‘L Gagèt, Arlecchino e Pulcinella arrivano in reparto a Crema insieme a tanti supereroi e alle principesse. Adesso è Carnevale anche in pediatria
Prima del secondo attesissimo appuntamento del Carnevale Cremasco in città, le maschere tradizionali della Libera Associazione Culturale Gombitese hanno voluto far visita questa mattina ai bimbi del reparto di pediatria. A guidare Arlecchino, Pulcinella ed altri la tipica maschera cremasca ‘l Gagèt col so uchet. Con loro anche Davide Pisati del Carnevale Cremasco: “L’atmosfera del Carnevale è colma di colori, sorrisi ed allegria” spiega Pisati. “E’ la festa dei più piccoli o di chi per un giorno vuole indossare panni diversi, staccando dalla quotidianità. Con lo stesso spirito, le maschere questa mattina sono giunte in pediatria per regalare attimi di spensieratezza anche in ospedale”.
Da qualche tempo il Carnevale si è fatto promotore di un progetto nella pediatria del Maggiore, reso possibile grazie all’apporto del gruppo di cosplayer Amici della pediatria, dell’Associazione Crema Live Heart, della Libera Associazione Culturale Gombitese e dell’istituto Ispe di Crema. “Con l’impegno di tanti volontari abbiamo voluto rendere “fisso” l’appuntamento in reparto con le maschere, i supereroi, le mascotte e le principesse: si tratta di momenti brevi, ma che possono svoltare la giornata a chi si trova in un momento di fragilità. Ringraziamo Asst per averci dato l’opportunità di attuare queste iniziative, convinti come siamo che l’incontro con i più piccoli ci doni più di quel che riusciamo a trasmettere in questi momenti. Gli occhi luminosi dei bimbi o il loro desiderio di giocare e colorare insieme a noi ci ricordano l’importanza dei piccoli gesti”.
“Grazie all’impegno di questi volontari oggi anche i piccoli pazienti della pediatria hanno potuto vivere, seppur per pochi istanti, la gioia del Carnevale” commenta il direttore generale di Asst Crema Alessandro Cominelli. “Credo sia questo il valore aggiunto del volontariato: il desiderio di condividere sentimenti che migliorano anche gli istanti più difficili. E, in fondo, anche questo è prendersi cura, è guardare alla persona nella sua globalità, capendo che oltre ad un bisogno sanitario, ciascuno di noi, soprattutto in un momento di fragilità, ha bisogno di essere ascoltato e di sentirsi accolto. In questo il volontariato in ogni sua forma è una preziosa risorsa”.
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