Questa sera, domenica 27 luglio, alle ore 22, le campane della Torre Civica di Cremona suoneranno per due minuti, in segno di partecipazione e vicinanza alla popolazione civile colpita a Gaza.
Sarà un suono forte, limpido, che romperà il silenzio delle nostre sere estive. Due minuti di rumore, di consapevolezza, di solidarietà. Un gesto semplice ma denso di significato, per dire che non possiamo restare indifferenti di fronte al dramma umanitario che si sta consumando.
"L'iniziativa si inserisce all'interno della mobilitazione nazionale «Gaza muore di fame: disertiamo il silenzio», che invita città, istituzioni e comunità a manifestare pubblicamente la propria vicinanza alla popolazione civile palestinese, stremata da mesi di guerra, assediata dalla fame, dalla sete, dalla mancanza di cure.
- si legge nel comunicato del Comune di Cremona -Anche da qui, da Cremona, città di cultura, dialogo e pace, vogliamo unirci idealmente a chi oggi lotta per sopravvivere sotto le bombe, senza protezione e senza futuro. Le campane ci ricorderanno che dietro ogni conflitto ci sono persone, storie, umanità che chiedono solo di vivere in dignità e giustizia.
Con questo gesto simbolico, vogliamo ribadire l'impegno a sostenere i valori fondamentali della convivenza umana: il rispetto dei diritti, la difesa della vita, la necessità di una risposta della comunità internazionale che sia guidata da principi di umanità, responsabilità e giustizia. Contro ogni guerra, per la costruzione di una pace giusta e duratura.
Nel cuore dell'Europa, non possiamo ignorare questa sofferenza. Il suono delle campane sarà la nostra voce: un invito a fermarsi, a riflettere, a non voltarsi dall'altra parte. Perché il silenzio, oggi, è complice".
commenti
Roberto
27 luglio 2025 15:24
Non c'è logica, si fa rumore perché adesso è di moda la Palestina ed i palestinesi. Va benissimo. Un orrore. Ma nessuno ricorda le stragi nelle chiese cristiane di questo ultimo mese di cui l'ultima questa notte dai terroristi islamici. Fate ridere. Voi e le vostre malsane idee. Andate a vivere in quei paesi così come vivete qui in occidente. Così sarete liberi poi di trarne un giudizio obiettivo.
Manuel
27 luglio 2025 21:52
Giusto perché sei obiettivo e concreto, non sarebbe più utile ed incisivo se tu ed il tuo amico Marco organizzaste una raccolta firme con lo scopo di incitare Netanyahu e lo strepitoso governo israeliano ad usare la bomba atomica su Gaza? Una soluzione rapida, efficace e compassionevole: farebbe soffrire la popolazione giusto il tempo di un battito di ciglia... e si risolverebbero fame, malattie, incudini e martelli.
Stefano
28 luglio 2025 10:50
Caro Manuel non è necessario che Netanyahu lanci una bomba atomica su Gaza. Forse è sufficiente che qualcuno si decida a mollare tutti gli ostaggi, non ti pare?
Manuel
28 luglio 2025 16:43
Non mi pare!
Caro Stefano,
il criminale Netanyahu, in quasi due anni di nefandezze belliche, avrebbe potuto comodamente “trattenere”, “sequestrare” altrettanti civili palestinesi (magari qualcuno in più: si sa mai che nelle carceri israeliane ci si possa sentir male improvvisamente...) e giocare allo scambio. Nonostante quest’ultima sarebbe stata indicata come un’operazione poco edificante, secondo i nostri parametri culturali, avrebbe ottenuto la tacita, ma solidale, approvazione di molta parte il globo.
Invece no! Manco la legge del Taglione riesce a soddisfare gli appetiti, le ambizioni, la malvagità del governo israeliano.
Infatti, oltre al genocidio il popolo di Gaza, gli eredi di Davide hanno pensato bene di attaccare il Libano, di bombardare Iran, Yemen, Siria e di appropriarsi di terre altrui in Cisgiordania e Golan.
Questo è un chiaro segno di dispotismo: alla Hitler, per capirci. La beffa nella beffa, poiché è diventato l’emulo di colui che ha martirizzato il suo popolo.
Il mondo è stato a guardare, tra distinguo, collusione, vigliaccheria.
Ora è evidente a tutti che avanti così non si può andare e, dunque, si aspetta il momento buono per intervenire militarmente o economicamente. Chi farà il primo passo, non si sa, ma la parabola di Netanyahu è segnata: carcere a vita o suicidio.
Pure il suo paese rischia una nuova diaspora. Vedremo.
