Un quadro, un viaggio e un’amicizia: il Maestro Victor De Renzi dall'America in visita nei luoghi verdiani per chiedere un futuro alla Villa
Qualcosa si è mosso ma tanto resta ancora da fare. Soprattutto resta la domanda principale: a quando la riapertura e chi se ne occuperà? Come? Il riferimento è chiaramente alla Villa Verdi di Sant’Agata, la cui prolungata chiusura è un duro colpo al sistema turistico e culturale delle terre del Po, dell’una e dell’altra riva. Un luogo che è fondamentale per poter di nuovo dare ossigeno ai flussi turistici nelle terre del Po; fondamentale per l’Emilia come per la Lombardia. In futuro, ad esempio, si potrebbero prevedere pacchetti, collegamenti, eventi capaci di collegare la figura del maestro Giuseppe Verdi con quelle di Amilcare Ponchielli, Claudio Monteverdi e Antonio Stradivari: in questo senso Cremona (città alla quale il Cigno era legato e che frequentava abitualmente soprattutto per motivi di affari) potrebbe e dovrebbe entrare più marcatamente nei progetti di promozione culturale emiliano-lombardi ed il Grande fiume potrebbe essere non solo motivo e occasione di unione ma potrebbe anche fornire quello straordinario teatro naturale in grado di ospitare rassegne, concerti, rappresentazioni e, perché no, anche itinerari “musical-sentimentali” in barca. Idee e proposte, per ora, al momento di fatto irrealizzabili (o quasi) perché il luogo principale è chiuso e sul suo futuro esistono tanti, troppi punti interrogativi. Intanto, comunque, qualcosa si è mosso ed è giusto vedere anche il “bicchiere mezzo pieno”.
Sono stati realizzati i lavori necessari per evitare ulteriori infiltrazioni d’acqua (la Soprintendenza, giusto ricordarlo, ha stanziato 370mila euro); è stata realizzata la nuova recinzione per evitare incursioni non autorizzate e c’è stata la recente visita dei ministri Alessandro Giuli e Tommaso Foti. Tra gli interventi che mancano all’appello la sistemazione del giardino storico, al quale il maestro Verdi era molto legato, mentre ad una ditta di Reggio Emilia è stato affidato l’incarico di effettuare rilievi di carattere tecnologico al fine di individuare anche nuovi lavori di cui l’immobile può avere bisogno.
A giorni è attesa anche la riapertura dello storico ponte Pezzino, chiuso dal 2019, strategico per migliorare i collegamenti tra i luoghi verdiani. Intanto sono numerosi gli appelli che si moltiplicano per il futuro e per la salvaguardia della villa. Ultimo in ordine cronologico quello del maestro Victor De Renzi, Direttore d’orchestra e Direttore artistico della Sarasota Opera in Florida, che ad oggi ha l’invidiabile primato di essere il solo direttore d’orchestra ad aver alzato la sua bacchetta per rappresentare tutte le opere del maestro Giuseppe Verdi. Nei mesi scorsi De Renzi aveva ricevuto in dono una graditissima sorpresa: un quadro realizzato con la tecnica del pirografo dall’artista bussetano Luca Bonatti. Un quadro con rappresentato Giuseppe Verdi, che ha profondamente colpito il celebre direttore d’orchestra, che non si è solo limitato ad inviare il suo personale ringraziamento a Bonatti ma, qualche giorno fa, gli ha riservato una straordinaria sorpresa a dimostrazione del fatto che, a volte, i sogni si avverano. Infatti, direttamente dalla Florida, il maestro De Renzi è arrivato, in carne ed ossa a Busseto, Accolto e accompagnato dai familiari di Angiolo Carrara Verdi, ha personalmente visitato il laboratorio di Luca Bonatti complimentandosi per la qualità delle sue opere e suggellando, con lui, quella che è ormai diventata una vera e propria amicizia. Nella stessa occasione il maestro De Renzi ha anche visitato, con la sua famiglia, la biblioteca di Busseto della Fondazione Cariparma e non ha mancato, anche se purtroppo solo da fuori, di fare una fugace tappa davanti alla villa.
“Nell’ottobre 1963 quando per la prima volta mi interessai all’opera lirica e a Verdi – ha detto il maestro – comprai una rivista che riportava delle foto in bianco e nero di Villa verdi. Compresi quanta della musica di Verdi che amavo fosse legata a quel posto speciale e quanto la villa facesse parte del suo contesto. Visitare e vedere quei posti diventò una fissazione, un mezzo per conoscere meglio Verdi, la sua musica e il suo tempo.
Diversamente dalla casa natale di Mozart o dal luogo dove Beethoven aveva composto la sua musica a Vienna e dove vissero tutta la loro vita, questo ‘museo’ era davvero una casa, non solo per Verdi ma anche per la sua famiglia Nel corso degli anni ho conosciuto molte persone che, come me, hanno visitato la Villa e altri luoghi legati al maestro. Tutti noi, non solo abbiamo amato sempre di più la sua musica, ma il maestro e la sua Villa hanno confermato e rafforzato il nostro amore per l’Italia. Sebbene molte persone sono state determinanti per la formazione dell’Italia, è stata la musica di Verdi a unire gli italiani. La stessa musica che attrae le persone di tutto il mondo verso la cultura italiana oggi. Dobbiamo preservare la Villa per i futuri amanti di Verdi – ha concluso il maestro De Renzi – la Villa non è solo una parte del Maestro, come il Maestro è una parte della Villa, ma fa parte della storia del Paese. Quello che l’Italia era e cosa sarà. La Villa deve essere restaurata come Verdi l’aveva creata e come il Maestro si sarebbe aspettato continuasse ad essere dopo di lui”. Un appello importante, chiaro e forte: che sia di buon auspicio per il futuro di questo straordinario, prezioso bene.
Eremita del Po
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