museo Civico Ala Ponzone.

Caroli ha anche, più volte, evidenziato il suo grande amore per Castelponzone, antico borgo senza mura, tanto da averlo proposto come “Borgo più bello d’Italia”. Non solo. Negli anni 70’ ha acquistato una dimora di campagna nella vicina Caruberto, il perché è presto detto. L’abitazione un tempo apparteneva a Roberto Ponzoni, nonno di Sofonisba Anguissola. È interessante evidenziare come molti componenti della famiglia Ponzoni fossero amanti della cultura, in ogni forma. Un Casato segnato da intrecci storici. Nel 1697 muore il conte Pietro Martire Ponzoni senza lasciare figli eredi. Con lui si estingue la successione maschile Ponzoni ma il borgo di Castelponzone resta in famiglia alla contessa Beatrice Ponzoni, nipote di Pietro Martire. La Contessa sposò, in seguito, il marchese Giovanni Francesco Ala di Cremona ed ebbe così inizio il casato dei marchesi Ala Conte Ponzone. Nel 1842 muore Giuseppe Sigismondo Ala Ponzone, ultimo discendente maschio che, nel 1842 con un lascito testamentario, lasciò a Ferdinando d’Asburgo, Imperatore d’Austria e Re del Lombardo-Veneto, le sue ricche collezioni “a profitto degli studiosi cremonesi”. Subentrato in seguito il Comune di Cremona quale erede delle sostanze del marchese, si giunse all’inaugurazione delle sale espositive in Palazzo Ala Ponzone nel 1888.

Forse, come scriveva Paplo Picasso, “l’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni.”

La presentazione si terrà presso la Sala Conferenze “Virginia Carini Dainotti”  e per l’occasione la Biblioteca Civica in Via Ugolani Dati 4, in Cremona, rimarrà aperta fino alle ore 21.00.

Il numero dei posti è limitato, si consiglia di prenotare tramite piattaforma www.biblio.prenotatime.it (evento gratuito)

 

 

Beatrice Ponzoni


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