A 800 anni dal presepio di Greccio, dai Cappuccini di via Brescia una rassegna dei presepi nella tradizione del mondo. Un messaggio di pace e di solidarietà. Guarda il video
"Il presepe è come un Vangelo vivo, che trabocca dalle pagine della Sacra Scrittura...I poveri e i semplici nel presepe ricordano che Dio si fa uomo per quelli che più sentono il bisogno del suo amore e chiedono la sua vicinanza" (Papa Francesco, "Admirabile Signum", lettera apostolica sul significato e il valore del presepe).
I Frati Cappuccini di via Brescia, oltre al tradizionale presepio in chiesa (sempre oggetto di viste, preghiere e ammirazione) quest'anno propongono ai cremonesi uno straordinario itinerario d'arte e di fede nel salone a destra dell'ingresso della chiesa: un percorso dei presepi nel mondo con una serie di allestimenti provenienti da diversi continenti ma tutti ricchi di significati, storia, valore e fede. In un mondo sempre più diviso dalle guerre, dalle disuguaglianze, dalla fame e dalle barriere, il messaggio che arriva dai frati proprio in occasione del primo presepio è: Cristo arriva per tutti e il suo arrivo è ricordato e declinato in maniere diverse, cambiano i materiali usati, cambiano gli stili di costruzione dei diversi presepi ma il segno resta lo stesso. E che questo arrivi a 800 anni dal primo presepe di San Francesco è un ulteriore valore al messaggio Infatti a Greccio nel 1223 Francesco d'Assisi realizzò la prima rappresentazione della natività di cui siamo a conoscenza. Francesco era tornato da poco dalla Palestina e, colpito dalla visita a Betlemme intendeva rievocare la scena della Natività in un luogo, Greccio, che trovava tanto simile alla città palestinese.
La mostra dei Frati Cappuccini illustra sia i presepi europei (quello spagnolo, portoghese, italiano o provenzale ma anche quelli di lingua tedesca o dell'est Europa) che quelli provenienti dal resto del mondo, soprattutto America Latina e, ultimi in ordine di tempo ma non certo per significato e fascino, quelli africani. Ogni presepio esposto ha la sua storia e pannelli realizzati ad hoc illustrano la provenienza, il messaggio, le caratteristiche di costruzione e i materiali. Così è possibile ammirare il grande presepe spagnolo, quello portoghese o provenzale (che non rispetta l'ambientazione canonica) o quello dell'est con gli stili ungheresi o polacchi (con lo sfondo della Cattedrale tutto costruito con carta stagnola secondo una tradizione che vede le famiglie polacche accantonare la stagnola per tutto l'anno per costruire ambientazioni sempre più grandi e ricercate). Il fascino poi delle costruzioni dei paesi dell'America Latina dove il Natale ha sempre come sfondo il sole splendente e l'azzurro del cielo in quanto il Natale ricade in piena estate. E poi la grande varietà dei presepi peruviani (con lama a riscaldare il bambinello) quasi sempre in terracotta, dell'Equador, della Bolivia, del Messico, del Brasile o dell'Argentina. E poi i presepi asiatici, in legno e bambù e i protagonisti con i tratti orientali. E poi i presepi africani, introdotti in gesso dai primi missionari ma su cui si svilupparono poi con la cultura e l'artigianato locale, statue scolpite in ebano, in avorio, in bronzo o plasmate nella creta con gli animali tipici del presepe europeo sostituiti da quelli della savana.
La mostra "Presepi dal mondo" si tiene in sala san Francesco (a destra della chiesa di via Brescia) gli orari sono: sabato, domenica e festivi 9.30-12.00 e 15.30-18.30, venerdì 15.30-18. Le offerte raccolte sia alla mostra che al presepio in chiesa saranno interamente devolute alla missione dei frati in Etiopia ad Harar per il mantenimento di una scuola.
Ricordiamo la possibilità di lucrare l’indulgenza plenaria in occasione degli 800 anni del presepio di Greccio, oltre le solite condizioni si aggiunge una preghiera davanti al presepio e una invocazione a san Francesco d’Assisi
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