28 luglio 2025

Ventidue nuovi laureati nel campus di Cremona: la Facoltà che forma il futuro dell'agroalimentare e dell'ambiente

Ventidue nuovi laureati della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali, nel campus di Santa Monica. Sono i volti, le storie, i sacrifici e le gioie di chi ha scelto Cremona per forgiare il proprio avvenire in quel luogo che l’esercito di Napoleone trasformò in caserma, e che ora è fucina di futuro. 

In occasione dell’ultima sessione di lauree prima della pausa estiva, abbiamo chiesto a Pier Sandro Cocconcelli, preside della Facoltà da novembre 2024, quali sono i motivi per cui oggi vale davvero la pena prendere in considerazione di frequentare le aule, i laboratori di eccellenza e le strutture sperimentali della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali nel campus cremonese.

«Il primo tratto distintivo è l’offerta formativa di eccellenza, valorizzata tra l’altro da importanti agevolazioni economiche grazie al sostegno della Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi: le studentesse e gli studenti più meritevoli possono beneficiare di esoneri fino a 5.000 euro sulle tasse universitarie, in base ai voti conseguiti alla maturità o alla laurea triennale. Un importante ed esclusivo supporto economico finalizzato a consentire alle nuove generazioni di studiare in un contesto prestigioso ed eccellente» spiega il professor Cocconcelli. L’iniziativa è rivolta a chi si iscrive per il primo anno a un corso di laurea triennale con un voto minimo di 75/100 all’esame di maturità, e chi sceglie un corso magistrale dopo aver conseguito la laurea triennale con una votazione di almeno 100/110. «La nostra Facoltà, attraverso i suoi corsi di laurea triennale e magistrale, forma professionisti altamente qualificati, richiesti sia dalle imprese sia dal mondo della ricerca» prosegue Cocconcelli. «Questo risultato è reso possibile dalla stretta integrazione tra didattica universitaria, ricerca innovativa e collaborazioni con imprese del settore agroalimentare, sia a livello nazionale che internazionale. I percorsi triennali includono stage formativi in azienda, mentre nei corsi magistrali gli studenti possono svolgere attività di ricerca e di formazione specializzata direttamente presso le imprese del settore agroalimentare, durante la tesi di laurea». 

Il secondo punto di forza è il «contesto fortemente internazionale», con la possibilità di ottenere doppi titoli grazie a partnership con diverse università europee e internazionali, oltre all’opportunità di «studiare e confrontarsi ogni giorno con studenti e studentesse arrivate nei nostri campus da tutte le parti del mondo per apprendere i fondamenti di eccellenza del food Made in Italy». È insomma «un’esperienza formativa concreta», nel campus di Cremona, che include l’acquisizione di «competenze operative in laboratori all’avanguardia, impianti pilota per la produzione di alimenti e bevande, campi, frutteti e allevamenti sperimentali».

Il terzo valore aggiunto sono i docenti, molti dei quali «sono considerati dei veri e propri punti di riferimento per la comunità accademica internazionale, tanto da risultare stabilmente inseriti nel World's Top 2% Scientists», ovvero i migliori scienziati a livello globale, per ogni disciplina, in termini di impatto sulla ricerca scientifica, secondo una graduatoria stilata ogni anno dalla prestigiosa Università di Stanford. 

La Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali, inoltre, ha arricchito notevolmente la propria attenzione nei confronti della sostenibilità ambientale, tanto che, oltre al lancio di nuovi corsi di laurea su questo tema, ha recentemente promosso una Comunità Energetica Rinnovabile (CER) che ha portato alla realizzazione di un parco agrovoltaico ideato per sperimentare la resa di colture sotto parziale ombreggiamento, ottimizzando la produzione combinata di energia e di cibo.

Infine, conclude il professor Cocconcelli, le prospettive occupazionali dei laureati della Facoltà sono talmente interessanti e numerose che «accade regolarmente di ricevere richieste di profili, da parte di imprese ed istituzioni di primaria importanza nel settore agroalimentare che, però, non siamo in grado di soddisfare a causa del numero di laureati inferiore rispetto alle richieste che costantemente ci giungono». Proprio per questo, i corsi di laurea della Facoltà offrono «una formazione avanzata e completa sul sistema agroalimentare, facilitando un rapido inserimento dei neolaureati nel mondo del lavoro, con concrete e rapide prospettive di crescita professionale». 

Lo dimostrano, ancora una volta, gli ultimi ventidue laureati. Elisabetta Brandoni, di Castelfidardo (Ancona), si è laureata nella magistrale in Agricultural and Food Economics così come Marta Messmer, di Ton (Trento). Letizia Begni, cremonese di Madignano, ha concluso la magistrale in Food processing: innovation and tradition come Melissa Pignataro, di Cremona, Elena Biasoni, di Milano, Francesca Bisagni, piacentina di Polignano, Lorenza Coletti, di Filetto (Chieti), Grace Wathima Kimani, di Marcon (Venezia), Teresa Sacchi, di San Prospero (Modena). Per la laurea triennale in Scienze e tecnologie alimentari, invece, hanno terminato il curriculum 13 studenti, nove dei quali residenti in provincia di Cremona. Sono David Bianchi, cremonese, Alessandro Bocchi, di Soresina, Gaia Boldori, di Sesto, Marta Mazzocchi, di Cremona, Lorenzo Corbani, di Soresina, Lorenzo Mainardi, di Robecco d’Oglio, Matteo Mainardi, di Soresina, Giulia Rizzini, di Sesto, Marco Rossetti, di Persico Dosimo, Emma Scotuzzi, di Dello (Brescia), Domiziana Catenacci, di Quinzano d’Oglio (Brescia), Alessia Truscello, di Monticelli d’Ongina (Piacenza) e Matteo Vinicio Viccardi, di Castelvetro Piacentino. 

 


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