Stefano
29 luglio 2025 11:43
Eppure se non ci fosse stato quel famigerato 7? Ottobre, tutto questo non sarebbe successo. A meno che, negli imprevedibili colpi di scena della politica, o nei deliri di chi la legge, Israele non fosse d'accordo con hamas per scatenare quella strage di ebrei pretesto per realizzare poi la ' vera ' strage, e cioè quel genocidio dei palestinesi di cui tanto si parla. Analogamente Israele sarebbe d'accordo con hezbollah, persino con gli ayatollah e gli houthi per realizzare qualche altro genocidio, spingendo sull atomica. Nella fantapolitica, ma tu magari dirai vera, ci può stare anche questo, caro Manuel?
Stefano
29 luglio 2025 11:46
In quanto agli scambi, ci sono già stati. Pochi ostaggi ebrei contro tanti terroristi palestinesi. Pardon magari tu dirai lottatori per la libertà del loro popolo. Libertà, popolo, ma...sotto hamas mi sembrano parole grosse.
Stefano
29 luglio 2025 12:58
Già ma poi c'era un altro inghippo e cioè l Arabia saudita. Eh si perché pare che prima di quel fatidico 7 ottobre, Israele stesse per stipulare degli accordi storici con l Arabia saudita? Storici? Con un paese così avverso e diverso? No,non era possibile e allora bisognava far saltare a tutti i costi quegli accordi così avversi all Iran e ai suoi alleati e guarda caso capita la strage di ebrei nel Negev. Ma no,tu dirai non è possibile che sia tutta colpa dell Iran e dei suoi alleati e allora vuoi vedere che.. ma si ,non può che essere andata così. Israele sotto sotto quegli accordi non li voleva. Allearsi con l Arabia saudita? Puah..e allora gentilmente ha chiesto ad hamas di fargli la strage nel deserto di giovani ebrei, così per avere un pretesto per attaccare i palestinesi e in particolare Gaza e quindi far saltare quell accordo con l Arabia saudita fintamente voluto....
Manuel
29 luglio 2025 16:30
Una tiritera che va dallo sproloquio alla piece da Bagaglino.
Visto che non voglio avventurarmi troppo in un ginepraio di considerazioni, sarcasmi ed allusioni create per non districarsene più, mi limito a sottolineare come siano almeno 60000 le vittime della “vendetta” israeliana.
Se per te tali e tante vittime non sono sufficienti a riparare l’offesa subita dagli israeliani, vedi di darmi una cifra: centomila van bene? 200000 van bene? Un milione?
Questa è la sostanza del momento, poiché la gente, da quelle parti, continua a crepare.
Alla fantapolitica arriveremo in seguito.
Mettiamo che Hamas, finalmente restituisca gli ostaggi rimasti, l’IDF, a quel punto soddisfatto (?), si ritirerebbe da Gaza? Dubito, ma anche fosse, che orgoglio potrebbe esibire al mondo ed alle future generazioni?
Israele, pur di seguire dei folli, ha toccato il fondo della sua storia; gli Stati Uniti pure perché li hanno aiutati (sia Biden, che Trump); la piccola Europa ha fatto la solita figura barbina e meschina e, se riuscirà a sfangarla, non sarà merito della propria classe dirigente, bensì dei suoi popoli, perlopiu’ schifati ed ostili davanti a tale genocidio.
Stefano
29 luglio 2025 20:24
Che sia motivo di orgoglio oppure no ,
basterebbero a mio avviso quei pochi ostaggi liberi per dare un segnale forte verso la conclusione del conflitto. E io parlo non per giustificare ma per trovare una soluzione rapida ..Per me è un buon inizio. Se a te non pare, proponi qualcosa d'altro. Ma se fosse di portare Netanyahu alla Corte dell'Aja, beh ci hanno provato anche con Putin, ma finora gli è andata male.
Manuel
30 luglio 2025 16:12
Secondo me, Israele non doveva reagire militarmente.
Hamas ebbe la sua “libera uscita” e ne abusò. Tutto il mondo ha visto le immagini, peraltro diverse divulgate dagli stessi assassini e Hamas avrebbe ottenuto il biasimo, così come il disprezzo delle nazioni. Hamas avrebbe segnato la sua fine.
Con pazienza e pressione diplomatica, quasi tutti gli ostaggi sarebbero ritornati alle loro famiglie e si sarebbe evitata una mattanza che si sta trasformando in olocausto.
L’Arabia Saudita, così come altri del golfo, avrebbe firmato accordi con Israele e Al Fatah, incredula, avrebbe recuperato il suo potere all’interno la comunità palestinese... ovviamente Netanyahu, disarcionato, sarebbe finito comunque in galera causa le lunghe vicende processuali domestiche.
Così non andò ed ora non si sa più come mettere la parola fine... senza che nessuno possa dirsi sconfitto... ma i morti lo sono già.
Marco
27 luglio 2025 17:18
La popolazione di Gaza è ostaggio delle milizie di Hamas che vendono al mercato nero gli aiuti umanitari e uccidono chi si ribella a loro.
Uccisi dagli israeliani,uccisi dai miliziani di Hamas.....sono tra l'incudine e il martello.
Nessuno potrà mai aiutarli se la rivolta per liberarsi non parte da loro.